aprendo i miei libri di poesie,
mi è saltata all’occhio una pagina a cui anni fa
avevo messo un segno piegando l’angolo,
“Non incolpare nessuno”
di Pablo Neruda.
è una poesia scritta con parole semplici
ma il messaggio che trasmette non è affatto "leggero",
forse un quel periodo non ero ancora pronta per recepirla
perché mi rendo conto che parla proprio
di quelle responsabilità
che io inconsapevolmente cercavo di ignorare
e da cui mi tenevo rigorosamente alla larga...
Non incolpare nessuno
Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno,
di niente, perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo proviene dalle ceneri dei suoi errori.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni
e la prova che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso o continuerai
a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare
e che nessuno é così terribile per cedere.
Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro
sarà il tuo presente.
I tuoi problemi,
senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti,
cammina, deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.
è sempre nostra la decisione su come reagire
e affrontare le cose,
anche le sventure,
lì possiamo decidere se lagnarci o vederle
come suggerimenti a cambiare qualcosa.
Un po’ al destino ci credo,
è come diceva Steve Jobs:
lì per lì non ce ne accorgiamo,
ma dopo uniamo i puntini
e ci rendiamo conto di dove stavamo andando.
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