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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 12/05/2012 13:38 |
LA MAMMA IN POESIA E...
LA POESIA DELLA MAMMA
NELLA NOSTRA VITA
a cura di Tony Kospan
C’è poco da fare… non potevo non dedicare
il tema poetico di questa domenica alla festa della mamma...
e lo faccio con immenso piacere...
Chi può aver maggior importanza, nella nostra vita,
dell’essere che ci ha generato?
Certo ci sono madri e madri…
ma in ogni caso la vita umana (e non solo)
si è perpetuata (almeno finora) grazie alla maternità
e la madre con le sue cure rappresenta, in genere,
il fondamento stesso del nostro esser… persone.
Alcuni aforismi sulla mamma che adoro...
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono. Honoré de Balzac
La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo. William Ross Wallace
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. Enzo Biagi
La parola "MAMMA" è nascosta nel cuore
e sale alle labbra nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola all’aria chiara. Kahlil Gibran
E’ quindi con i versi che seguono
che vi/mi auguro una domenica felice o con la mamma, o con il pensiero della mamma, o con il ricordo e la nostalgia della mamma, o con le mogli/compagne mamme dei nostri figli…
Le immagini sono tutte della grande pittrice americana
Mary Cassatt che, pur senza averla potuto vivere personalmente,
si distingue per la grande quantità e qualità
di dipinti dedicati alla maternità...
Come sempre mi piacerebbe leggere le poesie vostre...
o di altri autori che dedichereste alla mamma...
IL SORRISO DELLA MADRE Angiolo Silvio Novaro
Benedetta la casa illuminata dal sorriso della madre! Sorriso della madre! Più nitido e luminoso del primo raggio di sole quando appare alla creatura che riapre gli occhi al mattino, lusinghiero quando saluta e dice addio da un davanzale e accompagna fino alla svolta della strada, e chi si allontana se la porta nel cuore e la strada gli sembra più amabile di ieri e il mondo gli sembra più roseo…
MIA MADRE ETERNA MARGHERITA
Mario Luzi
Mia madre, mia eterna margherita che piangi e mi sorridi viva ora più di prima, lo so, lo so quel che dovrei, pazienza di forte non è questa ostinazione d’uomo che teme la sua resa. Forza è pace. Il sopore che s’insinua nell’ora giusta fra due giuste veglie è forza anch’esso, non viltà. Ma ormai che i tuoi occhi mi s’aprono solamente nell’anima, due punti tenaci al fondo del braciere con cui guardare tutto il resto, o santa, non è il taglio a fil di lama che partisce ombra e sole in queste vie puntate contro il fuoco del mare all’orizzonte, è un altro il segno a cui dovrò tener fronte, segno che ferisce, passa da parte a parte
L'ADOLESCENTE
Jan Ramòn Jiménez
Il baule attende, già chiuso, nel patio di marmo «Mi dimentico, madre, non ricordo... Madre, che cos'è quel che dimentico?» «La roba c'è tutta, figlio.» «Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo... Madre, che cos'è quel che dimentico?» «I libri ci son tutti, figlio?» «Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo... Madre, che cos'è che dimentico?» «Sarà il tuo ritratto, figlio.» «No! mi manca qualcosa, e non ricordo... Madre, che cos'è che dimentico?» «Non pensarci più, dormi, figlio.»
«Madre! (L'aurora è nuova.) La tua viva voce risuonerà, senza ch'io l'oda! Solo un'ora nel mezzo, e già il mondo è vuoto! Non vanno in nessun luogo le strade del mattino! Madre, madre, ora so che mi mancava: tutto, te, me! Oscuro il nord. Sibila il vento, freddo e grande.»
MAMMA
Alda Merini
Mamma sono “Indra”. Lascia che io ti guardi nei raggi del sole. Mamma sono nuvola e presto sarò da te. Mamma sono vento e tu sei tempo infinito. La sfida è questo oceano di nuvole. Ma dopo il temporale saremo liberi…. arcobaleni di essenza. Mamma dolce fior di loto al cospetto di Dio!
