I ricordi sono il nostro passato... sono la nostra storia
scritta nel libro della nostra mente... o... se piace di più...
sono gioielli e cianfrusaglie conservate nello scrigno del nostro cuore.
Sono belli e brutti per tutti... ma nel contempo utili...
anche i più dolorosi... in quanto possono aiutarci
a comprendere il presente ed ad evitar di ripetere eventuali errori.
I ricordi più belli possono poi... insieme ai sogni...
aiutarci a superare i momenti più difficili
ed a non perdere la rotta della nostra vita.
Dunque sono da conservare sempre
perché la loro perdita ci lascerebbe in balia degli eventi
e senza capacità di discernimento.
I ricordi... d'amore... d'infanzia... etc... contenendo una bella dose di emozioni
hanno sempre affascinato i poeti che ne hanno parlato nei modi più vari
come anche queste 5 poesie, prescelte tra le tante, ci mostrano.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che, sul tema amate voi.
LA FIERA Corrado Govoni
Non ricordi la turbinante fiera? I pagliacci e la giostra coi lumini? Tutto fu bello, musica e lustrini, solo al ritorno nella buia sera.
Tu pedalavi vaporosa in avanti, ed io a volo dietro il tuo cappello, come in un delizioso carosello mosso da Dio sol per noi amanti.
Sull’erba della darsena intrecciammo le nostre impolverate biciclette come in gelosa lotta due caprette. Sul loro esempio, muti, ci avvinghiammo.
E quando entrammo a piedi dalla porta tra gli sguardi dei pochi curiosi composti e seri come vecchi sposi, la città non mi parve più così morta.
I baci nella sera freddolina riscaldato mi avevano d’amore, dandomi dei sussulti dolci al cuore come quei colpi, là, di carabina.
Ed io ti vedevo in un barbaglio, per effetto dei tuoi baci brucianti, sotto le stelle, strane e doloranti, come le bianche pipe del bersaglio.
IN ME IL TUO RICORDO
Vittorio Sereni
In me il tuo ricordo è un fruscio solo di velocipedi che vanno quietamente là dove l'altezza del meriggio discende al più fiammante vespero tra cancelli e case e sospirosi declivi di finestre riaperte sull'estate. Solo, di me, distante dura un lamento di treni, d'anime che se ne vanno.
E là leggera te ne vai sul vento, ti perdi nella sera.
QUASI UN MADRIGALE Salvatore Quasimodo
Il girasole piega a occidente e già precipita il giorno nel suo occhio in rovina e l'aria dell'estate s'addensa e già curva le foglie e il fumo dei cantieri. S'allontana con scorrere secco di nubi e stridere di fulmini quest'ultimo gioco del cielo. Ancora, e da anni, cara, ci ferma il mutarsi degli alberi stretti dentro la cerchia dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno e sempre quel sole che se ne va con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi, non voglio ricordare; la memoria risale dalla morte, la vita è senza fine. Ogni giorno è nostro. Uno si fermerà per sempre, e tu con me, quando ci sembri tardi. Qui sull'argine del canale, i piedi in altalena, come di fanciulli, guardiamo l'acqua, i primi rami dentro il suo colore verde che s'oscura. E l'uomo che in silenzio s'avvicina non nasconde un coltello fra le mani, ma un fiore di geranio.
LA FORNACE
Antonia Pozzi
Bambina, nelle sere di novembre poi che sui monti c'era la guerra e la legna costava assai - come il latte, come il pane - e la nebbia pesava gelida sulla terra, la mamma mi portava - per scaldarci - alla fornace.
Riflessi di brace tingevano l'androne nero: rossa nel fondo divampava la cupola del forno. Dall'alto un vecchio scagliava fascine e fascine. Giù i tegoli in cerchio sembravano una ruota immota a cui fosse mozzo la fiamma. Si arrossava la creta al centro: verde era ancora al margine dove più lento arrivava il calore.
Si sgranavano in uno stupore d'incanto - le pupille bambine. Il vecchio dall'alto scagliava fascine e fascine - Si ritornava per l'androne nero con un bruciore di vampa negli occhi. Fuori, un'immensa fontana nella nebbia lanciava il suo getto bianco e faceva rabbrividire - La casa pareva lontana, la strada sembrava non finire più. Era notte, era novembre, sui monti c'era la guerra -
COLLOQUIO SENTIMENTALE
Paul Verlaine
Nel vecchio parco gelido e deserto sono appena passate due forme.
