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De: Iris-Blu (Mensaje original) |
Enviado: 04/09/2012 15:16 |
Spesso crediamo che lamentarsi significhi liberarsi di quel che non va; al contrario in questo modo non facciamo che confermarlo; ci salva lo sguardo interiore
Il vittimismo si nasconde nei lamenti
Ci sono tante forme di scontentezza di sé; fra queste l'autocommiserazione è forse quella più diffusa. Ma anche la più insidiosa perché si presta a essere occultata in mille maniere. Capita di frequente di incontrare persone che si lamentano della loro attività, o della loro solitudine, che rimpiangono una relazione d'amore conclusa o un'occasione perduta. Comunicano tutte l'impressione di trarre quasi una certa soddisfazione dal presentarsi come vittime della sorte maligna, della fatalità, dell'imprevisto, dell'ottusità del mondo, dell'ostilità della gente o di quant'altro. Con questi espedienti difensivi, in realtà, tentano di combattere la loro inquietudine e cercano il nostro consenso. Si tratta, in fondo, di un tipo inconsapevole di superbia che rafforza l'ego, poiché giustifica con mezzi razionali il disagio. Ma questo si avvita su se stesso e procura infelicità. Non a caso, il filosofo Eraclito esortava a "spegnere la superbia, più della vampa che incendia". Lamentarsi del proprio destino, infatti, conduce a vedere il mondo come uno specchio che rimanda sempre l'immagine della propria infelicità. Una strada a fondo cieco...
L'alternativa esiste: l'osservazione interiore
Come quando siamo abbagliati da una luce intensa e cerchiamo di riposare lo sguardo fissandolo sulle foglie degli alberi, sui fiori o sull'erba di un prato, così dobbiamo distogliere la nostra attenzione dall'insoddisfazione che impedisce di vedere il nostro essere e dirigerla su ciò che siamo in grado di fare. Ma anche sugli aspetti positivi, pur nascosti, di ciò che ci succede, sugli affetti che ci circondano. Che fare, dunque? Bisogna dunque apprendere l'arte di vedere il mondo dal lato giusto. Un cattivo insegnamento ci viene offerto dalla speranza che le cose cambieranno da sole, prima o poi. Giuseppe Rensi, filosofo italiano del Novecento, ci mette invece sull'avviso quando afferma che è "l'uomo infelice che mette nella speranza la sua passione e la sua vita, che spera freneticamente". La speranza, in effetti, ci proietta in un mondo immaginario che ha la consistenza delle nuvole. Procura soltanto gioie effimere e ci espone al dolore di nuove delusioni. Dobbiamo, invece, far leva su noi stessi, trasformare ogni nostro stato di frustrazione in stimolo a rivolgerci alla nostra intimità per riattivare la fonte di quell'energia interiore che ora sembra offuscata. Seguiamo pertanto il suggerimento dei filosofi buddisti: sospendiamo la nostra razionalità e facciamo il vuoto dentro di noi. Allora vedremo zampillare il gusto della vita, la curiosità, il piacere del nuovo, il coraggio di inventare e affrontare nuove esperienze
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Confesso che anche io spesso sono preda dei lamenti
vorrei non farlo ma appena qualcuno mi dà lo spunto
inizio a lamentarmi
cercerò di seguire i consigli letti sopra
non si sa mai magari miglioro
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Davvero molto interessante...
Forse mi lamentavo più da giovane...
Ora sono diventato un pò fatalista...
ed accetto la realtà della ns condizione umana...
Ciaoooooooooo |
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De: solidea |
Enviado: 05/09/2012 04:32 |
E' vero per quelli che ascoltano è noioso, ma avere un fardello pieno e svuotarlo , non toglie il fardello ma lo rende più leggero. Comunque ognuno di noi deve fare ciò che lo fa star meglio e fregarsene se poi viene giudicato, Intanto si è sfogato , il poi si vedrà, perchè c'è chi capisce il dolore delle persone e c'è chi quando racconti il tuo dolore ti mette davanti il suo anche se più piccolo. Dobbiamo capire che ogni dolore è grande o piccolo per chi lo vive è un dolore e dare solidarietà alle persone è solo un atto di bontà.