MIA MADRE
De Amicis
Non sempre il tempo la beltà cancella o la sfioran le lacrime e gli affanni mia madre ha sessant'anni e più la guardo e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso che non mi tocchi dolcemente il cuore. Ah se fossi pittore, farei tutta la vita il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso perch'io le baci la sua treccia bianca e quando inferma e stanca, nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto non chiederei al gran pittore d'Urbino il pennello divino per coronar di gloria il suo bel volto.
di ieri, di oggi e di domani...
da Tony Kospan
IN FACEBOOK…
SCRIVERLE LEGGERLE AMARLE
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Come si puo' non dedicare alla mamma un momento delle nostre scorribande virtuali. Siamo molte le mamme che fra le tante incombenze della vita, troviamo anche il tempo di comunicare e metter fuori il nostro mondo,a volte anche interiore, in questa nuova dimensione sociale. Un tempo le mamme ciacolavano col vicino di casa, oggi molte cose sono cambiate.La donna lavora e ha allargato spazi, ma rimane sempre il bisogno di comunicare e in qualunque modo cerca lo scambio con altre mamme,parlando dei propri mariti,figli, nipoti......insomma pezzi di eternita' che solo loro sanno contenere nel loro essere.Anche per noi il virtuale ha aperto nuove strade di dialogo.........e questo e' molto bello perche' spesso ci si ritrova a leggere gli stessi propri problemi e le stesse proprie gioie.....
E' tardi. Da otto giorni il pensiero di mia mamma m'accompagna ogni istante. La rivedo: la cesta del bucato pressata contro il seno, salire ansante su nella soffitta. Io, a quel tempo, ero ancora un essere sincero: piangevo, mi stizzivo: lasciasse stare quella cesta colma, portasse invece me nella soffitta. Ma lei, senza curarsi di quel pianto nè dei gridi, saliva cheta a stendere: e i panni, tutti brividi e riverberi, frusciavano e danzavano nel vento. Ora non piangerei: ma è tardi ormai Ora, sì, vedo quanto lei sia alta che coi grigi capelli tocca il cielo: e scioglie il turchino nell'acqua del cielo Attila Jozsef
Alla madre Quando non ci fu più, la misero nella terra. Sopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle.. Lei era leggera, premeva la terra appena. Quanto dolore ci volle per farla così leggera. Bertolt Brecht
Per la mamma,,,,,,, Corrente Alla fuga degli occhi il tuffo dei capelli ingorgato dal riso che rompe i riflessi sprofonda l'acqua che m'incarna e snelli ai miei gridi d'infanzia son bambini messi in
collo alla mamma contenta della sua faccia. Come alle carni ancora annottate in cui gonfio mi muto eterna m'abbraccia l'infanzia, il chiasso rotto a testate in un amore sempre più sazio e duro. Resistente forza intesa a mordermi, stretto l'ultimo sonno in me solo, il puro presagio d'amarmi con ampia madre al mio petto. Gracile corpo avvinto nelle braccia ha freddo, al procace buio divora i suoi occhi: ne sgorga fuggente in riso la mamma che s'affaccia sul mare e tutta colma par che vi trabocchi colle case, col cielo, col fresco nero dei ricci che sgorgano alle canestre. Alfonso Gatto
Le mani della Mamma
Le mani della mamma sono belle e buone. Le mani della mamma sono laboriose e carezzevoli Le mani della mamma sono utili e umili, amorose e infaticabili. Sono utili perchè compiono tanti lavori. Umili perché non rifiutano di fare qualsiasi servizio… Infaticabili perchè sono sempre attive. Guidano e sorreggono; ammoniscono e accarezzano; insegnano a bere e a mangiare; a leggere e a scrivere. E quando si uniscono strette strette alle manine dei bimbi, insegnano anche a pregare. Le mani della mamma sono benedette dal Signore Nino Salvaneschi
Maternità Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato? Domandò il bambino a sua madre. Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre, tu hai vissuto. Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo, e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge perché tu che appartieni a tutti, tu mi sei stato donato. E per paura che tu fugga via ti tengo stretto nel mio cuore. Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia? R.Tagore
Alla Mamma Non vo’ vederti più sera e mattina pensare agli altri e non pensare a te: non la vo’ più veder la mia mammina vegliar la notte e lavorar per me. Voglio comprare una casina bianca piena di sole e piena d’allegria, e là ti condurrò quando sei stanca, là ti riposerai, mammina mia. Renato Fucini
Mia madre era una santa
Mia madre era una santa faceva dei miracoli nella dispensa vuota trovava sempre qualcosa: tre quattro patate una manciata di farina un paio d’uova e dell’olio fritto, girando il tutto nella pentola sulla stufa «su cui» diceva «si poteva stare anche col culo nudo» tanto era fredda ci serviva dei piatti fumanti dai mille sapori un primo un secondo…. Edith Bruck
Le mani della Madre Tu non sei più vicina a Dio di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende benedette le mani. Nascono chiare in te dal manto, luminoso contorno: io sono la rugiada, il giorno, ma tu, tu sei la pianta. Rainer Maria Rilke
AUGURI A TUTTE LE MAMME Annamaria
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De: Lelina |
Enviado: 13/05/2012 07:54 |
UN HAIKU AUGURALE
PER LA FESTA DELLA MAMMA
a mamma dono dal giardino del cuore rosa di maggio
AUGURI A TUTTE LE MAMME
Clelia
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Poesie e pensieri dedicati alla
La mia unica consolazione, quando salivo a coricarmi, era che la mamma sarebbe venuta a darmi un bacio una volta che fossi a letto……
Marcel Proust
La mamma non sa perché ama il figlio e il bambino non sa perché ama la mamma. Non sanno da dove viene l’amore che provano l’uno per l’altro. E’ l’amore di Dio che si manifesta in loro, e quando l’amore è puro e disinteressato ne riflette le qualità divine.
