LA VERITÀ COME UNA FONTANA CHE SCORRE
Ha ragione chi osserva che la nostra fede e la nostra conoscenza, così come le nostre membra e il nostro aspetto, prosperano con l'esercizio. Nella Sacra Scrittura la verità è paragonata a una fonte che scorre: se le sue acque non fluiscono in perpetua continuità, imputridiscono in uno stagno melmoso di conformismo e tradizione. Un uomo può essere un eretico pur nella verità; se infatti crede qualcosa solo perché così dice il Pastore o così stabilisce l'Assemblea, senza farsene altra ragione, anche se ciò che crede è vero, tuttavia la verità stessa che possiede diviene la sua eresia. Non c'è nessun fardello che più volentieri alcuni scaricherebbero su di un altro della responsabilità o cura della propria religione. Ci sono, chi non sa che ci sono, dei Protestanti e professanti che vivono e muoiono in una fede implicita così famigerata come quella d'un qualunque bigotto di Loreto. Un uomo ricco, dedito al piacere e ai guadagni, trova la religione una faccenda così imbrogliata e dai conti così evanescenti che fra tutti gli affari non riesce a tener dietro proprio a quello. Che fare? Certo, la fama di devoto gli piacerebbe, certo in ciò non vorrebbe esser da meno dei suoi vicini. Ciò che fa dunque è di decidersi a smetterla di tribolare e a trovarsi un qualche sostituto, alla cura e abilità del quale affidare l'intera gestione dei propri affari religiosi. Un qualche teologo di grido, naturalmente. A questi s'appiglia, gli affida in custodia l'intero deposito della propria religione, ogni lucchetto e chiave, e di fatto viene a fare della persona stessa di quel tale la propria religione, l'associazione con lui evidenza palese e sufficiente della propria devozione, tanto che si potrebbe dire che ormai la sua religione non è più in lui, ma è divenuta qualcosa di separato e mobile, che gli va e viene accanto a seconda che quell' egregio uomo ne frequenti la casa. L’intrattiene, gli fa doni, festa, l'alloggia; la sua religione viene a casa di notte, prega, è liberalmente nutrita e sontuosamente messa a dormire, s'alza, è riverita, e dopo un goccetto di malvasia, o qualche altro gustoso beveraggio, e una prima colazione migliore di chi fra Betania e Gerusalemme avrebbe volentieri nutrito di fichi verdi il proprio mattutino appetito, la sua religione alle otto se ne va, lasciando il suo gentile anfitrione a trafficare tutto il giorno in bottega privo di lei. Ci sono altri che quando sentono che ogni cosa verrà ordinata, tutto regolato e predisposto, nulla scritto salvo ciò che passi attraverso la dogana di certi pubblicani che possiedono la misura e il peso di ogni verità liberamente espressa, si butteranno subito nelle vostre mani , fategli e ritagliategli qualunque religione vi piaccia. Ci saranno delizie, ci saranno passatempi e svaghi, che occuperanno l'intero giorno dall' uno all' altro sole e culleranno il tedioso anno in un soave sogno, che bisogno c'è di torturarsi la testa con ciò che altri hanno preso sotto il proprio controllo con tanto rigore e decisione? Ecco i frutti che una tarda quiete di spirito e l'estinguersi della nostra conoscenza produrranno tra il popolo. Che bella e attraente un'unanimità così docile, in che meraviglioso conformismo c'inamiderebbe tutti! Certo, un bel blocco solido e sicuro come un qualunque gennaio ghiaccerebbe insieme.
John Milton
Biografia
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