Lucia. |
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De: solidea |
Enviado: 05/09/2012 05:00 |
Questo mi scriveva mio figlio anni fa , Adesso ho una batosta più grossa che mi ha riportato tutto a galla e scusate ve la metto e vi saluto perchè passare per patetica da chi credevo Amici il quale raccontare tutto mi fa star bene , AUGURO A TUTTI VOI DI NON PROVARE QUELLO CHE STO VIVENDO IO FINO A GENNAIO ; MARZO/APRILE , poi mi darò della scema ma sono mesi che metterò accanto a quelli che avevo cercato di dimenticare , VIVRO' IL TASSELLO CHE MI MANCAVA PERCHE' I MIEI RICORDI COMINCIANO DA 3 /$ anni non so quando cominciamo a ricordare, quelli che vi ho raccontato sono una sintesi e gli Psicologi (2) la prima cosa che mi hanno detto la prima volta che mi hanno ascoltata è stato:_Signora ma lei ha dei RICORDI TERRIBILI:
Grazie di tutto , ma prima o poi me lo aspettavo che qualcuno me lo dicesse che sonouna cretina che mette troppo le sue cos ein piazza . SCUSATE TANTO se vi ritenevo AMICI.
(Scusate gli errori ma vive in spagna oramai da 20 anni)
cara mammina... non sai quanto mi dispiace che non stai bene, pochi minuti fa stavo piangendo perche ho visto e sentido la tristezza di tutto cio che hai dovuto vivere e sopportare; e anche se non posso rendermi conto del duro che e e che e stato, ti capisco e ti sono vicino...mi piacerebbe fare qualcosa, pero purtroppo non ci sono e sempre, ci sono poco e mi dispiace tanto...mi piacerebbe tanto che quando ci saremo stabilizzati vieni a stare un po con noi pero questo non e importante adesso!!! sei un essere speciale, di una sensibilita grandissima e non ti meriteresti di vivere queste esperienze cosi forti e dure, spero con tutto il cuore che la tua anima trovi la pace che ogni essere umano cerca, sia della maniera che sia, l importante e che questa pace arrivi...hai fatto tante cose importanti nella vita (crescere dei figli, mantenere in vita un matrimonio, dare la spalla per sostegno a parenti e amici), il cui costo e quello del sacrifico e sicuramente sarai ripagata per questo, forse ottenendo cio che vuoi, ossia disapparire per sempre dopo la morte se questo e cio che realmente vuoi!!!,( lui crede nella reincarnazione e io dico sempre che mi devono buttare, non voglio rinascere) mamma io ti capisco, anche se non ho vissuto la tua vita e hai ragione per sentirti come ti senti, chiunque si sentirebbe triste, incompreso, amareggiato e frustrato. Spero con tutto il cuore che tu ottenga cio che vuoi, cio che realmente ti faccia tirare il fiato da questa spina nel fianco, da questo sasso nella scarpa che sempre in ogni instante sta con te e ti fa rivivere e ricordare i tuoi soffrimenti. mamma mi dispiace tantissimo, e io ti dico che sono felice di essere tuo figlio perche da te ho imparate molte cose che sono risultate importanti nella mia vita e che lo risulteranno ancora di piu quando iniziero il mio nuovo lavoro che e quello di guidare le persone che si presenteranno a me, verso un risveglio spirituale, verso una presa di conscienza se stessi e del mondo. Sono sicuro, anche se non sono molto informato, che attraverso del tuo blog e dei tuoi messaggi stai aiutando molte persone, per le quali sicuramente sei importante e che ti vogliono bene, perche attraverso le tue pubblicazioni e i tuoi messaggi sinceri, vedono la tua anima, che e l anima di una bambina buona e sensibile, la quale e stata privata dei piaceri della vita, che pero e una guerriera e mai ha smesso di lottare, ottendo per gli altri piu cosa di quante si possa immaginare. Una vita che nonostante le sofferenze ha lasciato dei segni positivi al suo intorno che grazie ad internet si e potuto allargare ed esprimere con una liberta che nei rapporti diretti e forse un po mancata. Io sono contento che hai trovato questa maniera di esprimerti e ti sei fatti degli amici, che sono persone a te piu simili e che vedono il dentro e non il fuori. mamma ti voglio tanto bene e scusami se non ci sono!!! a presto Marcolino
Ciao a tutti e buona vita , in questo momento non ho bisogno di persone che non mi comprendano.
Lucia.
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Aprirsi nei momenti difficili e tu ne hai passati, ahimé, tanti non solo è un'attività positiva per la propria psiche... ma è utile anche a noi tutti anche se non potremo mai comprender le sofferenze fino in fondo perché non vissute sulla nostra pelle....
Tuttavia, d'altro genere forse... o in altro modo... chi prima... chi poi... ha esperienze molto difficili... durissime... in quanto fanno parte della nostra imperfetta condizione umana...
Spero che prima o poi questa serie di problemi abbia una buona volta termine e tu possa finalmente dire...di vedere finalmente la luce di un pò di serenità...
Grazie con tutto il cuore per la fiducia che riponi in noi del gruppo con il tuo confidarti...
e ti faccio un grossissimo ed affettuoso in bocca al lupo...