Hanno occhi morti, e labbra molli, e le loro parole si odono a stento.
Nel vecchio parco gelido e deserto due spettri hanno evocato il passato.
- Ricordi la nostra estasi d'allora? - E perché vuoi che la ricordi?
- Batte ancora il tuo cuore solo a udire il mio nome? Ancora vedi in sogno la mia anima? - No.
- Ah, i bei giorni d'indicibile felicità quando univamo le nostre bocche! - Può darsi.
- Com'era azzurro il cielo, e grande la speranza! - Vinta, fuggì la speranza, nel cielo nero.
Andavano così tra l'avena selvatica, e le loro parole le udì solo la notte.
Sono generalmente scritti da gente che o ha perso la memoria, o non ha mai fatto nulla che valga la pena di ricordare.
Oscar Wilde
Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale, poi la vita torna a calmarsi come il cielo e ricomincia come prima. Si può ricordare una nuvola?
RICORDO IL TEMPO
Ricordo il tempo ch'ero monello, non mi lamento d'esser stato così correva pei boschi la voce del fiume ed io vi tuffavo la mia giovinezza cantando. A piedi scalzi coglievo la rugiada nei campi, bagnavo i miei occhi nella dolcezza delle cose nuove.
Bartolomeo Di Monaco
Ora
Un cuore straniero conobbi che tutti i ricordi posò in riva al mare , e fu l'incanto.
Ora lascerò che la luna affondi nell'orma d'un cane pazzo , che l'arcobaleno rischiari coi suoi mille spettri la casa vuota : ora ho insabbiato il vento , e tutto quel cerco annuncia un giorno caldo .
Carlo Bramanti
Ricordo di Marie A.
Un giorno di settembre, il mese azzurro, tranquillo sotto un giovane susino io tenni l'amor mio pallido e quieto tra le mie braccia come un dolce sogno. E su di noi nel bel cielo d'estate c'era una nube ch'io mirai a lungo: bianchissima nell'alto si perdeva e quando riguardai era sparita.
E da quel giorno molte molte lune trascorsero nuotando per il cielo. Forse i susini ormai sono abbattuti: Tu chiedi che ne è di quell'amore? Questo ti dico: più non lo ricordo. E pure certo, so cosa intendi. Pure il suo volto più non lo rammento, questo rammento: l'ho baciato un giorno.
Ed anche il bacio avrei dimenticato senza la nube apparsa su nel cielo. Questa ricordo e non potrò scordare: era molto bianca e veniva giù dall'alto. Forse i susini fioriscono ancora e quella donna ha forse sette figli, ma quella nuvola fiorì solo un istante e quando riguardai sparì nel vento.
Bertold Brecht
CORNI DA CACCIA
Nobile è la nostra storia e tragica Come la maschera di un tiranno Nessun dramma fortunoso o magico Nessun particolare indifferente rende il nostro amore patetico E Thomas de Quincey nel bere L'oppio veleno dolce e casto La povera Anna andava sognando Passiamo passiamo poichè tutto passa Indietro io mi volterò sovente I ricordi sono corni da caccia Il cui clamore smuore nel vento
Guillaume Apollinaire
IL BALCONE
O madre dei ricordi, amante delle amanti, o tu che assommi tutti i miei piaceri, tutti i miei doveri. Ricorderai la bellezza delle carezze, la dolcezza del focolare,l'incanto delle sere, madre dei ricordi, amante delle amanti?
Le sere illuminate dall'ardore dei tizzoni e le sere al balcone, velate da vapori rosa. Come il tuo seno m'era dolce, il tuo cuore fraterno! Noi abbiamo pronunciato spesso imperiture parole, le sere illuminate dall'ardore dei tizzoni.
Come sono belli i soli nelle calde sere, come lo spazio è profondo, il cuore possente! Curvandomi su di te, regina fra tutte le adorate, credevo respirare il profumo del tuo sangue. Come sono belli i soli nelle calde sere!
La notte s'ispessiva come un muro, i miei occhi indovinavano al buio le tue pupille e io bevevo il tuo respiro, o dolcezza mia, mio veleno, mentre i tuoi piedi s'addormentavano nelle mie mani fraterne. La notte s'ispessiva come un muro.
Conosco l'arte di evocare gli istanti felici: così rividi il mio passato, accucciato fra i tuoi ginocchi. Perché cercare la tua languida bellezza fuori del tuo caro corpo e del tuo cuore così dolce? Conosco l'arte di evocare gli istanti felici.
