Il Signore, con il suo esempio e con le sue parole, ha aperto delle nuove prospettive per la vita di ognuno. Tuttavia è soprattutto con la sua morte che si è rivelato l’amore di Dio, perché è solo nel suo sacrificio che l’uomo scorge la solidarietà di Dio con le proprie sofferenze. Il sacrificio del Signore è espiazione dei nostri peccati: mossi dalla misericordia divina - siamo salvati per grazia - scorgiamo tutta la nostra miseria morale.
Le parole di speranza che il Cristo crocifisso rivolge al ladrone pentito, sono anche per ognuno di noi: «Tu sarai con me in paradiso».
L’opera di Gesù non termina alla croce. Egli, figlio dell’uomo, come amava definirsi, ma anche figlio di Dio nato da Maria vergine per opera dello Spirito Santo, è per sempre interessato alla nostra sorte, è «l’avvocato che abbiamo in cielo» che simpatizza sempre per noi, perché come noi è stato tentato, ma senza peccare.
Soffrì e morì volontariamente sulla croce per i nostri peccati e al nostro posto. Risuscitato dai morti, ascese al cielo per esercitare nel santuario del cielo il suo ministero in nostro favore. Egli verrà di nuovo in gloria per la liberazione finale del suo popolo e per la restaurazione di tutte le cose
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