LA LUNA IN POESIA... IN MUSICA... E… NON SOLO… a cura di Tony Kospan
Stavolta, mentre la tanto attesa estate
è esplosa all’improvviso lasciandoci sorpresi per il caldo esagerato ed anticipato, proseguendo nella trilogia astrale…, dopo aver trattato il tema del sole, parleremo del corpo celeste a noi più vicino... il più romantico ed il più amato dai poeti… LA LUNA.
Perché si chiama così... e cosa significa?
Il termine Luna viene dal latino (ma a sua volta deriva da lingue più antiche) e significa "Luce riflessa" mentre il suo nome in greco era Selene
e cioè "Splendente".
Cosa ci fa compagnia nel cielo delle nostre notti se non l’amica… direi di più… la sorella Luna che pur cambia sempre… però la sua forma… proprio come una donna per farsi bella cambia sempre il suo vestito…?
Essa poi con i suoi cicli continui
influenza certo i mari… le piante… ma forse anche i nostri pensieri e le nostre emozioni…
Il bianco astro, con la sua luce notturna... ed il suo giocar a rimpiattino col sole..., ha da sempre affascinato l’umanità e soprattutto i poeti… e gli innamorati...
come ci ricordano questi versi di Saffo
Tramontata è la luna e le Pleiadi a mezzo della notte; anche giovinezza già dilegua, e ora nel mio letto resto sola. Saffo
Certo la sua conquista da parte dell’Uomo le ha fatto perdere un pò del suo affascinante mistero… ma essa parla ancora ai nostri cuori…
Come al solito… se vi va…
mi farebbe piacere leggere le poesie che, sul tema, parlano al vostro cuore…
E la Luna bussò
A GIORNI ALTERNI… Maria Luisa Spaziani
A giorni alterni sono io la luna e tu l’immensa terra che mi attira, e questa notte tu, tu sei la luna - io ti tengo al guinzaglio - so che mi stai sognando, mi accarezzi, i globuli lo sanno del mio sangue, ogni mio nervo teso come un arco o un’arpa eolia che vibra al respiro.
Non voglio mica la luna
CANZONE Jimenez
Quando le tue mani erano luna, colsero dal giardino del cielo i tuoi occhi, violette divine. Che nostalgia, quando i tuoi occhi ricordano, di notte, il loro cespo alla luce morta delle tue mani! Tutta la mia anima, col suo mondo, metto nei miei occhi della terra, per ammirarti, moglie splendida! Non incontreranno le tue due violette il leggiadro luogo a cui elevo cogliendo nella mia anima l’increato?
Tintarella di Luna
PLENILUNIO Charles Baudelaire
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera: come una bella donna su guanciali profondi, che carezzi con mano disattenta e leggera prima d’addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi moribonda s’estenua in perduti languori, con gli occhi seguitando la apparizioni lievi che sbocciano nel cielo come candidi fiori. Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta nottambulo raccatta con mistico fervore nel cavo della mano quella pallida lacrima iridescente come scheggia d’opale. e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
Moonlight Shadows
POTESSERO LE MIE MANI SFOGLIARE Federico Garcia Lorca
Pronunzio il tuo nome nelle notti scure, quando sorgono gli astri per bere dalla luna e dormono le frasche delle macchie occulte. E mi sento vuoto di musica e passione. Orologio pazzo che suona antiche ore morte. Pronunzio il tuo nome in questa notte scura, e il tuo nome risuona più lontano che mai. Più lontano di tutte le stelle e più dolente della dolce pioggia. T’amerò come allora qualche volta? Che colpa ha mai questo mio cuore? Se la nebbia svanisce, quale nuova passione mi attende? Sarà tranquilla e pura? Potessero le mie mani sfogliare la luna! Non voglio mica la luna
Le 12 lune
ALLA LUNA Giacomo Leopardi
O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l’anno, sovra questo colle io venia pien d’angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, che travagliosa era mia vita: ed è, nè cangia stile o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il noverar l’etate del mio dolore. Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l’affanno duri!
Dopo le poesie dedicate al sole, ecco quelle dedicate alla regina della notte, la misteriosa e magica
La luna è l'anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni. La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.
Romano Battaglia
La luna che nel cielo era assopita entra nella mia stanza così viva che il mio sesso sussulta e si nasconde. Ride il fanciullo e candido si mostra dicendomi «vergogna di una luna!.