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Lucia... ha lasciato il gruppo caro Tony...
a volte leggiamo frettolosamente
senza accorgerci dell'amarezza che ci stanno dentro le parole...
vedi... di rintracciare Solidea...
è una amica da non perdere!
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Eh sì... mi dispiace moltissimo...
ci conosciamo da tanto tempo...
ed apprezzo moltissimo i suoi post...
Ma sai che non forzo nessuno
soprattutto quando si trova in un momento così difficile...
Certo per il ns piccolo gruppo è una grave perdita...
ma spero che con il ritorno a momenti più sereni per lei...
che mi auguro non lontano nel tempo bensì a breve...
possa rientrare in questo gruppo
di cui posso dire è stata e rimane una colonna... |
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Ma secondo te Tony era il caso di andarsene per un post preso da una rivista
di psicologia?
non so ma credo ci sia in giro ti tam, tam, contro la mia persona
non è la prima volta che pago per la sincerità
ma in questo caso proprio non centro niente
la sincerità paga sempre
se do fastidio Tony ti prego di dirmelo
Questo è un altro post tratto da riza che avevo postato nella mia com
vediamo ora se si offende qualcun altro
in caso mettimi fuori tu caro Tony come ha fatto MELINA
P.S DA Marina sono uscita di mia volontà perchè sessuno mi sopportava tranne un certo Gabbiano mentre tutte le altre facevano tam, tam, sulla bontà , la misericordia
ma di verita pochissima
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Solo una comunicazione autentica è davvero efficace; esprimere quel che si prova tiene al riparo dall'incomprensione e dalle relazioni artificiali
Chi trattiene le parole soffre di più
Si parla sempre degli effetti negativi del trattenere le emozioni in riferimento alla salute. Ed è vero: se non le si esprime in modo adeguato l'energia in esse racchiusa ristagna in noi e può dar vita a disturbi psichici e fisici (come ansia, panico, cefalea, gastrite, ecc.). Ma si parla poco dei danni che questo atteggiamento fa alla vita di relazione. Molti non riescono quasi a esprimere davanti agli altri le proprie emozioni nel momento in cui le provano. Per tanti motivi: paura del giudizio, una forma radicata di pudore, un'antica abitudine a "tenere dentro", per timore di essere inopportuno. E ciò riguarda sia le emozioni positive che quelle negative (ma soprattutto queste ultime).
Gli altri non capiranno cosa proviamo
In ogni caso il risultato è quello di non informare mai gli altri su come si sta, cioè di non fornir loro quelle informazioni necessarie per capire chi hanno davanti e prendere atto del suo stato d'animo. Chi trattiene sempre, toglie in pratica all'interlocutore la possibilità di agire in modo congruo alla situazione e anche, eventualmente, di adattarsi, di tener conto di queste emozioni che, se ci sono, sono evidentemente importanti e costituiscono la verità di quella persona in quel momento.
Una buona comunicazione frena i falsi rapporti
Ciò non significa che bisogna buttare fuori tutto il proprio mondo interiore a ogni occasione, ma che ci sono emozioni che vanno espresse perché essenziali per la buona salute dei rapporti. La conseguenza del tenere tutto dentro infatti è che nel tempo la persona si circonda di un mondo che non fa per lei: parenti, amici e conoscenti che si sono nel tempo calibrati su quello che hanno visto, cioè poco o niente e comunque non quello che la persona prova. Un mondo di persone che chiede ciò che non va chiesto, che passa sopra la sua sensibilità, che ignora le sue esigenze. Un mondo che non è per nulla in sintonia con i suoi reali bisogni e con le sue caratteristiche psicologiche e che procura perciò una forte frustrazione. "Nessuno mi capisce, tutti alla fine mi schiacciano. Cosa devo fare?". La risposta è semplice: mostragli il vero te stesso e le tue vere emozioni. Vedrai che ne terranno conto.
Cosa fare
- Non mettersi in attesa
Non aspettarti che qualcuno si prenda la briga di mettersi a indagare su quali sono le tue vere emozioni e a cosa stai pensando. Innanzitutto perché quasi nessuno lo farà, poi perché chi dovesse farlo potrebbe interpretare in modo sbagliato, e infine perché diventeresti dipendente da quell'unica persona che "sa capirti" e non usciresti mai dal bozzolo.
RIZA
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Questi post mi piacciono in modo particolare
non so a voi ma a me si
trovo che si possa sempre trovare qualche spunto
per capirsi è magari vivere un pò meglio
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Cara Iris come avrai capito questo gruppo è per la massima libertà di tutti...
Nessun argomento è vietato ma a volte certe conicidenze possono dar l'impressione
- non voluta - come affermi, che siano dirette verso qualcuno e quindi ciò può crear disarmonia...
Tutto qua... e se la cosa è casuale non ci sono problemi...
Ciao... |
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