Nata a Roma da famiglia ginevrina, Maria Teresa Regard passò l’infanzia a Napoli, dove, a soli sedici anni, scoprì l’impegno politico avvicinandosi a un gruppo trotzkista. Rientrata a Roma, studiò al Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani dove conobbe Marisa Musu e Adele Maria Jemolo. Nel 1941 entrò in contatto con Antonello Trombadori e si iscrisse al Partito comunista italiano. Nei 45 giorni di Badoglio costituì una sezione del partito in via della Scala, a Trastevere. Il 9-10 settembre 1943 ha partecipato agli scontri di Porta S. Paolo, come portaordini e dispensatrice del rancio e dell’acqua ai combattenti. Entrata nei G.A.P., insieme a Carla Capponi, vi conobbe il futuro marito, Franco Calamandrei. Ha partecipato all’azione contro il comando tedesco all'hotel Flora in Via Veneto insieme a Calamandrei, Arminio Savioli e Ernesto Borghese, e, da sola, al posto di ristoro dei soldati tedeschi alla stazione Termini ove - alcuni anni dopo affermò - vi fu un numero imprecisato di vittime. Dopo tali azioni venne promossa al grado di tenente. Il 30 gennaio 1944 fu arrestata in casa di Gioacchino Gesmundo, ove si era recata per procurarsi chiodi a tre punte per il sabotaggio dei mezzi tedeschi. Portata a Via Tasso, fu interrogata e, in seguito, rilasciata, in quanto Giorgio Labò finse di non conoscerla. Il 23 Marzo 1944, Calamandrei partecipò e diresse, insieme a Carlo Salinari, l’attentato al Battaglione Bozen in Via Rasella: Maria Teresa Regard non vi partecipò, ritenendo sbagliata la localizzazione dell'attentato. Dopo la liberazione di Roma, il 13 giugno 1944, ha sposato Franco Calamandrei. Successivamente divenne corrispondente per il Nuovo Corriere, a Londra. Nel 1954, insieme al marito – corrispondente de L’Unità - ha seguito come corrispondente la guerra franco-vietnamita per Vie Nuove e Noi Donne, entrando con le truppe comuniste a Dien Bien Phu e ad Hanoi appena liberate; successivamente furono entrambi in Tibet (1954-55) e in Cina (1953-1956), dove nacque la figlia Gemma. Nel 1999 è stata sentita come testimone al processo Priebke.