Il mondo festeggia la stessa festa ma ognuno lo fa in modo completamente diverso. Anche all’interno di uno stesso paese ci sono numerose differenze che derivano dalla tradizione regionale. Così se a nord non si rinuncia a panettone e pandoro, a sud trionfano strufoli, dolcetti alle mandorle e pastiere. In ogni parte d’Italia si osserva una vigilia “di magra”, all’insegna del pesce, e un pranzo ricco di proteine tra tortellini in brodo e agnello con patate.
Da Napoli arriva il capitone, che secondo alcune leggende qualche tempo fa si lasciava nella vasca da bagno a nuotare libero e felice fino al momento fatale, per conservarlo freschissimo. L’unica cosa che rimane invariata è il modo in cui passare queste giornate: con la compagnia di parenti e amici.
Veramente interessanti sono le credenze superstiziose della Repubblica Ceca: qui a seconda di dove ti posizioni a tavola, di cosa mangi e chi incontri, può accadere qualcosa.
Durante la vigilia di Natale, non si accendono le luci fino allo spuntare della prima stella in cielo. Dopo le case vengono illuminate elettronicamente e si può iniziare a mangiare (credenza diffusa anche in Polonia). A tavola gli invitati devono essere necessariamente di numero pari, nessuno deve essere rivolto verso il muro. Le portate devono essere 9 e non si beve alcolici. Alcuni mettono una corona d’aglio sotto il tavolo perché porti protezione e forza. Si crede che le pietanze debbano avere particolari ingredienti: ad esempio non deve mancare il miele che aiuta a proteggere dal male, mentre i funghi donano salute. E se siete delle donne incinte attenzione al primo visitatore che entra in casa: se è uomo avrete un figlio, se donna una figlia.
In Irlanda il giorno prima della vigilia si pulisce interamente la casa. In passato le donne si occupavano di porte, finestre, tende e specchi, mentre gli uomini imbiancavano le pareti. Oggi l’usanza si è ormai persa. La candela accesa fuori dalla finestra ha un significato religioso e simboleggia ospitalità nei confronti di Giuseppe e Maria: viene accesa dal membro più giovane della famiglia e deve essere spenta da una ragazza di nome Maria. In alcune zone dell’Irlanda a portare doni è Father Christmas.
In Austria, Ungheria, Germania, Belgio e Olanda la festa più importante rimane ancorata alla tradizione nordica di San Nicola: è proprio lui a portare i doni il 6 dicembre. Tuttavia si festeggia anche la vigilia di Natale.
Il dolce natalizio tedesco, lo Stollen
In Austria molte case mettono una corona decorata con quattro candele che vengono accese una dopo l’altra le quattro domeniche prima di Natale, mentre l’albero è addobbato di stelle di paglia e candele. In Germania la sera del 24 si mangia l’oca arrosto o la carpa blu. L’Olanda è un pullulare di addobbi e decorazioni che iniziano dal 6 dicembre. Tradizione vuole che tra i dolci tipici ci siano le ciambelline di Natale e lo stollen, un dolce con uvetta che viene appeso all’albero e che all’occorenza viene mangiato. In Ungheria l’albero si addobba principalmente di dolci e cioccolatini, rigorosamente impacchettati: qui ad arrivare non è Babbo Natale ma il Bambin Gesù.
In Svezia l’albero si prepara il giorno prima e si decora semplicemente con paglia, fiori rossi e dolcetti speziati. La sera della vigilia si mangiano minestra di riso, polpettine e salsiccia.
Diffusa in tutto il nord Europa è l’usanza di dar da mangiare agli uccellini e di prendersi cura di loro. In Finlandia infatti, oltre al tradizionale abete, si prepara all’esterno delle abitazioni, un “albero per gli uccellini”.
I bambini inglesi lasciano un bicchiere di latte caldo e mince pies sotto l’abete per Babbo Natale, e una carota per la sua renna Rudolph. A pranzo non deve mancare il famoso tacchino ripieno, accompagnato da una splendida salsa di mirtilli rossi. Alle 3 del pomeriggio tutti in salotto ad ascoltare il discorso in tv della Regina.
Alloro, luci e alberi luccicanti per il Canada. Alcuni bambini vanno di casa in casa a cantare le classiche canzoni natalizie (proprio come nei film). Come compenso gli ascoltatori preparano monete, dolci e gustose bevande calde.
In Spagna i regali si scambiano il 6 gennaio, quando arrivano i Re Magi. Diffuse in tutte le città più importanti le parate con favolosi carri: i Re Magi sfilano in corteo regalando caramelle a tutti i bambini.
Famosissime las posadas messicane. L’usanza, risalente alla metà del XVI secolo ripropone l’episodio dell’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e della loro ricerca di un luogo dove alloggiare.
In Messico Giuseppe e Maria sono interpretati da bambini
“Dar posada” vuol dire ospitare un viandante e, nella tradizione natalizia, la posada è l’abitazione stessa che accoglie i protagonisti della natività. In quest’occasione un corteo segue Giuseppe e Maria, che vanno a chiedere posada in una casa: prima di arrivare alla casa dove verranno accolti, si fermano a chiedere il permesso per alloggiare presso altre abitazioni, finché, dinanzi alla porta della casa prescelta, al gruppo nella strada che domanda «posada» con un canto, risponde dall’interno dell’abitazione un secondo coro. Giuseppe e Maria vengono accolti e dopo aver pregato tutti insieme, la famiglia ospitante offre dolci e bevande. Si termina con il gioco della pinata, una pentola di terracotta (pignatta) piena di frutta secca, dolci e canditi, appesa ad una corda che un bambino bendato dovrà rompere colpendo con un bastone.