Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere cio' a cui non si riesce a dare una forma. Trovare una descrizione a cio' che si fatica a riassumere.
"Nei libri le parole di altri risuonano come un'eco dentro di noi, perche' c'erano gia': E' la conoscenza di cui parlava Platone, quella che gia' ci appartiene, che e' dentro di noi. Non importa se il lettore e' giovane o vecchio, se vive in una metropoli o in un villaggio sperduto nelle campagne. Cosi' come e' indifferente se l'argomento di cui sta leggendo riguarda un'epoca passata, il tempo presente o un futuro immaginario; il tempo e' relativo, e ogni epoca ha la sua modernita'. E poi leggere e' bello, punto. Io a volte dopo aver letto un libro mi sento sazio, appagato, soddisfatto e provo un piacere fisico."
Fabio Volo
Diceva Francesco Petrarca riguarda la lettura:
“Io voglio che il mio lettore, chiunque egli sia, pensi a me solo, non alle nozze della figlia o alla notte con l’amante o alle insidie del nemico o al processo o alla casa o al podere o al tesoro; e almeno finché legge, voglio che sia con me.
Se è è preoccupato dai suoi affari, differisca la lettura; quando si avvicinerà ad essa, getti lontano da sé il peso degli affari e la cura del patrimonio…
Non voglio che apprenda senza fatica ciò che senza fatica non ho scritto.”