Francesco Borrelli era un maresciallo capo dei Carabinieri in servizio presso l'Ottavo Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia. Il 13 gennaio 1982 era nella città di Cutro (Crotone) e non era in servizio quando nella piazza nella quale si trovava vide un'auto e da essa comparire canne di fucili pronte a colpire. Immediatamente si accorse che dal lato opposto della piazza c'era sugli scalini del bar il boss Antonio Dragone, obiettivo dell'agguato. Prontamente, il maresciallo Borrelli iniziò ad urlare per allontanare la gente ma armi iniziarono a far fuoco e lo colpirono mortalmente. Il boss si salvò ecosì anche il comandante dei carabinieri di Cutro che visto il pericolo abbassò la saracinesca del bar per nascondersi all'internopericolo (fu poi degradato dall'arma). Il maresciallo Francesco Borrelli era padre di due bambini di 6 e 7 anni. Francesco Borrelli è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.