Un'antica leggenda delle valli piemontesi, narra che il nome
"malastra" (nome del fiore della viola del pensiero) è
stato dato a questo fiore, per significare la posizione
privilegiata della matrigna e delle sue due figlie,
rispetto alle due figliastre. Infatti, in basso, sul petalo maggiore,
sostenuto da due sepali verdi, sta comodamente seduta la
"malastra"; ai due lati, il petalo sorretto dal sepalo,
rappresenta il sedile per le figlie; i due petali che si
trovano in alto (nel solaio), rappresentano, invece,
il sedile per le figliastre. A ricordare questa leggenda,
nella Valle del Cervo si consuma con piacere una
deliziosa minestra.
Ricetta di iris è malastre
Riso e malastre
(Riso con i fiori del pensiero selvatici)
Dopo averle sbucciate mettere a cuocere in una pentola
delle patate in poca acqua, nella quale aggiungerete
una bella manciata di malastre (viole del pensiero di monte)
appena raccolte.
Quando le patate saranno cotte, estrarle dalla pentola e
metterle in un piatto.
Schiacciarle con i rebbi di una forchetta unitamente ad
un pezzo di buon burro così da formare un impasto omogeneo.
Nella pentola, aggiungere poca acqua e far cuocere il riso,
insaporendolo con il sale.
Poi predere un bel pò di latte con la panna affiorante e
versatelo caldo sul riso, mescolando ed aggiungendo
le patate schiacciate.
Dopo 10 minuti di lenta cottura, scodellate la minestra e
cospargetela con qualche altra malastra.
Lasciar "surè" (intiepidire) e, dopo pochi minuti, quando
la minestra, con i fiori che galleggiano, assume un tenue
colore giallino, e sulla superficie della minestra si forma
un velo di panna invitante all'assaggio, mescolare e
servire caldo: veramente squisita!