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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: LA LUNA IN POESIA... IN MUSICA... E… NON SOLO
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 23/06/2012 19:28
 
 
 

 

 

 


LA LUNA IN POESIA... IN MUSICA... E… NON SOLO…
a cura di Tony Kospan
 
 

Stavolta, mentre la tanto attesa estate
è esplosa all’improvviso
lasciandoci sorpresi per il caldo esagerato ed anticipato,
proseguendo nella trilogia astrale…,
dopo aver trattato il tema del sole,
parleremo del corpo celeste a noi più vicino...
il più romantico ed il più amato dai poeti…
LA LUNA.
 
 
 
 
 
 
 
 
Perché si chiama così... e cosa significa?
 
 
Il termine Luna viene dal latino
(ma a sua volta deriva da lingue più antiche)
e significa "Luce riflessa"
mentre il suo nome in greco era Selene
e cioè "Splendente".
 
 
 
 
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Cosa ci fa compagnia nel cielo delle nostre notti
se non l’amica… direi di più… la sorella Luna
che pur cambia sempre… però la sua forma…
proprio come una donna per farsi bella
cambia sempre il suo vestito…?
 

Essa poi con i suoi cicli continui
influenza certo i mari… le piante…
ma forse anche i nostri pensieri e le nostre emozioni…
 
 
 
 
 
 
 

Il bianco astro, con la sua luce notturna...
ed il suo giocar a rimpiattino col sole...,
ha da sempre affascinato l’umanità
e soprattutto i poeti… e gli innamorati...
come ci ricordano questi versi di Saffo
 

Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Saffo
 
 
 
 
 
 
Certo la sua conquista da parte dell’Uomo
le ha fatto perdere un pò del suo affascinante mistero…
ma essa parla ancora ai nostri cuori…
 

Come al solito… se vi va…
mi farebbe piacere leggere le poesie che,
sul tema, parlano al vostro cuore…
 
 
 
 

 

E la Luna bussòNota
 
 
 
A GIORNI ALTERNI…
Maria Luisa Spaziani
 
A giorni alterni sono io la luna
e tu l’immensa terra che mi attira,
e questa notte tu, tu sei la luna
- io ti tengo al guinzaglio -
so che mi stai sognando, mi accarezzi,
i globuli lo sanno del mio sangue,
ogni mio nervo teso come un arco
o un’arpa eolia che vibra al respiro.
 
 
Non voglio mica la lunaNota
 
 
CANZONE
Jimenez
 
Quando le tue mani erano luna,
colsero dal giardino del cielo
i tuoi occhi, violette divine.
Che nostalgia, quando i tuoi occhi
ricordano, di notte, il loro cespo
alla luce morta delle tue mani!
Tutta la mia anima, col suo mondo,
metto nei miei occhi della terra,
per ammirarti, moglie splendida!
Non incontreranno le tue due violette
il leggiadro luogo a cui elevo
cogliendo nella mia anima l’increato?
 
 

Tintarella di LunaNota

 
 
 
PLENILUNIO
Charles Baudelaire
 
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d’addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s’estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d’opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
 
 
 
 Moonlight ShadowsNota
 
 
 

POTESSERO LE MIE MANI SFOGLIARE
Federico Garcia Lorca
 
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
T’amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
 Non voglio mica la luna
 
 
 
Le 12 lune Nota
 
 
 
ALLA LUNA
Giacomo Leopardi
 
O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l’anno, sovra questo colle
io venia pien d’angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, nè cangia stile
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l’etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l’affanno duri!
 
 

 
 
Felice poetica domenica per tutti...
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
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PER CHI AMA LA POESIA
ILFANTMONDO.jpg picture by orsosognante
 
 
 


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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: primula46 Enviado: 23/06/2012 20:51
Dopo le poesie dedicate al sole,
ecco quelle dedicate alla regina della notte,
la misteriosa e magica







La luna è l'anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni.
La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.

Romano Battaglia








La luna che nel cielo era assopita
entra nella mia stanza così viva
che il mio sesso sussulta e si nasconde.
Ride il fanciullo e candido si mostra
dicendomi «vergogna di una luna!.


Sandro Penna



CANTO ALLA LUNA
di Alda Merini

La luna geme sui fondali del mare,
o Dio morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell'anima ferita.

La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.

Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento
quanto basti per darti
un unico bacio d'amore.

