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M I T I . . . N O S T R I . . .: Corrado Alvaro
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 15/04/2012 14:51
Corrado Alvaro
(San Luca, 15 aprile 1895Roma, 11 giugno 1956)
è stato uno scrittore, giornalista e poeta italiano.
 

Corrado Alvaro nasce in un piccolo paese calabrese, ai piedi dell'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Primo di sei figli di Antonio, un maestro elementare, e di Antonia Giampaolo, figlia di piccoli proprietari. Compì i suoi studi liceali a Catanzaro e dove rimase fino al gennaio del 1915, anno in cui partì militare per combattere la Prima guerra mondiale. Fu assegnato ad un reggimento di Fanteria a Firenze. Ferito nei pressi di San Michele del Carso, nel settembre del 1916 è a Roma, dove comincia a collaborare al Resto del Carlino e, quando ne diventa redattore, si trasferisce a Bologna. L'8 aprile del 1918 sposa la bolognese Laura Babini. Nel 1919 si trasferisce a Milano come collaboratore del Corriere della Sera. Sempre nel 1919 consegue la laurea in Lettere. Nel 1921 diventa corrispondente da Parigi de Il Mondo. Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Si reca nel 1928 a Berlino, dove continua la sua attività di giornalista, collaborando con La Stampa e con L'Italia letteraria. Torna in Italia nel 1930,  nel 1935 scrive, sulla rivista Omnibus, diversi articoli sulla Rivoluzione d'ottobre del 1917. Nel gennaio del 1941 torna per l'ultima volta a San Luca per i funerali del padre. Tornerà invece più volte a Caraffa del Bianco a far visita alla madre e al fratello don Massimo, parroco del paese. Dal 25 luglio all'8 settembre del 1943 assume la direzione del Popolo di Roma, del quale era già stato critico teatrale tra il 1940 e il 1942. Costretto alla fuga dall’ occupazione tedesca di Roma si rifugia a Chieti sotto il falso nome di Guido Giorgi. A Chieti si guadagna da vivere impartendo lezioni d’inglese. Nel 1945 fonda il Sindacato Nazionale Scrittori, nel quale ricopre la carica di segretario fino alla sua morte, e la Cassa Nazionale Scrittori. Nel 1951 vince il premio Strega con "Quasi una vita". Nel 1954, colpito da un tumore addominale, si sottopone ad un delicato intervento chirurgico. La malattia colpisce anche i polmoni e muore nella sua casa di Roma l'11 giugno del 1956, lasciando incompiuti alcuni romanzi. Corrado Alvaro è sepolto nel piccolo cimitero di Vallerano (Viterbo. Presso la Biblioteca Pietro De Nava di Reggio in sua memoria è stata istituita la Sala Corrado Alvaro, che contiene gli arredi, i tappeti, i quadri e i libri dello studio dello scrittore, donati alla Biblioteca dalla moglie Laura e dal figlio Massimo. Vallerano ha intitolato allo scrittore una via, la biblioteca comunale e le scuole elementari. Da alcuni anni a questa parte San Luca omaggia lo scrittore con il Premio Letterario Nazionale "Corrado Alvaro".



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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 15/04/2012 18:04
 
 
 
 Corrado Alvaro...
è stato tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo... ed il fondatore del
Sindacato Nazionale Scrittori...
 
 
 
(San Luca, 15 aprile 1895 – Roma, 11 giugno 1956)
 
 
 
 
UN BREVE RICORDO
 
 
 
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero...
forte e premonitore...
 
 
 
"Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell'epoca, del mondo come Va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo".
 
 
 
 
 
 
 
 
e questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
 
 
E' una poesia che ben ci rappresenta
l'assoluta disumanità della guerra.
 
 
 
 
 
Guernica - Picasso
 
 
 
 

AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
 
Se dovrai scrivere alla mia casa
 « Dio salvi mia madre e mio padre! »
 la tua lettera, sarà creduta
 mia, e sarà benvenuta.
 Così la morte entrerà
 e il fratellino la festeggerà.
 Non dire alla povera mamma
 che io sia morto morto solo;
 dille che il suo figliolo
 più grande. è morto con tanta
 carne cristiana intorno.
 Se dovrai scrivere alla mia casa
 « Dio salvi mia madre e mio padre! »
 non vorranno sapere
 se sono morto da forte.
 Vorranno sapere se la morte
 sia scesa improvvisamente.
 Di' loro che la mia fronte
 è stata bruciata là dove
 mi baciavano, e che fu lieve
 il colpo, che mi parve fosse
 il bacio di tutte le sere.
 Se dovrai scrivere alla mia casa
 «Dio salvi mia madre e mio padre! »
 la tua lettera sarà creduta
 mia e sarà benvenuta.
 Così la morte entrerà
 e il fratellino la festeggerà.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 


 
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