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RACCONTI - FAVOLE - LEGGENDE: FAVOLA DEL PAPAVERO
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De: Butterfy  (Mensaje original) Enviado: 14/10/2010 15:56

 

Il Sole è un contadino solerte che quando cambia coltura non avverte,
egli ama ciò che è variegato e il creato lo vuole assai colorato.
Un dì lontano volle colorar un campo di grano e semi diversi mescolò tra essi…

Una famiglia di Spighe vide nascere tra le sue radici un Papavero.
Che strano? Cosa sei? Dissero.
E il Papavero nel guardarsi intorno vedendo solo Spighe rispose: Sono una Spiga!
Le Spighe incominciarono a ridere e il Papavero restò interdetto chiedendo a se stesso:
Cosa avrò mai detto? Quindi saresti una Spiga? Credo di si! Rispose ora meno sicuro.
Voi siete Spighe e poiché sono nato tra le vostre “radici”,
cosa altro potrei essere, se non una Spiga?

Tu non sei un Spiga, sei un Papavero! Dissero con disprezzo gli altri.
Il Papavero si intristì e dentro se ne morì. Ma voi siete la mia famiglia?
In famiglia ci si assomiglia, e tu seppur con noi intrecci radice è la tua natura che ti contraddice.
Scese la Notte e il povero Papavero si addormentò piangendo.
L’indomani mattina al sorgere del Sole
un forte rumore prese a riempire l’aria e il campo di Grano fu interamente mietuto.
Il Papavero non ebbe nemmeno il tempo di un ultimo saluto, le spighe erano tutte sparite.

Dov’è la mia famiglia? Disperato chiese al Sole.
Anche se mi hanno accolto girandomi il volto, io per loro tanto amore porto.
Lo so Papavero in realtà non sono spariti davvero, ma oggi è sparita la
tua falsa identificazione in qualcosa che non ti somiglia, saranno sempre e sono la tua famiglia,
ma ora osserva bene questo campo c’è chi davvero ti assomiglia.

Il Papavero si guardò attorno ed ora che nel campo erano sparite
le spighe si ergevano al Sole alti e fieri un mare di Papaveri,
e nel loro cuore ci vide tanto amore. In quell’istante il Papavero capì di non essere solo,
e accettò la sua natura finalmente, nel cuore ma soprattutto nella mente.
E il Sole disse:

Il creato è una varietà di colore, ma ogni sfumatura si chiamerà Amore,
smetti di specchiarti in ciò che non ti somiglia,
tu sei diverso ma questa diversità porterà luce all’umanità.
Il diverso altro non è che un colore dell’Universo.

Il Papavero chiuse gli occhi per un istante le lacrime ormai lo sommergevano e
quando li riaprì tutto era ritornato come la sera prima,
le sue radici di nuovo intrecciate alle spighe che continuavano a voltargli la faccia.
Ma qualcosa ora era cambiato dentro di lui, il suo modo di identificarsi e di riferirsi alla Vita.
Prese a crescere ergendosi fiero e le Spighe notarono il cambiamento e
lo guardarono ammirate dicendo:

In te brilla una luce davvero bella, tu non sei una Spiga sei un Papavero.
E il Papavero con orgoglio rispose: Lo so! Il diverso è un colore dell’Universo.

 


Lorenzo ti è piaciuta la favola?

Mamma ma non credi che io sia grandicello per ascoltare ancora le tue favole?
Non si è mai abbastanza Grandi! Rispose la madre nel sorriso.
Mamma e se io fossi stato diverso come il Papavero?
Tu mi avresti girato la faccia come le Spighe?

Figlio mio io non ti avrei girato la faccia,
perché l’Amore guarda al cuore e non agli atteggiamenti e non alle parole.
L’amore è intuitivo e comprensivo, è apertura mentale anche quando fa male,
l’amore abbatte le frontiere e le persone rende vere non bandiere,
l’amore è quella cosa che con la discriminazione mai si sposa.
Io ti avrei amato anche se diverso fossi nato, saresti sempre il mio figlio adorato.



-"Mamma io sono gay"-

-"Lo so amore mio"-
Disse la Mamma abbracciandolo forte.

 

 
 


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