L’ASTRONAUTA DI PALENQUE…
E’ UN VERO MISTERO?
PALENQUE è uno dei siti archeologici più belli del Messico.
Questa città maya, insieme al Parque Nacional de Palenque, figura dal 1987 come Patrimonio dell’Umanità.
Templo del Sol
Cinquecento edifici si estendono su 15 Km quadrati di selva rigogliosa, e non tutti sono stati portati alla luce. Palenque fiorì dal 600 all’800 d.C., epoca in cui fu la capitale della regione. Gli edifici più interessanti e meglio conservati si trovano nel Grupo Principal. Il Placio, con la sua torre di quattro piani, s’innalza su una piattaforma elevata ed è un intrico di passaggi sotterranei e gallerie. Altre costruzioni importanti sono il Templo del Sol, il Templo del Jaguar e il Templo de la Cruz Foliada.
Tempio delle Iscrizioni
Su una pietra tombale Maya ritrovata nel Tempio delle Iscrizioni di Palenque, è ritratta una figura umana in una posa che ricorda quella di un viaggiatore spaziale intento a pilotare un veicolo a razzo. L’uomo sembra impugnare i comandi di guida, e nella parte posteriore del veicolo compare una struttura (un motore?) da cui fuoriescono quelle che appaiono essere fiamme. Altri dettagli suggeriscono la presenza di un sedile, di un apparato di respirazione e di una struttura esterna affusolata che ben si concilia con l’aspetto di un veicolo a razzo.
L’immagine è stata portata all’attenzione del pubblico dallo scrittore svizzero Erich von Däniken che, a partire dal suo libro Ricordi del futuro (1968), l’ha interpretata come una testimonianza della visita all’umanità da parte di viaggiatori extraterrestri, avvenuta secondo l’autore in tempi remoti e della quale si sarebbe in seguito persa la memoria. Secondo le teorie dello scrittore, riprese ed ampliate anche in Italia da Peter Kolosimo, gli antichi contatti con civiltà aliene avrebbero tuttavia lasciato traccia in alcuni manufatti, dei quali la pietra di Palenque costituirebbe uno degli esempi più convincenti.
I
ECCO LA DESCRIZIONE
CHE PORTA ALL’INTERPRETAZIONE
DI UN ASTRONAUTA AI COMANDI…
"La figura umana al centro della scultura si trova inserita in una sorta di abitacolo suddiviso in vari compartimenti, con a poppa grossi apparati simili alle parti meccaniche di un motore, in cui si possono identificare numerosi tubi. L’idea della propulsione a getto si suppone dall’immagine della fiammata che fuoriesce dalla parte posteriore del veicolo. L’idea del volo è rafforzata dall’immagine di un pappagallo in volo al di fuori della cabina e dall’immagine del Sole, della Luna, Venere e la stella Polare. Due glifi riportavano la data degli anni 603 e 633 dell’era cristiana. In quanto all’uomo, egli risulterebbe seduto e circondato da una cintura che pare assicurarlo al sedile stesso, ed è intento a manovrare, con entrambe le mani, delle leve o pomelli facenti parte della struttura del veicolo mentre una specie di inalatore gli penetra nelle narici. Anteriormente al veicolo si possono identificare delle prese d’aria, da cui si deduce il volo atmosferico. Infine, la capigliatura dell’enigmatico personaggio protesa verso l’alto fa pensare a qualche misteriosa forma di antigravità, ma ciò non può essere ancora detto in quanto l’uomo del ventesimo secolo non è giunto a questo punto e l’antigravità non può esservi riconosciuta in mezzi volanti atmosferici".
E che dire dei gioielli Maya straordinariamente somiglianti a moderni aviogetti (vedi foto)?
II
ORA UNA DIVERSA ANALISI
CHE PORTA
AD UN’OPPOSTA INTERPRETAZIONE
DELL’IMMAGINE
Nonostante l’aspetto dell’immagine tombale, in sé piuttosto sorprendente, von Däniken si ferma però all’interpretazione che deriva dalle prime sensazioni, tralasciando di approfondire aspetti decisivi fra cui – ad esempio – l’abbigliamento del "pilota", non certo adatto a un volo spaziale. Ma soprattutto altri studiosi, fra cui l’archeologo statunitense William H. Stiebing, documentano come nella stessa località di Palenque vi siano diverse pietre tombali maya (come nel Tempio della Croce e nel Tempio della Croce Fronzuta) sulle quali compaiono simboli che si ritrovano anche nell’immagine del cosiddetto astronauta. Nel contesto dell’arte maya, tali figure rappresentano il "Mostro della Terra" (un guardiano degli inferi), scambiato per la parte inferiore dell’astronave, un oggetto a forma di croce (che probabilmente raffigura una pianta di mais) un uccello quetzal (un simbolo solare ad indicare la sorgente della vita) e altro ancora. Si suppone quindi che la scena sulla pietra ritragga in realtà un sacerdote o un re raffigurato al momento della morte, durante il passaggio fra il mondo dei vivi e l’aldilà. Conosciamo invece la data della sepoltura, risalente alla fine del VII secolo d.C., che evidentemente non si concilia affatto con l’ipotesi della visita di antichi extraterrestri, sostenuta da von Däniken e dai suoi seguaci.
Da vari siti Web – Ricerca ed impaginazione dell’Orso
IL MIO PENSIERO
Il mistero… a mio parere… non è stato del tutto risolto… ma devo dire… che quando negli anni 60 vidi per la prima volta queste immagini mi convinsi subito della prima tesi…
Questa convinzione col tempo e diverse letture… è andata però sempre più scemando… anche se l’immagine…, non c’è proprio da dubitare, rimane comunque assolutamente sorprendente…
Se ci saranno richieste di approfondimento riguardo alle 2 tesi… potrò approfondire l’argomento…
CIAO DA TONY KOSPAN
LA TUA PAGINA DI… SOGNO…?
POESIA ARTE MISTERI MUSICA DI OGNI TIPO E TEMPO…
BUONUMORE RIFLESSIONI RACCONTI ETC.
E PARTECIPA ANCHE TU…
ORSO TONY