Piero Bargellini
Nato nel 1897 in una famiglia benestante,iniziò la sua formazione in scuole tecniche,seguendo l'indirizzo del padre,che era ingegnere dell'Istituto geografico militare.Si diplomò geometra nel 1914 Durante la Grande Guerra fu sottotenente del 19° Artiglieria di mpagna e si distinse per il suo coraggio. Dopo la guerra iniziò a frequentare la Facoltà di Agraria dell' Università di Pisa, ma abbandonò ben presto gli studi tecnici per frequentare i corsi di lettere, poi i corsi di pittura presso l'Accademia di Belle Arti. Abbandonata l'università, ottenne l'abilitazione magistrale. Maestro elementare, poi direttore didattico, nel 1937 fu nominato, per meriti eccezionali, ispettore centrale del ministero dell'Educazione Nazionale, fino al 1948. Raggiunse una certa notorietà con le sue prime opere,Fra Diavolo (1932) e San Bernardino da Siena.L'ispirazione cattolica ed apologetica lo guidò fin dall'inizio della sua attività culturale, letteraria,tesa a propiziare l'incontro tra la fede e la cultura.Non è un caso che proprio una sue delle prime opere, Figlio dell'Uomo, Figlio di Dio, edita nel 1933, sia stata scritta a quattro mani con il sacerdote lucano don Giuseppe de Luca, lucido pensatore e rigoroso studioso. Bargellini fu anche un vivace animatore del dibattito culturale: dopo aver fondato e diretto dal 1923 il Calendario dei pensieri e delle pratiche solari, nel 1929 fondò la ben più importante Il Frontespizio, rivista cattolica di cultura di cui fu direttore e ispiratore fino al 1938.Dopo aver la direzione della rivista (che venne chiusa nel 1940) si occupò soprattutto di divulgazione popolare. S'interessò soprattutto di storia e di arte e dedicò gran parte delle sue pubblicazioni alla carissima città di Firenze, che fece conoscere e amare anche agli stessi fiorentini. Si dedicò inoltre alla redazione di molti testi scolastici e didattici ed approfondì le sue vaste conoscenze letterarie, confluite poi nell'opera in due volumi Pian dei Giullari,panorama storico della letteratura italiana(1946-1950).Convinto fascista durante il ventennio,nel 1938 Bargellini fu tra i firmatari del Manifesto della razza in appoggio all'introduzione delle leggi razziali fasciste e quindi collaboratore del periodico La difesa della razza insieme ad Amintore Fanfani. Dopo la guerra Bargellini aderì alla Democrazia cristiana. Per la sua competenza letteraria ed artistica e certamente anche per la sua fede cattolica, Giorgio La Pira, il famoso " Sindaco Santo" di Firenze, lo volle accanto a sé come Assessore alle Belle Arti e alla Pubblica Istruzione.Nel 1965 fu lui stesso eletto Sindaco di Firenze. Rimase per breve tempo in carica. Affrontò con coraggio i giorni difficili dell'alluvione di Firenze (1966). È ricordato da tutti infatti come "il Sindaco dell'alluvione".La sua vita politica proseguì in Parlamento: nel 1968 in Senato e nel 1972 alla Camera dei Deputati. Morì nel 1980. Vennero pubblicate postume pagine autobiografiche.
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