Enrico de Nicola
(Napoli, 9 novembre 1877 – Torre del Greco, 1º ottobre 1959)
è stato un politico e avvocato italiano, primo Presidente della Repubblica Italiana.
Fu eletto dall'Assemblea Costituente capo provvisorio dello Stato il 28 giugno 1946. L'elezione fu il frutto di un lungo lavoro "diplomatico" fra i vertici dei principali partiti politici, i quali, superata una iniziale contrapposizione fra le candidature di Benedetto Croce e Vittorio Emanuele Orlando, avevano finalmente convenuto che si dovesse eleggere un presidente capace di riscuotere il maggior gradimento possibile presso la popolazione affinché il trapasso al nuovo sistema fosse il meno traumatico possibile; si convenne perciò che dovesse scegliersi un meridionale, a compensazione della provenienza settentrionale della maggioranza dei leader politici. La contrapposizione delle candidature di Orlando (proposta da DC e destre) e di Croce (proposta dalle sinistre e dai laici) si protrasse sterilmente per lungo tempo e tardò ad essere composta (principalmente dall'incessante opera di convincimento condotta da De Gasperi) per evolvere alfine nella comune indicazione di De Nicola. Noto infatti per una prudenza ai limiti dell'indecisione, De Nicola era contrastato da sentimenti diversi e morso da profondi dubbi, mal tollerati da chi desiderava conoscere una volta per tutte il suo volere definitivo. Andreotti avrebbe ricordato che in tale occasione Manlio Lupinacci scrisse sul Giornale d'Italia "Onorevole De Nicola, decida di decidere se accetta di accettare". Fu eletto il 28 giugno 1946, con 396 voti su 501, e assunse la carica il 1º luglio. Il 25 giugno 1947 rassegnò le dimissioni, per presunti motivi di salute; le dimissioni non potevano essere respinte dalla Costituente, che lo ri-elesse il giorno dopo. Dopo l'entrata in vigore della Costituzione, in occasione delle prime elezioni parlamentari del Presidente della Repubblica, la maggioranza elesse nuovo presidente della Repubblica il liberale Luigi Einaudi, e De Nicola divenne senatore a vita.Fu anche sottosegretario di Stato al Ministero delle Colonie e a quello del Tesoro. Esercitò le attribuzioni e assunse il titolo di presidente della Repubblica dal 1º gennaio 1948, a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione. Fu Presidente del Senato della Repubblica dal 28 aprile 1951 al 24 giugno 1952, durante la I Legislatura. Si dimise in occasione delle votazioni per la legge elettorale sul c.d. premio di maggioranza (altrimenti detta legge truffa).Il 2 dicembre 1955 fu nominato giudice della Corte Costituzionale dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Ricoprì l'incarico di Presidente della Corte Costituzionale dal 23 gennaio 1956 al 26 marzo 1957.Il 1º ottobre 1959 morì nella sua casa di Torre del Greco ad 81 anni.
Era particolarmente stimato per l'onestà, l'umiltà e l'austerità dei costumi.