Piero Ginori Conti, principe di Trevignano
(Firenze, 3 giugno 1865 – Firenze, 3 dicembre 1939),
è stato un imprenditore e politico italiano.
Figlio di Gino Ginori Conti e di Paolina Fabbri, di vecchia famiglia aristocratica fiorentina, Piero Ginori Conti sposa nel 1894 Adriana de Larderel (1872-1925), figlia del conte Florestano - nipote di François - e della cugina Marcella de Larderel, ed erede di uno tra i più cospicui patrimoni toscani.È l'arrivo del principe Ginori Conti nel 1904 alla guida della ditta di estrazione dell'acido borico fondata dal bisnonno della moglie a Larderello a dare una nuova svolta all'attività degli stabilimenti, con l'utilizzo del vapore naturale per produrre energia elettrica. La sua azione si articola su du piani : miglioramento della qualità dei prodotti, con accrescimento della produzione e diminuzione dei prezzi, e sfruttamento termodinamico del vapore naturale dei soffioni per la produzione di energia elettrica. Il 4 luglio 1904, a Larderello, il principe Piero Ginori Conti accese cinque lampadine grazie ad una dinamo azionata da un motore alternato utilizzando il vapore endogeno. Questo sistema migliorerà fino ad arrivare nel 1916 alla distribuzione in tutta la zona circostante il paesino di una produzione di elettricità di 2750kW. Di reputazione oramai internazionale, Larderello riceverà addirittura la visita della celebre scienziata Marie Curie durante la Prima Guerra mondiale.Nel 1912, in assenza di eredi maschi, egli subentra al suocero, azionista di maggioranza della ditta di famiglia. Quell'anno vede, oltre l'impianto della prima centrale elettrica geotermica a Larderello, la fusione delle tre società concorrenti nella produzione di acido borico (la Durval e C., l'anonima A. e G., la Fossi e la F. Larderel e C.) in una nuova ditta, la Società Boracifera di Larderello.Il progetto elettrotermico sarà ripreso ed ampliato solo nel 1921, dopo la guerra e gli anni di disordini sociali presto calmati dall'arrivo al potere di Mussolini di cui la famiglia Ginori Conti/Larderel è grande sostenitrice, con l'intensificazione delle ricerche di laboratorio e semindustriali per l'utilizzo integrale del soffione.Nel 1915, era scoppiata la prima campagna generale a favore dello sciopero da Castelnuovo a Larderello, nonostante la cura che il "principe-padre", fedele ai principi dei Larderel, prende delle mogli e dei figli degli operai partiti sul fronte. Alla fine della guerra, alla quale hanno partecipato anche i figli e la moglie (come infermiera) del Ginori Conti, il primo sciopero colpisce i vari stabilimenti della Larderello S.p.A., eccetto quello di Larderello stessa : la resistenza della lega degli operai durerà dal 9 maggio al 9 giugno e continuerà sporadicamente fino all'ottobre del 1920.Il lavoro riprende con perdite sociali enormi per gli operai : 400 impiegati vengono licenziati, le cure mediche smettono di essere gratuite e lo stipendio smette di essere garantito in caso di malattia. Inoltre gli operai dovranno d'ora in poi pagare affitti per le loro case, iscriversi al Partito Nazionale Fascista e verranno inquadrati e sorvegliati da membri dello stesso P.N.F. Si assiste ad una fascistizzazione in regola di Larderello, che sbocca il 16 ottobre 1920 sulla creazione del X° fascio di Combattimento, primo ed unico in tutta la zona fino al 1922. Nell'ottobre dell stesso anno, gli operai partecipano alla marcia su Roma.Il fascismo toscano locale saprà mettere a profitto con abilità i vari gruppi già costituiti sotto l'impulso filantropico dei Larderel e del Ginori Conti : i circoli sportivi o altri diventerrano ben presto "circolo dei Balilla", "squadre d'azione", "squadre sportive delegate alle gare organizzate dalle autorità", ecc.Il 27 marzo 1931 esplode il primo soffionissimo, con una forza e un muggito cosi costante che costringeranno gli abitanti della zona a tamponare porte e finestre per poter dormire : il rumore fu tale da essere udito fino a Volterra e Massa Marittima, distanti 25 km. Nel 1936, una nuova supercentrale di 60 MW ad uso delle Ferrovie dello Stato entra in attività che produce due milioni di chili di vapore d'acqua, oltre al gas naturale (93% di anidride carbonica, 2,5% d'idrogeno solforato, 4,5% di residuo combustibile).Il principe, più volte deputato di Volterra (1896-1919) e nominato senatore del Regno nel 1919, è oramai assistito dal primogenito Giovanni 1899-1972, dottore in chimica, direttore generale degli stabilimenti, e dall'ultimogenito Federigo (1909-1975), vicedirettore generale e direttore del laboratorio ricerche aperto nel 1938.L'indipendenza totale raggiunta dalla Società Boracifera Larderello e l'emancipazione dai due gruppi finora egemoni del sistema elettrico toscano, la Società Ligure Toscana di Elettricità e la Società Elettrica Valdarno, poi fuse nella Selt-Valdarno, spiegano il crescente interesse delle Ferrovie dello Stato per gli stabilimenti boraciferi. Dopo la firma di vari accordi dal 1932 in poi, la Società Boracifera passa definitivamente nelle mani delle FS nel 1939. Nonostante la guerra, le FS incrementeranno ancora la ricerca del vapore e la produzione d'energia elettrica giungerà nel 1943 ad un picco di 900GWh.Piero Ginori Conti, tenuto in grande stima dal Duce, fu fatto Gran Croce e Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e, nel 1939, ministro di Stato. Quest'ultima distinzione gli valse funerali di Stato celebrati nella Basilica di Santa Maria del Fiore a Firenze, il 5 dicembre 1939. Lascerà ai figli un'eredità di 15 milioni di lire di allora, in immobili e titoli mobiliari.Il principe, rimasto vedovo nel 1925, si era risposato con una Francese di nome Odette Guillemard. Dal primo matrimonio ebbe quattro maschi e due femmine, dal secondo, un'unica figlia femmina.Il principe fu anche Rotariano nei primi anni del Rotary International in Italia. Divenne Governatore dell'allora Distretto 46, nell'anno 1928-1929 oltre che Presidente del RC di Firenze.