Trascorre la sua infanzia a Prato dove segue fin da giovanissima la lirica. Prende le prime lezioni di canto e di musica a quindici anni. Segue anche lezioni di arte scenica. La passione per il canto la portava ad assistere a tutte le rappresentazioni al Teatro Metastasio, fino a che ci fu un'occasione ghiotta, da prendere al volo: le viene proposta l'Aida nel teatro della sua città, per ben 100 Lire a recita, una forte somma per l'epoca. Il 3 febbraio 1920 debuttò Iva Pacetti, con padronanza scenica e vocale insolita per una debuttante. Incomincia così una splendida carriera, piena di trionfi e di soddisfazioni, che la vedrà grande interprete in tantissimi teatri italiani, e a Buenos Ayres, Saarbruchen (Austria), Rio de Janeiro, San Paolo, in Cile a Conception, Santiago e Valparaiso, in Egitto al Cairo ed Alessandria, in Francia, Germania, a Londra al Covent Garden (1930, 1931 e 1938), Malta, Perù, Montecarlo, Barcellona, Chicago, New York (Lexington Theatre), Svizzera e Ungheria. Al Teatro alla Scala è stata grande interprete numerosi anni dal 1922 al 1942. Ha cantato numerose volte con il grande Beniamino Gigli, tra cui nel 1941 al Teatro Comunale di Firenze insieme a Fedora Barbieri e Gino Bechi nella prima assoluta dell'opera Don Juan de Manara. Fece anche diversi concerti di musica da camera, cantando brani dei suoi contemporanei Pizzetti e Zandonai. Continuò la sua carriera fino al 18 gennaio del 1947, in cui dette l'addio alle scene a Roma interpretando Turandot, all'Opera di Roma. Dopo quella recita, per altro andata in maniera soddisfacente, decise di non cantare più.