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De: primula46 (Mensaje original) |
Enviado: 14/01/2011 19:51 |
"Un terzo delle creature viventi che erano nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto." (Apocalisse, 8, 9). "Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero ed i fiumi scorreranno avvelenati. Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell'arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra". (Profezia Hopi) Che cosa sta succedendo? Si chiede sgomento Timothy Bancroft-Hinchey. Forse non è difficile rispondere alla domanda deflagrata a seguito della moria di volatili e di pesci che sta colpendo diversi stati in tutto il mondo. Armi biologiche ed elettromagnetiche o aberrazioni del geomagnetismo? O ancora: fenomeni naturali ed indotti in un'esiziale sinergia? Fatto sta che, come spesso avviene, il cinema aveva anticipato, con profetica intuizione (o obliquo avvertimento), questi apocalittici accadimenti: nella pellicola intitolata “The core” (Il nucleo) - regia di Jon Amiel, sceneggiatura Cooper Layne e John Rogers, 2003 - film memorabile per la sua perfetta bruttezza e per la pneumatica vuotaggine, si narra di alcuni esperti “incaricati dal Pentagono di investigare se dietro alcuni misteriosi fenomeni si celi una nuova, terribile arma segreta. Alcuni scienziati - fra i quali il geofisico Josh Keyes e l'esperto francese Sergei Leveque - scoprono che, in realtà, il nucleo della terra si sta solidificando, fenomeno provocato da un sistema per la produzione di energia e che, in prospettiva, potrà causare terribili disastri naturali e la fine della vita. Come conseguenza sta collassando il campo elettromagnetico che protegge la Terra dalle radiazioni solari nocive. E' un problema da risolvere subito per evitare che gli aerei cadano e che le telecomunicazioni subiscano gravi malfunzionamenti. Per questo viene programmata una spedizione di emergenza con lo scopo di inviare una navetta, munita di un ordigno, all'interno della Terra con la speranza di schivare la catastrofe”. La sequenza d'apertura della produzione inquadra uno stormo che, all'improvviso, si schianta al suolo. Altre manifestazioni apparentemente inspiegabili si susseguono: luci colorate nel cielo, fulmini potentissimi, pazienti con pacemakers che di botto crollano... Ora che la finzione comincia a diventare realtà, “The core”, nonostante la piattezza nella recitazione, nella sceneggiatura e nelle scelte narrative, lascia intuire gli sviluppi di fenomeni di portata epica, mentre il pianeta diventa sempre più una bolgia infernale.
Che cosa sta succedendo?
La moria di pesci e di volatili, a quanto pare, non è confinata ad episodi isolati negli Stati Uniti d'America. Nei giorni scorsi si sono rilevate numerose altre stragi. Che cosa sta succedendo? L'improvviso schianto di migliaia di merli dalle ali rosse a Beebe, Arkansas, evento del giorno 1 gennaio, ha catturato i titoli dei giornali di tutto il mondo. Tuttavia questo è avvenuto dopo che erano morti 100.000 esemplari di pesce tamburo nello stesso stato a 160 chilometri di distanza il 30 dicembre e dopo che erano morti più di 500 pennuti il 3 gennaio in Arkansas. Ora scopriamo che il 29 dicembre nello stato di Haiti, decine di pesci sono stati trovati morti nel lago di Azuei ed il 24 dicembre nella zona di Fond Parisien e Malpasse. Oggi nella contea di Volusia, in Florida, sono stati trovati migliaia di pesci senza vita (pesci gatto e triglie) che galleggiavano sulla superficie dello Spruce Creek, Port Orange. Rapporti controversi puntano il dito contro il tempo. La versione ufficiale, infatti, si riferisce ad una reazione al freddo, ma questa ipotesi è stata smentita dalla gente del posto che afferma che l'inverno è stato mite. Come se non bastasse, più a nord, nella Chesapeake Bay, situata tra la Virginia ed il Maryland, due milioni di pesci sono morti. Da Winnipeg, Manitoba, Canada, voci non confermate evocano un cover-up dopo che le autorità sono state allertate a causa di un'altra ecatombe di volatili che sono stati portati via dalle autorità, mentre l'area è stata chiusa.
Allora, che cosa sta succedendo?
Edoardo Capuano 9 gennaio 2011 Fonte originale: Pravda.ru
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Si è preso in considerazione un contesto di osservazione sufficientemente ampio per analizzare il problema? mi spiego meglio: se eventi di moria di massa si sono riscontrati in varie parti del mondo, allora sarebbe fuorviante ritenere che la causa possa essere imputabile a fenomeni di inquinamento locale. ad esempio in Arkansas non si sono rilevate tracce epidemiche o di inquinamento chimico negli esemplari osservati. Prescindendo dai catastrofismi, ma evitando al contempo di restare imbrigliati in pregiudizi (che danneggiano irreparabilmente l'indagine scientifica), si sono prese in considerazione ipotesi di natura planetaria dal punto di vista astrofisico? non dimentichiamoci le interazioni Terra-Sole dal punto di vista elettromagnetico. Penso che la valutazione delle responsabilità antropiche del fenomeno suddetto debbano essere affiancate da considerazioni di origine naturale, sulla traccia di quelle anziesposte relative alla imprescindibile fisica planetaria... |
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