Ultimo di cinque figli, quattro maschi e una femmina di un ex corista della Scala, il milanese Battista Lardera, e di Lucia, una ex governante, presso una ricca famiglia del capoluogo lombardo, Tony in realtà cresce sin dall'infanzia a Milano. Dopo la scuola dell'obbligo inizia a lavorare, prima come barista e poi come impiegato: ma, a causa della passione per la musica, inizia a cantare in vari gruppi, tra cui i Rocky Mountains ( I Campioni) insieme alcuni amici inizia ad esibirsi nei locali di Milano.Tony è un ammiratore di Frankie Laine e, soprattutto, dei The Platters: al loro modo di cantare (e a quello Tony Williams) si ispira, rielaborando canzoni del repertorio "all'italiana" con lo stile terzinato lanciato da Only You. Con il gruppo inizia ad avere i primi contratti per serate retribuite: il primo di una certa consistenza è al Santa Tecla di Milano (duemila lire a serata per tutto il gruppo), dove conosce, tra gli altri, Adriano Celentano.Nel 1957 viene assunto come fattorino alla Music: qui il direttore Walter Guertler viene a sapere per caso dell'attività di cantante di Tony, si interessa e va ad ascoltarlo al Santa Tecla e decide di metterlo sotto contratto insieme al gruppo.Gli trova il nome d'arte di "Dallara" e gli fa incidere su 45 giri Come prima: questa canzone era stata proposta alla commissione d'ascolto del Festival di Sanremo nel 1955, ma non aveva passato la selezione.Il 45 giri viene pubblicato nel dicembre del 1957: in breve tempo Come prima raggiunge il primo posto della hit-parade, rimanendovi per molte settimane e vendendo 300.000 copie. Per l'epoca stabilisce un record di vendita e diventa un "evergreen" della musica italiana. Oltre che alla validità della canzone, il merito del successo va alla tecnica di canto di Dallara, per il quale viene coniato il nuovo termine urlatore: si stacca dalla tradizione melodica italiana dei Villa, Tajoli, Togliani, e si collega piuttosto ai nuovi modelli statunitensi, gli stessi ai quali si rifarà Adriano Celentano.Chiamato ad effettuare il servizio militare (fa il CAR ad Avellino insieme ad un giovane pianista, Franco Bracardi), continua tra la fine del 1958 e il 1959 a pubblicare molti 45 giri di successo, come Ti dirò, Brivido blu, Ghiaccio bollente, Julia. Sempre nel 1959 gira due film: Agosto, donne mie non vi conosco di Guido Malatesta, e I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci.Nel 1960 vince il Festival di Sanremo in coppia con Renato Rascel con Romantica; nello stesso anno gira alri due film, Sanremo, la grande sfida di Piero Vivarelli, e I Teddy Boys della Canzone di Domenico Paolella. Romantica è il suo più grande successo, viene tradotta in diverse lingue, persino in giapponese, e la versione francese è resa celebre dall'interpretazione di Dalida, che già aveva inciso la versione francese di Come prima.Nel 1961 incide un'altra sua interpretazione celebre: La Novia e partecipa nuovamente al festival di Sanremo in coppia con Gino Paoli con Un uomo vivo; nello stesso anno vince Canzonissima con Bambina, bambina, che è il suo ultimo grande successo.Dal 1962 Dallara abbandona il genere che lo ha portato al successo, accostandosi ad una musica più melodica, con cui però non riesce a ripetere gli exploit di vendita degli anni d'oro. Ritenta anche la carta di Sanremo, partecipando nuovamente nel 1964 in coppia con Ben E. King con Come potrei dimenticarti, che arriva in finale ma non contribuisce al rilancio dell'artista.Nello stesso anno pertecipa alla prima edizione di "Un disco per l'estate" con la canzone Quando siamo in compagnia, entrando nella rosa dei 14 finalisti. L'anno successivo è ancora in gara alla rassegna estiva con Si chiamava Lucia, ma questa volta non è promosso alle serate finali di Saint Vincent.Nel 1967, presenta due delicate e interessanti melodie al 15° Festival della Canzone Napoletana: "Comme 'o destino d'e fronne" e "Tante tante tante tante", eseguite in abbinamento con i Jaguars e con Lalla Leone. Dallara non riesce più a entrare in classifica: anche la televisione e la radio, lentamente, si dimenticano di lui. Negli anni settanta, dopo un'ultima partecipazione a "Un disco per l'estate 1972" con Mister amore, si ritira dal mondo della musica e si dedica alla pittura, esponendo i suoi quadri in diverse gallerie e conquistandosi l'amicizia e la stima di Renato Guttuso. Dagli inizi degli anni ottanta Dallara decide di riprendere l'attività, per lo meno per quel che riguarda le serate: grazie anche alla moda del revival, torna, soprattutto nei mesi estivi, a riproporre i suoi vecchi successi. Reincide, inoltre, i suoi vecchi successi con nuovi arrangiamenti.In autunno 2008 partecipa alla tournée teatrale di Teo Teocoli con lo spettacolo "Dal derby al Nuovo". Il 28 dicembre dello stesso anno è stato ospite di "Che tempo che fa" su Rai3. Il 12 maggio 2010 è ospite a Soliti Ignoti, un programma con Fabrizio Frizzi, e rivela che dipinge quadri astratti.