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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: I RICORDI IN POESIA... E NON SOLO
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 11/09/2010 17:24
 
 
I RICORDI IN POESIA E NON SOLO...
a cura di Tony Kospan
 
I ricordi sono il nostro passato... sono la nostra storia
scritta nel libro della nostra mente... o... se piace di più...
sono gioielli e cianfrusaglie conservate nello scrigno del nostro cuore.
 
 
coffre à bijoux
 
 
Sono belli e brutti per tutti... ma nel contempo utili...
anche i più dolorosi... in quanto possono aiutarci
a comprendere il presente ed ad evitar di ripetere eventuali errori.
 
 
 
 
 
I ricordi più belli possono poi... insieme ai sogni...
aiutarci a superare i momenti più difficili
ed a non perdere la rotta della nostra vita.
  
Dunque sono da conservare sempre
perché la loro perdita ci lascerebbe in balia degli eventi
e senza capacità di discernimento.
 
 
 
I ricordi... d'amore... d'infanzia... etc... contenendo una bella dose di emozioni
 hanno sempre affascinato i poeti che ne hanno parlato nei modi più vari
come anche queste 5 poesie, prescelte tra le tante, ci mostrano.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che, sul tema amate voi.
 
 
Hour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour GlassHour Glass
 
 
 Nota
 
 
LA FIERA
Corrado Govoni
 
Non ricordi la turbinante fiera?
I pagliacci e la giostra coi lumini?
Tutto fu bello, musica e lustrini,
solo al ritorno nella buia sera.
Tu pedalavi vaporosa in avanti,
ed io a volo dietro il tuo cappello,
come in un delizioso carosello
mosso da Dio sol per noi amanti.
Sull’erba della darsena intrecciammo
le nostre impolverate biciclette
come in gelosa lotta due caprette.
Sul loro esempio, muti, ci avvinghiammo.
E quando entrammo a piedi dalla porta
tra gli sguardi dei pochi curiosi
composti e seri come vecchi sposi,
la città non mi parve più così morta.
I baci nella sera freddolina
riscaldato mi avevano d’amore,
dandomi dei sussulti dolci al cuore
come quei colpi, là, di carabina.
Ed io ti vedevo in un barbaglio,
per effetto dei tuoi baci brucianti,
sotto le stelle, strane e doloranti,
come le bianche pipe del bersaglio.
 
 Nota

IN ME IL TUO RICORDO
Vittorio Sereni

In me il tuo ricordo è un fruscio
solo di velocipedi che vanno
quietamente là dove l'altezza
del meriggio discende
al più fiammante vespero
tra cancelli e case
e sospirosi declivi
di finestre riaperte sull'estate.
Solo, di me, distante
dura un lamento di treni,
d'anime che se ne vanno.
E là leggera te ne vai sul vento,
ti perdi nella sera.
 
Nota


QUASI UN MADRIGALE
Salvatore Quasimodo

Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno nel suo
occhio in rovina e l'aria dell'estate
s'addensa e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri. S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo. Ancora,
e da anni, cara, ci ferma il mutarsi
degli alberi stretti dentro la cerchia
dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.

Non ho più ricordi, non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine. Ogni giorno
è nostro. Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua, i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
 
 Nota
 
 
LA FORNACE
Antonia Pozzi

Bambina, nelle sere di novembre
poi che sui monti c'era
la guerra
e la legna costava
assai - come il latte, come il pane -
e la nebbia pesava
gelida sulla terra,
la mamma mi portava
- per scaldarci -
alla fornace.
Riflessi di brace
tingevano l'androne nero:
rossa nel fondo
divampava
la cupola del forno.
Dall'alto un vecchio scagliava
fascine e fascine.
Giù i tegoli in cerchio
sembravano una ruota
immota
a cui fosse mozzo la fiamma.
Si arrossava
la creta al centro:
verde era ancora al margine
dove più lento
arrivava il calore.
Si sgranavano in uno stupore
d'incanto - le pupille bambine.
Il vecchio dall'alto scagliava
fascine e fascine -
Si ritornava
per l'androne nero
con un bruciore di vampa negli occhi.
Fuori, un'immensa fontana
nella nebbia lanciava
il suo getto bianco e faceva
rabbrividire -
La casa pareva
lontana,
la strada sembrava non finire
più. Era notte, era novembre,
sui monti c'era
la guerra -
 
