Una personale riflessione sulla "competizione"
nella nostra vita...
LA COMPETIZIONE E... NOI...
Tony Kospan
La parola "competizione" nel mondo moderno ha avuto un'evoluzione
verso un significato negativo per alcuni... e per la precisione...
per quelli che danno maggior valore al benessere interiore...
e che dunque non danno un eccessivo valore al primeggiare.
Per altri invece essa ha un enorme significato positivo...
e cioè per quelli che danno un enorme valore all'esser primi...
in qualunque situazione e dunque ritengono che nella vita
bisogna assolutamente e continuamente
raggiungere dei risultati che soddisfino il proprio Io.
La competizione, come è noto,
ha per oggetto, per obiettivo, per meta...
la vittoria...
Ma è necessario competere sempre
o è forse meglio godersi quel che si ha...
quel che si è raggiunto...?
Come sempre, a mio avviso,
la cosa migliore sta nel mezzo...
IN MEDIO STAT VIRTUS...
E' errato vivere solo per competere...
E' errato evitare sempre di competere.
La competizione necessaria è solo quella che ci spinge
a raggiungere l'obbiettivo di una vita degna d'essere vissuta...
ed evitandola invece si cadrebbe nell'ignavia...
nell'abbandono...di sé stessi... nel nichilismo...
L'altra, che va oltre il necessario, con il suo permanente antagonismo,
provoca continua insoddisfazione e sofferenze per eventuali
ed ovviamente normali mancate vittorie.
La competizione "necessaria" comunque non deve
essere utilizzata per umiliare gli altri competitori...
nè sono consentiti mezzi fraudolenti
ma solo buon esercizio di capacità...
di conoscenze e di approfondimenti
in quanto necessari alla... vittoria...
In conclusione, a mio parere, una volta soddisfatti
nel miglior modo possibile i nostri bisogni primari...
eventuali altre comperizioni
devono esser solo un optional... un piacere... un hobby...
ma non un fine... l'unico fine... della nostra vita...
Guardandola in modo... planetario...
si potrebbe dire che la competizione è spesso
un pò troppo esasperata... esagerata...
nel nostro mondo occidentale...
mentre appare molto meno importante... meno assillante...
nelle religioni, nelle culture e nelle filosofie orientali.
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan