Peter Kolosimo
(pseudonimo di Pier Domenico Colosimo;
Modena, 15 dicembre 1922 – Milano, 23 marzo 1984)
è stato uno scrittore e giornalista italiano. Noto divulgatore, è considerato uno dei fondatori, assieme ad Erich von Däniken, dell'archeologia misteriosa (anche nota come fanta-archeologia o pseudoarcheologia), un controverso filone che si propone di studiare le origini delle antiche civiltà utilizzando teorie e metodi spesso non accettati dalla comunità accademica.
Sua madre era statunitense e lui aveva studiato e vissuto a lungo a Bolzano, il che gli permise di scrivere indifferentemente in italiano, tedesco o inglese. Iniziò a lavorare come giornalista, e come corrispondente estero per «l'Unità» fu l'unico giornalista italiano presente alla proclamazione della DDR; diventerà quindi direttore della stazione Radio Capodistria, venendo in seguito rimosso dall'incarico dalle autorità iugoslave per le sue simpatie filosovietiche. Nel 1969 Kolosimo vinse il Premio Bancarella con il libro Non è terrestre. Le sue opere sono state diffuse o tradotte in 60 paesi, tra i quali Russia, Giappone, Cina, e risulta essere uno degli scrittori italiani più conosciuti al mondo. Kolosimo fu anche coordinatore dell'Associazione Studi Preistorici Italia. La figura di Kolosimo è ricordata anche nel lungometraggio Il passaggio della linea di Pietro Marcello da colui che probabilmente è il personaggio più significativo del documentario: un anziano signore originario di Bolzano che, munito di regolare abbonamento, ha deciso di vivere sui treni. Fu davvero un grande sognatore, Peter Kolosimo. Come Don Chisciotte, si costruì nel corso degli anni una biblioteca assolutamente sui generis e plasmò con logica inverosimiglianza teorie di fantarcheologia di cui rivestì il nostro lacunoso passato e che espose in best-sellers mondiali. Ebbe legioni di imitatori più o meno sinceri, spesso interessati solo a sfruttare la strada milionaria tracciata dal nostro prototipo di investigatore dell'impossibile. Non è scopo di questo articolo indagare sulla sincerità di Kolosimo né sulla validità delle sue proposte, ma i suoi libri trasudano passione e amore per il mistero, per la favola, per la fantascienza, per l'avventura: in una parola che le condensa tutte, per il sogno. Fu un Jules Verne che decise di scrivere saggi invece che romanzi, e i suoi libri ci paiono difatti, in ultima analisi, romanzi in forma di saggio. E in quest'ottica costituiscono una lettura divertente, interessante, persino entusiasmante.