 Nota


COLLOQUIO SENTIMENTALE
 Paul Verlaine
 
Nel vecchio parco gelido e deserto
sono appena passate due forme.
Hanno occhi morti, e labbra molli,
e le loro parole si odono a stento.
Nel vecchio parco gelido e deserto
due spettri hanno evocato il passato.
- Ricordi la nostra estasi d'allora?
- E perché vuoi che la ricordi?
- Batte ancora il tuo cuore solo a udire il mio nome?
Ancora vedi in sogno la mia anima? - No.
- Ah, i bei giorni d'indicibile felicità
quando univamo le nostre bocche! - Può darsi.
- Com'era azzurro il cielo, e grande la speranza!
- Vinta, fuggì la speranza, nel cielo nero.
Andavano così tra l'avena selvatica,
e le loro parole le udì solo la notte. 
 
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FELICE... POETICA... DOMENICA...PER TUTTI...
DA TONY KOSPAN
 



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: primula46 Enviado: 12/09/2010 08:45



Il tema di questa domenica sono





Di regola non amo i memoriali moderni
 
Sono generalmente scritti da gente che o ha perso la memoria,
o non ha mai fatto nulla che valga la pena di ricordare.

Oscar Wilde






Il bacio colpisce come la folgore,
l'amore passa come un temporale,
poi la vita torna a calmarsi come il cielo
e ricomincia come prima.
Si può ricordare una nuvola?

 



RICORDO IL TEMPO


Ricordo il tempo ch'ero monello,
non mi lamento d'esser stato così
correva pei boschi la voce del fiume
ed io vi tuffavo la mia giovinezza
cantando.
A piedi scalzi
coglievo la rugiada nei campi,
bagnavo i miei occhi
nella dolcezza delle cose nuove.

Bartolomeo Di Monaco





Ora

Un cuore straniero conobbi
che tutti i ricordi posò
in riva al mare ,
e fu l'incanto.

Ora lascerò
che la luna affondi
nell'orma d'un cane pazzo ,
che l'arcobaleno
rischiari coi suoi mille spettri
la casa vuota :
ora ho insabbiato il vento ,
e tutto quel cerco
annuncia
un giorno caldo .

Carlo Bramanti







Ricordo di Marie A.

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.
Bertold Brecht






CORNI DA CACCIA



Nobile è la nostra storia e tragica
Come la maschera di un tiranno
Nessun dramma fortunoso o magico
Nessun particolare indifferente
rende il nostro amore patetico
E Thomas de Quincey nel bere
L'oppio veleno dolce e casto
La povera Anna andava sognando
Passiamo passiamo poichè tutto passa
Indietro io mi volterò sovente
I ricordi sono corni da caccia
Il cui clamore smuore nel vento

Guillaume Apollinaire



IL BALCONE



O madre dei ricordi, amante delle amanti, o tu che
assommi tutti i miei piaceri, tutti i miei doveri.
Ricorderai la bellezza delle carezze,
la dolcezza del focolare,l'incanto delle sere,
madre dei ricordi, amante delle amanti?


Le sere illuminate dall'ardore dei tizzoni
e le sere al balcone, velate da vapori rosa.
Come il tuo seno m'era dolce, il tuo cuore fraterno!
Noi abbiamo pronunciato spesso imperiture parole,
le sere illuminate dall'ardore dei tizzoni.

Come sono belli i soli nelle calde sere,
come lo spazio è profondo, il cuore possente!
Curvandomi su di te, regina fra tutte le adorate,
credevo respirare il profumo del tuo sangue.
Come sono belli i soli nelle calde sere!

La notte s'ispessiva come un muro, i miei occhi
indovinavano al buio le tue pupille e io bevevo il tuo
respiro, o dolcezza mia, mio veleno, mentre i tuoi piedi
s'addormentavano nelle mie mani fraterne.
La notte s'ispessiva come un muro.

Conosco l'arte di evocare gli istanti felici:
così rividi il mio passato, accucciato fra i tuoi ginocchi.
Perché cercare la tua languida bellezza fuori del tuo caro
corpo e del tuo cuore così dolce? Conosco l'arte di
evocare gli istanti felici.

Giuramenti, profumi, baci senza fine rinasceranno da
un abisso interdetto alle nostre sonde così come
risalgono al cielo i soli, rinvigoriti, dopo essersi lavati
nel profondo dei mari. O giuramenti, profumi, baci
senza fine!

