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POESIE SUBLIMI E DI SOGNO: CONFIDARE – A. POZZI – POESIA SUBLIME
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جواب  رسائل 1 من 2 في الفقرة 
من: Tony Kospan  (الرسالة الأصلية) مبعوث: 03/04/2011 12:46
 
 
CONFIDARE
POESIA SUBLIME -
DI
ANTONIA POZZI 
 
 
 

 

 
La prima parte di questa poesia ci porta ad una visione dell’amore come divinizzazione dell’amata/o… 

Aspetto non nuovo se pensiamo alla donna angelicata cantata da Dante nelle sue poesie per Beatrice…

 

 

 

 

Nella seconda strofa Antonia associa alla persona amata tutte quelle doti capaci di far nascere e vivere dovunque fiori di luce.

La terza infine, attraverso la figura dell’arabo avvolto nel suo barracano (all’epoca… siamo nel 1934…  per la cultura occidentale era l’emblema della tranquillità…) esalta il suo assoluto sentir se stessa commossamente serena e protetta…

 

 

 

 

Tuttavia.. nonostante quest’esaltazione dell’amore sublime… quasi a negar la lettera dei versi… traspare in modo invisibile quasi un urlo sottile... esasperato e disperato... per il suo amore tanto contrastato dalla famiglia e dalla società "perbene".

 

 

Antonia Pozzi

 

Come sappiamo l’impossibilità a vivere in pieno il suo amore ed in libertà i suoi giorni la portò ad abbreviar la sua vita… recidendola ancora in fiore…

Ma leggiamo la poesia…

 

 

 

CONFIDARE
Antonia Pozzi


Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.

Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.

Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.

 
(8 dicembre 1934)
 
 
 
 
 
 
 
Mi farebbe piacere anche conoscere il vostro parere… qui o nell'area discussioni del Fantastico Mondo della Poesia
 

Tony Kospan

 

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جواب  رسائل 2 من 2 في الفقرة 
من: MOTHERSIXTEN مبعوث: 03/04/2011 16:06
 
Antonia Pozzi

Ho scoperto da poco questa poetessa e ho avuto modo di apprezzarla leggendo i suoi versi sempre pieni di ardore dal quale si rileva un'animo inquieto e sofferto al tempo stesso.
Mori' tragicamente a soli 26 anni e molti suoi versi,furono pubblicati postumi.

 

 
 

Il cielo in me

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi
mai del mio volto, ma solo
quand'io parlavo di Dio
mi toccavi la fronte
con lievi dita e dicevi:
- Sei più bella così, quando pensi
le cose buone -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme
di bene
che dormiva in me.

E se l'angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
tu con forti dita
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
- Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così? -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi
per la mia vita
ma per l'altra vita
che poteva destarsi
in me.
Tu
eri il cielo in me
il gran sole che muta
in foglie trasparenti le zolle

e chi volle colpirti
vide uscirsi di mano
uccelli
anzi che pietre
- uccelli -
e le lor piume scrivevano nel cielo
vivo il tuo nome
come nei miracoli
antichi.

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

E quando per le strade - avanti
che sia sera -
m'aggiro
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro - su me,
che quello di martelli lievi
a scandere
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.
Antonia Pozzi

 

 
 
BUON POMERIGGIO
Annamaria
 


 
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