SIGNORINELLA PALLIDA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
De Nittis
In verità il titolo è solo… SIGNORINELLA…
ma è universalmente conosciuta come
SIGNORINELLA PALLIDA
Il testo della canzone è Poesia pura…
alta poesia del grande poeta e paroliere Libero Bovio,
Essa a dire degli esperti… è sì scritta in lingua italiana,
ma pensata in lingua Napoletana,
per sintassi e costruzione delle strofe.
E’ una canzone davvero struggente che colpì appena uscì…
i cuori … e da allora non ha mai smessso di colpire i cuori… di tutti…
ma ancor di più di coloro che hanno dovuto lasciare
la propria terra d’origine…
Personalmente non riesco a non commuovermi
ogni volta che l’ascolto…
Boccioni – La sorella Amelia al balcone
Si racconta che la musica fu scritta in una nottata
e musicata da un Valente arrabbiatissimo
perché aveva perduto molto giocando a carte
Vediamo qualche immagine che ci riporta a quell'anno...
In un primo momento i discografici l’avevano bocciata
perché era… "un romanzo… non una canzone…"
ma mai smentita fu più clamorosa…
Eccola allora…
Leggiamo prima il testo…
SIGNORINELLA
Libero Bovio – Nicola Valente (1931)
Signorinella pallida,
dolce dirimpettaia del quinto piano,
non v’è una notte ch’io non sogni Napoli,
e son vent’anni che ne sto’ lontano!
Al mio paese nevica,
e il campanile della chiesa è bianco,
tutta la legna è diventata cenere,
io ho sempre freddo e sono triste e stanco!
Lenta e lontana,
mentre ti penso suona la campana
della piccola chiesa del Gesù
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu, dove sei tu?
Bei tempi di baldoria,
dolce felicità fatta di niente:
Brindisi coi bicchieri colmi d’acqua
al nostro amore povero e innocente.
Negli occhi tuoi passavano
una speranza, un sogno, una carezza ….
avevi un nome che non si dimentica,
un nome lungo e breve: giovinezza!
Amore mio!
Non ti ricordi che, nel dirmi addio,
mi mettesti all’occhiello una pansè
e mi dicesti, con la voce tremula:
"Non ti scordar di me!"
E gli anni e i giorni passano,
uguali e grigi, con monotonia,
le nostre foglie più non rinverdiscono,
signorinella, che malinconia!
Tu innamorata e pallida
più non ricami innanzi al tuo telaio,
io qui son diventato il buon don Cesare,
porto il mantello a ruota e fo’ il notaio.
Il mio piccino,
sfogliando un vecchio libro di latino,
ha trovato, indovina, una pansè ….
perchè negli occhi mi spuntò una lacrima?
Chissà, chissà perchè!
Lenta e lontana,
mentre ti penso, suona la campana
della piccola chiesa del Gesù ….
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu …. dove sei tu?
Renoir
ed il video… in cui è
interpretata da Achille Togliani.
CIAO DA TONY KOSPAN
IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?