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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 07/11/2011 16:22 |
ELOGIO DELLA MALINCONIA
E... L'ARTE...
Caravaggio - La Madonna addolorata
I PARTE
I fiori sono parole,
le foglie silenzio...
tutto raccolto attorno ad essi Tagore
Paul Delvaux - Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.
![](http://www.multimedia.ilsole24ore.com/bin/Media/9735/C_2_Media_9735_galleryitems_galleryitem5_immagine.jpg) Arnold Boecklin - Malinconia
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita? Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto? Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a "casa"?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di "sosta", di "arresto" nel corso della nostra vita. Gli antichi la descrivono come "afflizione dell'anima" affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza. Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la "ragioni" del cuore.
La Malinconia - Domenico Fetti
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi "bile nera" che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i "quattro umori". Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Jean-Baptiste Camille Corot - La Mélancolie
Nel linguaggio moderno la parola "malinconia" o "melanconia" si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro. Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia. Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo "atteggiamento" scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come "stato dell'anima", talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
- dal web - impaginazione dell'Orso -
Tony Kospan
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![](http://www.tanogabo.it/arte/bellini/giovannibelliniquattroallegoriefortunaomalinconia.jpg)
Il caso o la malinconia - Giovanni Bellini
ELOGIO DELLA MALINCONIA
E… L’ARTE…
II PARTE
La malinconia è la felicità d’esser triste. Victor Hugo
![Marie Constance Charpentier, La melanconia](http://www.matteomac.com/blog/wp-content/uploads/2008/02/malinconia.jpg) La melanconia - Marie Constance Charpentier - 1801
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti noi, la malinconia come momento psichico di introversione viene visto come pericoloso e genera non poche paure, del resto alimentate e sostenute dalla cultura del benessere che pone un’esasperata e pericolosa attenzione verso gli aspetti esteriori della vita. Vestirsi bene, essere in forma, essere sempre sorridenti ed ottimisti, non ammalarsi, sono alcuni dei molti precetti di una nuova religione quella del benessere ad ogni costo, e solo rispettandoli siamo visti e percepiti come individui sani e "normali". Avete fatto caso che alla domanda del conoscente o del collega di lavoro che chiede "come stai?" affermiamo di stare bene anche quando non è vero! Ci sentiamo in obbligo di mentire perché sappiamo di essere stimati ed accettati sulla base della nostra capacità a prestare attenzione e ad adeguarci alle cose del mondo, di essere sempre sulla cresta dell’onda, a godere, a detta della pubblicità, delle infinite possibilità che la vita ci offre.
La Mélancolie – Cranach l’Ancien
Il malinconico ha invece la necessità di spostare la sua riflessione verso l’interno, ad ascoltare quelle sensazioni di disagio che emergono come ombre dalla nebbia, spesso sono sensazioni di una struggente nostalgia verso un luogo senza sapere dove questo si trovi oppure il mal d’amore verso una persona del passato o del futuro. Quanti poeti, quanti artisti hanno descritto in modo memorabile questo "stato d’animo"! Già Aristotele parlava della malinconia, del suo assumere numerose forme e della sua instabile fluttuazione, ma proprio per questa mutevolezza, per questa intrinseca capacità di trasformazione egli la indica come lo stato dell’anima necessario alla creatività, una passione "costantemente incostante". Anche Platone ne parlò diffusamente, suggerendo che la malinconia è lo stato psichico tipico di chi si occupa di metafisica perché essa induce, con i suoi vortici mutevoli, a superare le barriere della logica ed esplorare il mondo dell’immaginale, di ciò che sta oltre le apparenze.
Malinconia - Francesco Hayez
La storia della cultura e dell’arte è contraddistinta da questo stato d’animo: la solitudine, l’afflizione, il rifiuto di ogni contatto umano sono l’immaginario crogiolo dove l’artista e il saggio si "cuociono", dove si impara ad uscire dal sé abituale, dove è possibile rappresentare e rappresentarsi l’altro da sé, percepire la realtà da un altro punto di vista.Che grande opportunità! Ma quanti sono disposti a coglierla, a perdere anche solo per un momento il controllo di sé? Temere lo stato malinconico, non lasciarlo fluire, volerne uscire al più presto significa rinunciare alla sua forza creatrice alla sua capacità di rivedere la nostra convinzione sull’importanza dell’Io, di ciò che Io credo di essere.
Malinconia – Edvard Munch
Oggi, dove esiste un rimedio per tutto c’è anche la pillola contro la malinconia. Il comandamento è essere gioiosi, bisogna perseguire il piacere ad ogni costo, ma in questa ideologia della felicità ogni desiderio che si appaga produce una psiche sempre più angosciata, sempre più bisognosa di momenti malinconici.