Giuramenti, profumi, baci senza fine rinasceranno da un abisso interdetto alle nostre sonde così come risalgono al cielo i soli, rinvigoriti, dopo essersi lavati nel profondo dei mari. O giuramenti, profumi, baci senza fine!
Charles Baudelaire
Lavagna
È strano che un paese si porti nel ricordo con la prima lavagna (odore di mucca, freschi occhi di gelso al davanzale), ma un paese della mia terra ha il volto disseccato d'una lavagna, e la cimosa è un vento: voce tra tante d'acque e di terra, linguaggio paesano cui facemmo l'orecchio per tante stirpi pazienti. S'impasta con lagrime alla madia e al tornio, s'adagia nel respiro di veglie senza tempo, quando mordono fondi i ricordi coi latrati notturni dalle serre, e s'appiatta con la nebbia serale al fondo del torrente. Un paese di Calabria è come un lavagna: un vento cancella, lèviga come l'aie al mattino. Ai ritorni, altri visi: tenui linee di gesso. Senti che sopravvivi, ogni volta più solo, un po' estraneo a te stesso.
Felice Mastroianni
Ricordi di un giovane
Ricordi di un giovane che pochi lo conoscono Nessuno è mai riuscito a scoprire quello che ci fosse in lui. Giorni passati ad aspettare un donna mai esistita Giorni passati nella speranza, odio, amore e tristezza. Mio Dio perché hai creato un mondo pieno d'infelicità Cavallo pazzo senza nome che vaga solo per la città Aiutalo a ritrovare se stesso. Nessuno è mai riuscito a capire quel ragazzo Nessuno è mai riuscito a capire Che l'antidoto per guarire la sua tristezza Era solo un po' d'amore.
memoria il tempo dell' adolescenza; si sorride con rammarico, come se cio' che s'e perso fosse il bene piu' grande che si e' mai avuto, e si prova ancora piacere ricordando gli anni che sono stati forse i piu' belli della nostra esistenza. Si ricordano spesso gli avvenimenti salienti che hanno segnato quei tempi, e che testimoniano la nostra libera spensieratezza, la nostra completa inesperienza nei confronti della vita. Allora tutto sembrava buono, si ignoravano le malvagita' che purtroppo tormentano la vita. C'era in noi quella deliziosa spontaneita' propria dei bambini e forse mai piu' ritrovata dopo:
insomma per noi non esisteva che il bene, e pensavamo indistruttibili quei valori in cui a quell'eta' si credeva fermamente,ma che in seguito la vita ha indotto molti di noi a modificare....
I ricordi viaggiano nella mente, raggiungono il cuore della gente, come l'acqua del fiume scorre per trovare ristoro, in fondo al mare. Colorano gli occhi di felicita' e tristezza, regalano sospiri, speranze e dolcezza. Sembra appartengano al tempo passato ma vivono nel presente agitato. I ricordi.... pezzi di vita desiderata, immaginata, vissuta. Michele Alberti
O stolto, che cerchi di portare te stesso sulle tue spalle! Mendicante, che vieni a mendicare alla porta della tua casa! Deponi ogni fardello in queste mani che tutto sanno sopportare, non voltarti mai indietro a guardare il passato, con rimpianto. Il desiderio subito spegne la fiamma d'ogni lampada che sfiora. E' empio - non prendere doni dalle sue mani impure. Accetta soltanto quello ch'è offerto dall'amore. R.Tagore
"Quando ci separammo, fra silenzio e lacrime, coi nostri cuori infranti, lasciandoci per anni, il tuo viso divenne freddo e pallido, più gelido il tuo bacio; in verità quell'ora già annunciava il dolore presente. Se dopo tanti anni ti dovessi incontrare, in che modo potrei salutarti? Con silenzio e lacrime" GEORGE GORDON BYRON
Chi mi parla non sa che io ho vissuto un'altra vita come chi dica una fiaba o una parabola santa.
Perchè tu eri la purità mia, tu cui un'onda bianca di tristezza cadeva sul volto se ti chiamavano col labbra impure, tu cui le lacrime dolci correvano nel profondo degli occhi se guardavano in alto e così ti parevo più bella.
O velo tu della mia giovinezza, mia veste chiara, verità svanita o nodo lucente di tutta una vita che fu sognata - forse -
Oh, per averti sognata, mia vita cara, benedico i giorni che restano il ramo morto dei giorni che restano, che servono per piangere te. 25 settembre 1933 Antonia Pozzi