Nato in una famiglia arbëreshë(Albanesi Italiani), all'età di sette anni iniziò a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi a Firenze dove frequenterà il liceo artistico. Nel 1939, ancora sedicenne, iniziò la sua carriera pubblicando per la rivista satirica fiorentina Il brivido alcune tavole a pagina intera piene di gags di cui la prima, ironizzava sulla guerra; poi la storia a fumetti Pippo e gli inglesi che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale Il Vittorioso, che l'avrebbe fatto conoscere a tutta l'Italia. L'esile corporatura del giovane Jacovitti gli valse il soprannome di Lisca, e per questo come icona con cui firmare le sue tavole adottò appunto una lisca di pesce. Passati i decenni e diventato ben più corpacciuto, Jac stesso ebbe modo di autoironizzare sul persistente uso della "lisca". La collaborazione con Il Vittorioso nata nel 1940 sarebbe continuata fino al 1969, quando questo chiuse i battenti. Jacovitti continuò il suo lavoro con Il Giorno dei Ragazzi, supplemento de Il Giorno, per il quale, il 28 marzo 1957 aveva creato il suo più famoso personaggio, Cocco Bill. Sempre per Il Giorno crea tre formidabili personaggi romani: Tizio, Caio e Sempronio i quali si esprimono nel più maccheronico dei latinorum. Sempre sul Giorno dei Ragazzi (allegato settimanale del quotidiano grazie al quale la tiratura aumentava di circa 40/50.000 copie) dava vita alla saga di Tom Ficcanaso, giornalista detective protagonista di molte storie, Gamba di Quaglia, Chicchirino, Microciccio Spaccavento, Gionni Galassia. Anche sul quotidiano erano famose le sue panoramiche all'ultima pagina a colori sulle edizioni del lunedì, mentre sul Giorno della Donna nacque Lolita Dolcevita e sul quotidiano Elviro il Vampiro e la storia a strisce di Baby Tarallo. Nei primi anni cinquanta fu anche collaboratore del Quotidiano, giornale dell'Azione Cattolica, per il quale produsse vignette con più chiari spunti satirici legati all'attualità politica dell'epoca. Dal 1957 al 1960, realizzò tre meravigliose storie a fumetti: Sempronio, Pasqualino Rififì e Alonzo. Continuò anche il lavoro con il Corriere dei Piccoli dal 1968 al 1982 dando vita al mitico Zorry Kid, Jak Mandolino , Pop Corn, Tarallino, Checco e continuando con la pubblicazione di Cocco Bill. Da ricordare poi la prestigiosa collaborazione con la rivista Linus, nata nel 1965 dove creo prima Gionni Peppe e poi Joe Balordo. La sua ultima collaborazione, iniziata nel 1978, è con Il Giornalino che continua ancora oggi a redigere storie sul suo personaggio più famoso, Cocco Bill, realizzate dal suo allievo Luca Salvagno. Negli anni novanta ormai anziano usa farsi inchiostrare le tavole da un giovane autore svizzero d'origini serbe trapiantato nel Salentino, Nedeljko Bajalica, che lo seguirà fino agli ultimi giorni prima come assistente e poi come co-autore nella serie RAP. Jacovitti è entrato a pieno titolo negli annali storici del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. Tantissimi gli scolari degli anni sessanta-settanta che, fra libri e quaderni, nel loro zainetto non facevano mai mancare il suo diario, il famosissimo Diario Vitt. Jacovitti si è impiegato anche nella pubblicità: famosi i caroselli con Coccobill, quelli di Zorry Kid per l'olio Teodora e, prima di tutti, quelli di Pecor Bill per la Lanerossi Vicenza; ma sempre in pubblicità fece un lavoro gigantesco creando oltre 100 campagne pubblicitarie e nella cartellonistica politica, come autore schierato per i Comitati Civici, con numerosi poster di natura satirica apprezzati anche dai partiti di opposizione. A Termoli il liceo artistico è intitolato a Benito Jacovitti |