Alda Merini





C'ERA UNA VOLTA
di Giuseppe Ungaretti


Bosco Cappuccio
ha un declivio
di velluto verde
come una dolce
poltrona

Appisolarmi là
solo
in un caffè remoto
con una luce fievole
come questa
di questa luna




Un'alba
di Alfonso Gatto

Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.
È l'ora fioca in cui s'incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l'attacchino
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscìo di carta. La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d'autunno s'aprirà. La fredda
banchina dei mercati odora d'erba.
La porta verde della chiesa è il mare





La luna desolata
di Alfonso Gatto


Sulle mie notti appare
luna bianca velata
dal cielo sopra il mare,
la luna desolata.

Come per eco incombe
nell'esule statura
il vento delle tombe.
Risorta alle sue mura

la luna volge all'oro
del pallido scirocco.
Si perde nell'affioro
degli alberi il rintocco

di un'aria sempre vana
e alla campagna intorno
trema dalla lontana
riva dei sogni il giorno.




Alla Luna
di Percy Bysshe Shelley


Sei pallida perché
sei stanca di scalare il cielo
e fissare la terra
tu che ti aggiri senza compagnia
tra le stelle che hanno una differente
nascita, tu che cambi
sempre come un occhio senza gioia
che non trova un oggetto degno della
sua costanza?




La stella della sera
di Edgar Allen Poe


L' estate era al suo meriggio,
e la notte al suo colmo;
e ogni stella, nella sua propria orbita,
brillava pallida, pur nella luce
della luna, che piu' lucente e piu' fredda,
dominava tra gli schiavi pianeti,
nei cieli signora assoluta -
e, col suo raggio, sulle onde.
Per un poco io fissai
il suo freddo sorriso;
oh, troppo freddo - troppo freddo per me!
Passo', come un sudario,
una nuvola lanugiosa,
e io allora mi volsi a te
orgogliosa stella della sera,
alla tua remota fiamma,
piu' caro avendo il tuo raggio;
giacche' piu' mi allieta
l' orgogliosa parte
che in cielo svolgi a notte,
e di piu' io ammiro
il tuo fuoco distante
che non quella fredda, consueta luce.




È l'ora
di George Gordon Byron


È l'ora in cui s'ode tra i rami
La nota acuta dell'usignolo;
È l'ora in cui i voti degli amanti
Sembrano dolci in ogni parola sussurrata
E i venti miti e le acque vicine
Sono musica all'orecchio solitario.
Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore
E in cielo sono spuntate le stelle
E c'è sull'onda un azzurro più profondo
E nei Cieli quella tenebra chiara,
Dolcemente oscura e oscuramente pura,
Che segue al declino del giorno mentre
Sotto la luna il crepuscolo si perde.





L'augurio affettuoso di una felice domenica

Grazia



Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 24/06/2012 18:03
 

Si dice che la luna e' l'io segreto.
La Luna rappresenta la parte più intima
 di ciascuno di noi: le sensazioni, i sentimenti.
 In lei troviamo i nostri ricordi e le
 impressioni che gli eventi della vita
hanno lasciato nel nostro inconscio.
E’ legata alla nostra infanzia e la sua
posizione nel tema ci può dare un quadro
 di come questa è stata ben vissuta o,
al contrario, quali ferite ci abbia
 lasciato.


Ci parla del rapporto con nostra madre
 e di come una donna accetterà il suo
ruolo materno.
La tradizione astrologica attribuisce
alla Luna il dominio sulle emozioni,
sui fluidi, sulla vita affettiva ed immaginativa.
La Luna rappresenta la madre, la memoria
del vissuto materno, le attese che la
madre proietta sul figlio, la moglie, la casa,
 la patria e la folla.


Ci rivela in quale modo si manifesterà il comportamento emotivo (o le emozioni) dell'individuo secondo il segno occupato dalla Luna alla nascita, mostrando la capacità istintuale di reagire e il condizionamento emotivo dell'infanzia.
Essendo un Pianeta "femminile",
rappresenta pertanto le influenze
femminili significative nella vita d'ogni
persona.

fotografie del mare e la luna immagine
Per le donne indica l'armonia o la
disarmonia con la sfera psichica e fisica
attinenti la componente materna,
la predisposizione alla maternità;
Negli uomini indica tutto ciò che è in
 relazione con il matrimonio, la famiglia,
la casa. Il rapporto con la madre e la donna
 in genere, il lato più femminile della
personalità, i complessi edipici superati
o meno, il talento artistico.


Tristezza della Luna
Questa sera la luna sogna pi? languidamente;
come unabella donna che su tanti cuscini
con mano distratta e leggera
prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente,
si abbandona
a lunghi smarrimenti,
girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando,
nel suo languore ozioso,
ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta,
odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale,
e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.
Charles Baudelaire


Inno alla luna

O luna, tu che illumini ogni sera il tempo del sonno,
dove il sogno prende il sopravvento sulla realtà,
dove le ombre cancellano la luce,
illumina anche il mio cuore, perennemente dolente.
O spicchio di luce, che illumini i baci e le carezze dei giovani innamorati,
rischiara il loro cammino,
perché, confusi dal loro sentimento, non vedono l’irto sentiero
dove si imprimono i loro inesperti passi.
O notte, portatrice di effimere illusioni,
il tuo manto stellato possa avvolgere le mie parole
e consegnarle al vento, affinché possa essere mio messaggero.

