Gli esseri umani hanno bisogno di un interlocutore, di poter
raccontare ciò che hanno vissuto, ciò che li preoccupa.
Hanno bisogno di risposte, di qualcuno che li ascolti, che partecipi.
Hanno bisogno di vedere come stanno gli altri, come attraversano la vita.
Quando lavoriamo e siamo ancora nella vita attiva, lo scambio
con altre persone è automatico, non c’è bisogno di fare grandi sforzi.
Col passare degli anni, la rete di relazioni comincia a indebolirsi:
i figli se ne vanno da casa e iniziano una nuova vita con la loro famiglia.
I nostri genitori muoiono, e, poco a poco, anche i nostri amici e colleghi. Col passare
degli anni vi è il rischio che questa rete relazionale diventi sempre più sottile fino a scomparire.
Farsi nuovi amici, mantenere i contatti con gli altri diventa più difficile che in passato.
A questo punto spetta a voi cercare il contatto. Chi non è estroverso per natura,
deve farsi coraggio e curare la propria rete relazionale.
Cercate di aprirvi a nuovi rapporti. Più investite energie positive, più riceverete in cambio.
Ora disponete di un bene prezioso che potete regalare ad altri:
il tempo. Il tempo di ascoltare, di prestare attenzione, di partecipare,
di aiutare con le parole e i fatti. Forse dovete reimparare ad accettare
con gratitudine tutte queste attenzioni da parte degli altri?
Restare autosufficienti e indipendenti non significa affrontare da soli la vita,
ma, al contrario, organizzarla e condividerla con persone che ci sono vicine o cui siamo vicini.
Una rete di sostegno dà sicurezza, è intellettualmente
stimolante e consente di aiutarsi a vicenda.