C O N T I N U A
Testo di Elio Occhipinti – dal web – impaginazione dell’Orso
![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif) ![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif) ![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif) ![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif) ![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif) ![](http://www.imageshotel.org/images/nkerbrat/decoora_1.gif)
Per legger la prima parte
![](http://i162.photobucket.com/albums/t243/orsosognante/PSICHE/G%20I%20F/th_frecce052.gif?t=1292251641)
![corot_m_lancolie_2](http://leblogdegab.canalblog.com/images/t-corot_m_lancolie_2.jpg)
CIAO DA TONY KOSPAN
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Arthur Hughes - Malinconia
ELOGIO DELLA MALINCONIA
E… L’ARTE…
III PARTE
Nel tempio stesso della gioia
la Malinconia velata ha il suo altare sovrano. Keats – Ode sulla malinconia
G. De Chirico - Melanconia di un uomo politico
MALINCONIA E ARTE Daniele Bollea
La malinconia d’una perduta armonia è il vento perenne che soffia nell’arte. Si placa nelle opere che la vantano. Ma poi riattacca la cicala e si rimette al vento. Già è altrove l’occhio quieto del ciclone.
Malinconia – Marinella
LA MELANCONIA
E L’IMMAGINARIO ALCHEMICO
DI DURER
Albrecht Dürer - Melanconia
Esiste una famosa incisione realizzata da Albrecht Dürer nel 1514 che associa in modo singolare i temi classici di raffigurazione della Malinconia a dei simboli prettamente alchemici.
Ciò non deve stupire, infatti con la sua tradizione millenaria e il suo ricco simbolismo, l’Alchimia fornisce delle preziose indicazioni sui processi dinamici che avvengono in Natura e per analogia nell’uomo. L’artista, che ha ben chiare la concezione medievale della Malinconia soggetta agli influssi del pianeta Saturno, pone nel filatterio, retto da un pipistrello, la parola melanconia.
Ciò che è più interessante notare è la presenza di due personaggi: in primo piano una figura grande, alata, dai tratti femminili, che impersonifica l’uomo nella sua vera essenza, quella alla quale la sua anima tende.
Il volto è scuro, accigliato, forse sta pensando a un problema che non riesce a risolvere, forse un problema di proporzioni dal momento che ha un compasso in mano, le proporzioni per uscire da una certa situazione. Il secondo personaggio è piccolo, anch’esso con le ali, seduto su una macina. è attivo, sta scrivendo, non si è fermato.
La macina sulla quale siede fa pensare che forse qualcosa è stato triturato, rotto, non c’è più nella sua forma grossolana.
![](http://www.langantiques.com/university/images/2/2d/AlbrechtDurer.jpg)
Albrecht Dürer - autoritratto
Forse il problema da risolvere potrebbe essere collegato al cosiddetto quadrato di Giove, le cui cifre sommate in orizzontale verticale e obliquo danno sempre 34 (l’artista è riuscito anche a mettere uno accanto all’altro i numeri 15 e 14, così da dare l’indicazione dell’anno in cui la stampa è stata realizzata).
La non risoluzione di questo problema potrebbe indicare la difficoltà di passare definitivamente dallo stato saturnino della melanconia allo stato d’animo sotto gli influssi di Giove (diventare "gioviale"), simboleggiato dall’aurora che sta arrivando con la sua luminosità.
Questa tavola ha poi dei simboli che possono essere letti in modo alchemico: il crogiolo su un fuoco molto vivo, l’unico degli strumenti in funzione, che indica un’operazione ancora in corso, mentre gli altri strumenti sono stati abbandonati e giacciono confusamente per terra; il poliedro è una pietra, ma non ancora perfetta; il cane acciambellato che ricorda l’ourobos, il serpente che si morde la coda, simbolo dell’eterno ritorno e della natura che si rinnova incessantemente; la sfera che indica la perfezione del cosmo; la scala a sette pioli, simbolo classico dell’ascesa; la bilancia con cui si cercano e si studiano le giuste proporzioni; la clessidra simbolo del tempo, unità importante nel regno di Saturno.
C’è ancora qualcuno che crede che in occidente non ci siano abbastanza stimoli per una meditazione profonda sull’uomo e la sua essenza?
Testo: Elio Occhipinti – dal web – impaginazione e coordinamento Tony Kospan -
Della Melancolia di Durer e del trittico in cui è inserita l'opera
parleremo in modo più approfondito in altro post.
Ciao da Tony Kospan
FINE
PER LEGGER LA
I PARTE
POESIE
INSIEME ED IN AMICIZIA?
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