Nata nel 1878 in una famiglia della ricca borghesia fiorentina, Evelina Paoli fu una delle maggiori attrici teatrali del novecento. La sua carriera sui palcoscenici cominciò alla fine dell'800, all'età di diciotto anni, nella compagnia di Achille Vitti, passando in seguito a quella del teatro stabile Fiorentini di Napoli. All'inizio del '900 entrò nella compagnia di Eleonora Duse, compiendo diverse tournée negli Stati Uniti nel triennio 1902-1905. Dal 1905 al 1912 fu prima attrice assoluta nella compagnia di Teresa Mariani, recitando nel 1908 il ruolo di Basiliola ne La nave di Gabriele D'Annunzio. Fu poi in ditta con Flavio Andò e Antonio Gandusio con i quali formò la clebrata Andò-Paoli-Gandusio. Dopo essere entrata fra il 1913 ed il 1914 nella compagnia di Cesare Dondini, si avvicinò al cinema alla fine degli anni dieci, apparendo nei film Silvio Pellico, (1915), ed Il piacere, (1918). All'apice della sua carriera, all'inizio degli anni venti, fu costretta al ritiro da una gravissima malattia che la colpì. Maggiore fortuna le arrivò negli anni della senilità, quando, ormai pienamente ristabilitasi, apparve in pellicole molto celebri e fortunate come Noi vivi, (1942), di Goffredo Alessandrini. Moglie del regista Enrico Guazzoni, si ritirò all'inizio degli anni cinquanta, dopo la morte del marito, andando a vivere nella casa di riposo per artisti Lyda Borelli di Bologna, dove si spense nel 1974, alla veneranda età di novantasei anni, in seguito ad una trombosi cerebrale.