(Leopardi)


Mecano - Figlio della Luna
Per chi non fraintenda narra la leggenda
di quella gitana che pregò la luna
bianca ed alta nel ciel mentre sorrideva lei la supplicava
«fa che torni da me»
«tu riavrai quell'uomo pelle scura con il suo perdono
donna impura però in cambio voglio
che il tuo primo figlio venga a stare con me»
chi suo figlio immola per non stare sola non è degna di un re
Luna adesso sei madre ma chi fece di te
una donna non c'è dimmi luna d'argento
come lo cullerai se le braccia non hai
figlio della luna
Nacque a primavera un bambino
da quel padre scuro come il fumo
con la pelle chiara gli occhi di laguna
come un figlio di luna
«questo è un tradimento lui non è mio figlio
ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre ma chi fece di te
una donna non c'è dimmi luna d'argento
come lo cullerai se le braccia non hai
figlio della luna
II gitano folle di dolore colto proprio al centro
dell'onore l'afferrò gridando
la baciò piangendo poi la lama affondò
corse sopra al monte col bambino in braccio
e lì lo abbandonò
Luna adesso sei madre ma chi fece di te
una donna non c'è dimmi luna d'argento
come lo cullerai se le braccia non hai
figlio della luna
Se la luna piena poi diviene
è perché il bambino dorme bene
ma se sta piangendo lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla ma se sta piangendo
lei se lo trastulla cala e poi si fa culla.


C'è più mistero in un pallido raggio di luna sulla corteccia di un albero che in tutta l'esistenza degli uomini.

Castagni e Trasmutazioni, Haria


BUONA DOMENICA SERA
Annamaria


Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 26/06/2012 00:25

 

 

 

C'è tanta solitudine in quell'oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo.
I lunghi secoli
della veglia umana l'hanno colmata
di antico pianto.
Guardala.
E' il tuo specchio.

 

Jorge Luis Borges
  
 
 
 
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attacca la sera.

La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho.Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle più grandi mi gurdano con i tuoi occhi.
E poichè io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
 
P. Neruda
 
 
 
 
Mentre dormivi nella tua culla, la Luna, che è il capriccio in persona, guardò dalla finestra e disse:
"Questa bambina mi piace".

Discese languidamente la sua scala di nuvole, e passò senza fare rumore attraverso i vetri.
Poi si stese su di te con la morbida tenerezza di una madre, e depose i suoi colori sulla tua faccia.
Così le tue pupille sono rimaste verdi, e le tue guance straordinariamente pallide.
Contemplando quella visitatrice i tuoi occhi si sono così bizzarramente ingranditi;
e lei ti ha così teneramente serrato la gola che ti è rimasta per sempre la voglia di piangere.

Nell' espansione della sua gioia, la Luna continuava a riempire tutta la stanza
di un'atmosfera fosforescente, di un veleno luminoso; e tutta quella viva luce pensava e diceva:
"Subirai eternamente l'influsso del mio bacio. Sarai bella a modo mio.
Amerai ciò che amo io e ciò che mi ama: l'acqua, le nuvole, il silenzio e la notte;
il mare immenso e verde; l'acqua informe e multiforme; il luogo in cui non sei; l'amante che non conosci;
i fiori mostruosi; i profumi che fanno delirare; i gatti che si beano sui pianoforti
e che gemono come le donne, con voce roca e dolce.

"E sarai amata dai miei amanti, corteggiata dai miei corteggiatori.
Tu sarai la regina degli uomini dagli occhi verdi a cui ho stretto la gola con le mie carezze notturne;
di coloro che amano il mare, il mare immenso, tumultuoso e verde, l'acqua informe e multiforme,
il luogo in cui non sono, la donna che non conoscono, i fiori sinistri che somigliano
ai turiboli di una religione ignota, i profumi che turbano la volontà e gli animali
che sono gli emblemi della loro follia".

Ed per e' questo, maledetta e cara bambina viziata, che io ora sono ai tuoi piedi,
e cerco in tutta la tua persona il riflesso della temibile Divinità, della fatidica madrina,
della madrina avvelenatrice di tutti i lunatici!
 
 I Doni Della Luna
C.  Baudelaire
 
 
 
 
 

 


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