È ricordata come la prima di una serie di bambini vittime innocenti, uccisi per caso (in genere da proiettili vaganti) o per particolare crudeltà durante le guerre di camorra degli anni '80. Nel 1987 la Corte di Assise di Salerno ha condannato all'ergastolo Francesco Apicella riconosciuto da un testimone alla guida dell'auto dalla quale furono sparati i colpi che uccisero la bambina e ferirono il padre nel pomeriggio del 29 maggio del 1982 a Cava dei Tirreni. Il 18 Aprile 1988, giorno della sentenza, basandosi sulla non credibilità dei pentiti interrogati in primo grado, la Corte d’Appello di Salerno proscioglie Salvatore Di Maio e Carmine Di Girolamo per non aver commesso il fatto. Stesso principio viene applicato anche riguardo alla testimonianza oculare che incastrava Francesco Apicella. Il 18 maggio 1993 viene arrestato il giudice Alfonso Lamberti, ex Procuratore capo di Sala Consilina, definito "organico alla camorra", dal collaboratore di giustizia Pasquale Galasso, sulle cui testimonianze vennero basate diverse accuse tra le quali associazione camorristica e corruzione. Fondamentali per l'arresto del "giudice della camorra" furono quindi le rivelazioni del superpentito della camorra Pasquale Galasso che ricostruì l'intera vicenda. Nel racconto di don Pasquale il giudice Lamberti aveva aggiustato sentenze, ridotto cauzioni, rivisto pareri annullando scientemente "misure di prevenzione personale e patrimoniale" a vantaggio di boss come Alfieri e Galasso. Il magistrato arrivò, secondo le accuse, a muoversi con logica camorrista, commissionando persino attentati contro la moglie, Angela Procaccini, convinto che lo tradisse.' È nella prima settimana di novembre 2011 che si riapre, inaspettatamente, l'indagine sulla base delle rivelazioni di un pregiudicato secondo il quale l'auto utilizzata per l'agguato, una Fiat 127 bianca, era stata ceduta loro da Giovanni Gaudio collaboratore di giustizia della camorra ora indagato nell'ambito di questa nuova inchiesta. L'acuta impressione generata dall'evento fu subito simboleggiata da un monumento eretto in suo onore a Cava de' Tirreni pochissimo tempo dopo i fatti. Il monumento, un cippo marmoreo spezzato realizzato grazie ad una spontanea seguitissima sottoscrizione della cittadinanza, fu in seguito rimosso a causa dei lavori per alcune opere pubbliche e solo dopo circa dieci anni fu possibile ripristinarlo. A tutt'oggi è visibile nel parco cittadino che costeggia via Marcello Garzia. Il 29 maggio 1984 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, in visita a Cava de' Tirreni, scopre una targa in ricordo di Simonetta nella biblioteca della scuola. A Simonetta Lamberti è stato intitolato il 2 aprile 1983 lo Stadio di Cava de' Tirreni e la biblioteca del "Museo del mare" di Napoli, Bagnoli. Simonetta Lamberti è ricordata ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi. |