Sandro Penna
CANTO ALLA LUNA di Alda Merini
La luna geme sui fondali del mare, o Dio morta paura di queste siepi terrene, o quanti sguardi attoniti che salgono dal buio a ghermirti nell'anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io e anche quando sei prossima alla fine senti odore di luna sempre sui cespugli martoriati dai mantici dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo, ma forse al chiaro di luna mi fermerò il tuo momento quanto basti per darti un unico bacio d'amore.
Alda Merini
C'ERA UNA VOLTA di Giuseppe Ungaretti
Bosco Cappuccio ha un declivio di velluto verde come una dolce poltrona
Appisolarmi là solo in un caffè remoto con una luce fievole come questa di questa luna
Un'alba di Alfonso Gatto
Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba. Si staccano i convogli, nella piazza bruna di terra il verde dei giardini trema d'autunno nei cancelli. È l'ora fioca in cui s'incide al freddo la tua città deserta, appena un trotto remoto di cavallo, l'attacchino sposta dolce la scala lungo i muri in un fruscìo di carta. La tua stanza leggera come il sonno sarà nuova e in un parato da campagna al sole roseo d'autunno s'aprirà. La fredda banchina dei mercati odora d'erba. La porta verde della chiesa è il mare
La luna desolata di Alfonso Gatto
Sulle mie notti appare luna bianca velata dal cielo sopra il mare, la luna desolata.
Come per eco incombe nell'esule statura il vento delle tombe. Risorta alle sue mura
la luna volge all'oro del pallido scirocco. Si perde nell'affioro degli alberi il rintocco
di un'aria sempre vana e alla campagna intorno trema dalla lontana riva dei sogni il giorno.
Alla Luna di Percy Bysshe Shelley
Sei pallida perché sei stanca di scalare il cielo e fissare la terra tu che ti aggiri senza compagnia tra le stelle che hanno una differente nascita, tu che cambi sempre come un occhio senza gioia che non trova un oggetto degno della sua costanza?
La stella della sera di Edgar Allen Poe
L' estate era al suo meriggio, e la notte al suo colmo; e ogni stella, nella sua propria orbita, brillava pallida, pur nella luce della luna, che piu' lucente e piu' fredda, dominava tra gli schiavi pianeti, nei cieli signora assoluta - e, col suo raggio, sulle onde. Per un poco io fissai il suo freddo sorriso; oh, troppo freddo - troppo freddo per me! Passo', come un sudario, una nuvola lanugiosa, e io allora mi volsi a te orgogliosa stella della sera, alla tua remota fiamma, piu' caro avendo il tuo raggio; giacche' piu' mi allieta l' orgogliosa parte che in cielo svolgi a notte, e di piu' io ammiro il tuo fuoco distante che non quella fredda, consueta luce.
È l'ora di George Gordon Byron
È l'ora in cui s'ode tra i rami La nota acuta dell'usignolo; È l'ora in cui i voti degli amanti Sembrano dolci in ogni parola sussurrata E i venti miti e le acque vicine Sono musica all'orecchio solitario. Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore E in cielo sono spuntate le stelle E c'è sull'onda un azzurro più profondo E nei Cieli quella tenebra chiara, Dolcemente oscura e oscuramente pura, Che segue al declino del giorno mentre Sotto la luna il crepuscolo si perde.
Si dice che la luna e' l'io segreto. La Luna rappresenta la parte più intima di ciascuno di noi: le sensazioni, i sentimenti. In lei troviamo i nostri ricordi e le impressioni che gli eventi della vita hanno lasciato nel nostro inconscio. E’ legata alla nostra infanzia e la sua posizione nel tema ci può dare un quadro di come questa è stata ben vissuta o, al contrario, quali ferite ci abbia lasciato.
Ci parla del rapporto con nostra madre e di come una donna accetterà il suo ruolo materno. La tradizione astrologica attribuisce alla Luna il dominio sulle emozioni, sui fluidi, sulla vita affettiva ed immaginativa. La Luna rappresenta la madre, la memoria del vissuto materno, le attese che la madre proietta sul figlio, la moglie, la casa, la patria e la folla.
Ci rivela in quale modo si manifesterà il comportamento emotivo (o le emozioni) dell'individuo secondo il segno occupato dalla Luna alla nascita, mostrando la capacità istintuale di reagire e il condizionamento emotivo dell'infanzia. Essendo un Pianeta "femminile", rappresenta pertanto le influenze femminili significative nella vita d'ogni persona.
Per le donne indica l'armonia o la disarmonia con la sfera psichica e fisica attinenti la componente materna, la predisposizione alla maternità; Negli uomini indica tutto ciò che è in relazione con il matrimonio, la famiglia, la casa. Il rapporto con la madre e la donna in genere, il lato più femminile della personalità, i complessi edipici superati o meno, il talento artistico.
