CONFIDARE
ANTONIA POZZI
POESIA SUBLIME
a cura di Tony Kospan
Dopo "L'allodola", di cui abbiamo parlato ieri, ecco un'altra poesia sublime di Antonia Pozzi.
Questa la possiamo facilmente dividere in 3 parti...
I primi versi ci portano ad una visione dell’amore quasi come... divinizzazione dell’amata/o…
Questo certo è un aspetto non nuovo se pensiamo alla donna angelicata cantata da Dante nelle sue poesie per Beatrice… ed al "dolce stil novo"...
Nella seconda strofa Antonia associa poi alla persona amata tutte quelle doti capaci di far nascere e vivere dovunque... fiori di luce.
La terza infine, attraverso la figura dell’arabo avvolto nel suo barracano
(all’epoca… siamo nel 1934… per la cultura occidentale era l’emblema della tranquillità…)
esalta il suo assoluto sentir se stessa commossamente serena e protetta…
Tuttavia... nonostante quest’esaltazione dell’amore sublime… e quasi a negar la lettera dei versi… traspare in modo invisibile ma evidente... un urlo silenzioso sottile disperato ed esasperato per il suo difficile amore... tanto contrastato dalla sua famiglia e dalla società "bene" di Milano.
Antonia Pozzi
Come sappiamo l’impossibilità a vivere il suo amore la portò ad abbreviar la sua vita…
recidendola ancora in fiore…
Ma leggiamo la poesia…
CONFIDARE
Antonia Pozzi
Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.
(8 dicembre 1934)
Mi farebbe piacere, come sempre, conoscere anche il vostro parere…
Tony Kospan
IN FACEBOOK