Charles Baudelaire






Lavagna


È strano che un paese
si porti nel ricordo
con la prima lavagna
(odore di mucca,
freschi occhi di gelso al davanzale),
ma un paese della mia terra
ha il volto disseccato
d'una lavagna, e la cimosa è un vento:
voce tra tante
d'acque e di terra,
linguaggio paesano
cui facemmo l'orecchio
per tante stirpi pazienti.
S'impasta con lagrime
alla madia e al tornio,
s'adagia nel respiro
di veglie senza tempo,
quando mordono fondi i ricordi
coi latrati notturni dalle serre,
e s'appiatta
con la nebbia serale
al fondo del torrente.
Un paese di Calabria
è come un lavagna:
un vento cancella,
lèviga come l'aie al mattino.
Ai ritorni, altri visi:
tenui linee di gesso.
Senti che sopravvivi,
ogni volta più solo,
un po' estraneo a te stesso.

Felice Mastroianni



Ricordi di un giovane

Ricordi di un giovane che pochi lo conoscono
Nessuno è mai riuscito a scoprire quello che ci fosse in lui.
Giorni passati ad aspettare un donna mai esistita
Giorni passati nella speranza, odio, amore e tristezza.
Mio Dio perché hai creato un mondo pieno d'infelicità
Cavallo pazzo senza nome che vaga solo per la città
Aiutalo a ritrovare se stesso.
Nessuno è mai riuscito a capire quel ragazzo
Nessuno è mai riuscito a capire
Che l'antidoto per guarire la sua tristezza
Era solo un po' d'amore.

Cole Linus



Per tutti voi, l'augurio di una serena domenica.








Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 12/09/2010 09:58
 
Con i ricordi per priorita' si richiama alle
memoria il tempo
dell' adolescenza; si sorride con rammarico,
 come se cio' che s'e perso fosse il bene piu'
grande che  si e' mai avuto, e  si prova ancora
 piacere ricordando gli anni che sono stati
forse i piu' belli della nostra esistenza. 
Si ricordano spesso gli avvenimenti salienti
che hanno segnato quei tempi, e che testimoniano
 la nostra libera spensieratezza, la nostra completa
inesperienza nei confronti della vita.
Allora tutto sembrava buono, si ignoravano
le malvagita' che purtroppo tormentano la vita.
 C'era in noi quella deliziosa spontaneita'
 propria dei bambini e forse mai piu' ritrovata dopo:
insomma per noi non esisteva che il bene, e
pensavamo indistruttibili quei valori in cui a
quell'eta' si credeva fermamente,ma che in
seguito  la vita ha indotto molti di noi a modificare....
 

I ricordi viaggiano nella mente,
raggiungono il cuore della gente,
come l'acqua del fiume
scorre per trovare ristoro,
in fondo al mare.
Colorano gli occhi di felicita' e tristezza,
regalano sospiri,
speranze e dolcezza.
Sembra appartengano al tempo passato
ma vivono nel presente agitato.
I ricordi....
pezzi di vita desiderata,
immaginata,
vissuta.
Michele Alberti
  
 
O stolto, che cerchi di portare
te stesso sulle tue spalle!
Mendicante, che vieni a mendicare
alla porta della tua casa!
Deponi ogni fardello in queste mani
che tutto sanno sopportare,
non voltarti mai indietro a guardare
il passato, con rimpianto.
Il desiderio subito spegne
la fiamma d'ogni lampada che sfiora.
E' empio - non prendere doni
dalle sue mani impure.
Accetta soltanto
quello ch'è offerto dall'amore.
R.Tagore
 
 
"Quando ci separammo,
fra silenzio e lacrime,
coi nostri cuori infranti,
lasciandoci per anni,
il tuo viso divenne freddo e pallido,
più gelido il tuo bacio;
in verità quell'ora già annunciava
il dolore presente.
Se dopo tanti anni
ti dovessi incontrare, in che modo
potrei salutarti?
Con silenzio e lacrime"
GEORGE GORDON BYRON
 
 
Chi mi parla non sa
che io ho vissuto un'altra vita
come chi dica
una fiaba
o una parabola santa.
Perchè tu eri
la purità mia,
tu cui un'onda bianca
di tristezza cadeva sul volto
se ti chiamavano col labbra impure,
tu cui le lacrime dolci
correvano nel profondo degli occhi
se guardavano in alto
e così ti parevo più bella.
O velo
tu della mia giovinezza,
mia veste chiara,
verità svanita
o nodo lucente di tutta una vita
che fu sognata - forse -
Oh, per averti sognata,
mia vita cara,
benedico i giorni che restano
il ramo morto dei giorni che restano,
che servono
per piangere te.
25 settembre 1933
Antonia Pozzi
BUONA DOMENICA AMICI
Annamaria


 
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