Tristezza della Luna Questa sera la luna sogna pi? languidamente; come unabella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni, e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio. Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno, accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole. Charles Baudelaire
Inno alla luna
O luna, tu che illumini ogni sera il tempo del sonno, dove il sogno prende il sopravvento sulla realtà, dove le ombre cancellano la luce, illumina anche il mio cuore, perennemente dolente. O spicchio di luce, che illumini i baci e le carezze dei giovani innamorati, rischiara il loro cammino, perché, confusi dal loro sentimento, non vedono l’irto sentiero dove si imprimono i loro inesperti passi. O notte, portatrice di effimere illusioni, il tuo manto stellato possa avvolgere le mie parole e consegnarle al vento, affinché possa essere mio messaggero.
(Leopardi)
Mecano - Figlio della Luna Per chi non fraintenda narra la leggenda di quella gitana che pregò la luna bianca ed alta nel ciel mentre sorrideva lei la supplicava «fa che torni da me» «tu riavrai quell'uomo pelle scura con il suo perdono donna impura però in cambio voglio che il tuo primo figlio venga a stare con me» chi suo figlio immola per non stare sola non è degna di un re Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna Nacque a primavera un bambino da quel padre scuro come il fumo con la pelle chiara gli occhi di laguna come un figlio di luna «questo è un tradimento lui non è mio figlio ed io no, non lo voglio» Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna II gitano folle di dolore colto proprio al centro dell'onore l'afferrò gridando la baciò piangendo poi la lama affondò corse sopra al monte col bambino in braccio e lì lo abbandonò Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna Se la luna piena poi diviene è perché il bambino dorme bene ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla.
C'è più mistero in un pallido raggio di luna sulla corteccia di un albero che in tutta l'esistenza degli uomini.
C'è tanta solitudine in quell'oro. La luna delle notti non è la luna che vide il primo Adamo.
I lunghi secoli della veglia umana l'hanno colmata di antico pianto.
Guardala.
E' il tuo specchio.
Jorge Luis Borges
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde. Ti sto amando anche tra queste fredde cose. A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi, che corrono per il mare verso dove non giungono. Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore. I moli sono più tristi quando attacca la sera.
La mia vita s'affatica invano affamata. Amo ciò che non ho.Tu sei cosi distante. La mia noia combatte i lenti crepuscoli. Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi. La luna fa girare la sua pellicola di sogno. Le stelle più grandi mi gurdano con i tuoi occhi. E poichè io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
P. Neruda
Mentre dormivi nella tua culla, la Luna, che è il capriccio in persona, guardò dalla finestra e disse:
"Questa bambina mi piace".
Discese languidamente la sua scala di nuvole, e passò senza fare rumore attraverso i vetri.
Poi si stese su di te con la morbida tenerezza di una madre, e depose i suoi colori sulla tua faccia.
Così le tue pupille sono rimaste verdi, e le tue guance straordinariamente pallide.
Contemplando quella visitatrice i tuoi occhi si sono così bizzarramente ingranditi;
e lei ti ha così teneramente serrato la gola che ti è rimasta per sempre la voglia di piangere.
Nell' espansione della sua gioia, la Luna continuava a riempire tutta la stanza
di un'atmosfera fosforescente, di un veleno luminoso; e tutta quella viva luce pensava e diceva:
"Subirai eternamente l'influsso del mio bacio. Sarai bella a modo mio.
Amerai ciò che amo io e ciò che mi ama: l'acqua, le nuvole, il silenzio e la notte;
il mare immenso e verde; l'acqua informe e multiforme; il luogo in cui non sei; l'amante che non conosci;
i fiori mostruosi; i profumi che fanno delirare; i gatti che si beano sui pianoforti
e che gemono come le donne, con voce roca e dolce.
"E sarai amata dai miei amanti, corteggiata dai miei corteggiatori.
Tu sarai la regina degli uomini dagli occhi verdi a cui ho stretto la gola con le mie carezze notturne;
di coloro che amano il mare, il mare immenso, tumultuoso e verde, l'acqua informe e multiforme,
il luogo in cui non sono, la donna che non conoscono, i fiori sinistri che somigliano
ai turiboli di una religione ignota, i profumi che turbano la volontà e gli animali
che sono gli emblemi della loro follia".
Ed per e' questo, maledetta e cara bambina viziata, che io ora sono ai tuoi piedi,
e cerco in tutta la tua persona il riflesso della temibile Divinità, della fatidica madrina,