Ballerina del Novecento che instaurò, dopo anni di rigide ed essenziali regole della danza classica, la danza libera o moderna. Nata in California da madre irlandese e padre scozzese, trascorse gli anni dell'infanzia tra le note dei brani di musica classica suonati dalla madre, insegnante di pianoforte. Fu educata allo spirito di libertà e indipendenza. Durante la sua esistenza assai movimentata, trascorsa in gran parte sul suolo europeo, i successi artistici si alternarono a delusioni personali ed episodi luttuosi, tra cui la morte prematura dei due figli, ancora bambini. Fu una donna emancipata ed ebbe intense relazioni affettive, tra cui quella con il poeta Sergej Esenin, conosciuto durante la permanenza in Russia. Egli morì tragicamente in circostanze oscure tre anni dopo il loro matrimonio. La Duncan morì tragicamente, strangolata dalla sciarpa che indossava, le cui frange si erano impigliate nei raggi delle ruote della Amilcar GS 1924 sulla quale era appena salita, salutando gli amici con una frase che rimarrà famosa: "Addio, amici, vado verso la gloria!". Le sue prime esibizioni si svolsero negli Stati Uniti alla fine del' Ottocento. Nel 1900 danzò a Londra. Fu la prima di una lunga serie di esibizioni nel continente europeo, dove ottenne molta ammirazione. Ella fu artefice di una radicale rottura nei confronti della danza accademica: abolì nei propri spettacoli le scarpette a punta, che considerava innaturali, e gli artificiosi costumi indossati dalle ballerine dell'XIX secolo, preferendo indossare abiti semplici e leggeri, che ricordavano il peplo dell'antica Grecia, e danzando a piedi nudi. Tali scelte si coniugavano con l'esigenza di favorire la libertà e l'espressività dei movimenti. La sua importanza nella storia della danza è grande, sia per l'interesse che seppe suscitare nelle platee di tutto il mondo, sia perché le sue idee furono rivoluzionarie per la sua epoca e costituirono per i suoi successori l'impulso per la creazione di nuove tecniche diverse da quella accademica e per una nuova concezione della danza teatrale.
Anche la compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev ne fu influenzata infatti la videro ballare per la prima volta a Pietroburgo nel 1905 e ne rimasero molto colpiti. Per la Duncan quello era un periodo di grandi successi internazionali. In seguito tornò in Russia per aprire una scuola di danza a Mosca su invito di Lenin.