Paramahansa Yogananda
Forse ... di Carlo Bramanti
Non sono un muratore -mi spiace papà -
non sono un poeta
non sono un adulto ma neanche un bambino
forse lo so cosa sono
sono quel sorriso appena accennato sulle labbra di mia madre
sono l'ultimo vagone di quel treno fermo al tramonto prima che il mio cane mi lecchi il viso .
Mia madre
di Giovanni Pascoli
Zitti, coi cuori colmi, ci allontanammo un poco. Tra il nereggiar degli olmi brillava il cielo in fuoco. ... Come fa presto sera, o dolce madre, qui! Vidi una massa buia di là del biancospino: vi ravvisai la thuia, l'ippocastano, il pino... ... Or or la mattiniera voce mandò il luì; Tra i pigolìi dei nidi, io vi sentii la voce mia di fanciullo... E vidi, nel crocevia, la croce. ... sonava a messa, ed era l'alba del nostro dì: E vidi la Madonna dell'Acqua, erma e tranquilla, con un fruscìo di gonna, dentro, e l'odor di lilla. ... pregavo... E la preghiera di mente già m'uscì! Sospirò ella, piena di non so che sgomento. Io me le volsi: appena vidi il tremor del mento. ... Come non è che sera, madre, d'un solo dì? Me la miravo accanto esile sì, ma bella: pallida sì, ma tanto giovane! una sorella! bionda così com'era quando da noi partì.
Affetti di una madre di Giuseppe Giusti
Presso alla culla, in dolce atto d’amore, che intendere non può chi non è madre, tacita siede e immobile; ma il volto nel suo vezzoso bambinel rapito, arde, si turba e rasserena in questi pensieri della mente inebriata.
Teco vegliar m’è caro, gioir, pianger con te: beata e pura si fa l’anima mia di cura in cura; in ogni pena un nuovo affetto imparo.
Esulta alla materna ombra fidato, bellissimo innocente! Se venga il dì che amor soavemente Nel nome mio ti sciolga il labbro amato;
come l’ingenua gota e le infantili labbra t’adorna di bellezza il fiore, a te così nel core affetti educherò tutti gentili.
Cosí piena e compíta Avrò l’opra che vuol da me natura; sarò dell’amor tuo lieta e sicura, come data t’avessi un’altra vita.
Goder d’ogni mio bene, d’ogni mia contentezza il Ciel ti dia! Io della vita nella dubbia via Il peso porterò delle tue pene.
Oh, se per nuovo obietto Un dì t’affanna giovenil desío, ti risovvenga del materno affetto! Nessun mai t’amerà dell’amor mio.
E tu, nel tuo dolor solo e pensoso, ricercherai la madre, e in queste braccia asconderai la faccia; nel sen che mai non cangia avrai riposo.
A mia madre di Davide Riccio
Io so perché mi ammalia il mare. Tu inspiravi, e i frangenti sulle rocce sciabordano schiumando.
E poi che l'onda si è franta, lenta e costante, e scemando la cresta respinta si ritira,
pacifica tu espiravi. E lo sciacquio fievole e ipnotico, amniotico,
mi riavvolge di nuovo. E vorrei non finisse mai... ma senza erosione.
I sacriféizi di Tonino Guerra
Originale
Se mè ò studié l'è stè par la mi ma, ch'la fa una cròusa invéci de su nóm.
S'a cnòss tótt al zità ch'u i è in chèva e' mònd, l'è stè par la mi ma, ch'la n'à viazè.
E ir a l'ò purtèda t'un cafè a fè du pas, ch'la n' vàid bèla piò lómm. - Mitéiv disdài. Csa vléiv! Vléiv un bignè?
I sacrifici di Antonio Guerra
Versione italiana
Se ho potuto studiare lo devo a mia madre che firma con una croce.
Se conosco tutte le città che stanno in capo al mondo è stato per mia madre, che non ha mai viaggiato.
leri l'ho portata in un caffè a far due passi perché quasi non ci vede più niente - Sedetevi, qua. Cosa volete? Un bignè?
Buona domenica e auguri a tutte le mamme.
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