Cari amici della poesia... dopo aver trattato il tema dell'alba...
stavolta affronteremo il tema della sera e la prossima settimana,
concludendo la trilogia, quello della notte.
Vi domanderete. Ma perché saltiamo il giorno? Il motivo è semplice. Non ci sono molte grandi poesie sul pieno giorno...
Il giorno infatti, con le sue concrete e pratiche occupazioni...,
i suoi ritmi ed il suo tran tran...
non ci porta a fermarci a pensare... a sognare... a poetare...
Il tema è la sera dunque... che in questo periodo dell'anno... accorciandosi il giorno sempre di più... ci fa compagnia molto più a lungo...
La sera rappresenta anche
il momento di riposo dopo le fatiche del giorno...
e dell'incontro familiare...
sul quale ormai però incombe la tv... il pc...
Oggi in verità ci stiamo abituando a vivere intensamente anche di notte...
ma il tramonto e la sera conservano intatto il loro fascino.
Le poesie sul tema sono tantissime per cui non potendole postare tutte
ho selezionato queste che mi affascinano, ciascuna a suo modo.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle,
vostre o degli autori che amate, che piacciono a voi...
Le immagini sono tutte di Claude Théberge (4 settembre 1934 Edmunston - 15 maggio 2008 Montreal) inconfondibile artista franco canadese che mi è sempre piaciuto molto.
ASCOLTATE! Vladimir Majakovskij
Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che è indispensabile che ogni sera al di sopra dei tetti risplenda almeno una stella?
ALLA SERA Ugo Foscolo
Forse perché della fatal quiete tu sei l’imago a me sì cara vieni o sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, e quando dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe all’universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
ARMONIA DELLA SERA Charles Baudelaire
Ecco venire il tempo che vibrando sullo stelo ogni fiore svapora come un incensiere; i suoni e i profumi volteggiano nell’aria della sera; valzer malinconico e languida vertigine. Ogni fiore svapora come un incensiere; il violino freme come un cuore straziato; valzer malinconico, languida vertigine! Il cielo è triste e bello come un grande altare. Il violino freme come un cuore straziato, un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero! Il cielo è triste e bello come un grande altare; il sole annega nel suo sangue che si raggruma. Un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero raccoglie ogni vestigio del luminoso passato! Il sole s’è annegato nel suo sangue che si raggruma, il tuo ricordo in me riluce come un ostensorio
SERA George Byron
è l’ora in cui s’ode tra i rami La nota acuta dell’usignolo; è l’ora in cui i voti degli amanti Sembrano dolci in ogni parola sussurrata E i venti miti e le acque vicine Sono musica all’orecchio solitario. Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore E in cielo sono spuntate le stelle E c’è sull’onda un azzurro più profondo E nei Cieli quella tenebra chiara, Dolcemente oscura e oscuramente pura, Che segue al declino del giorno mentre Sotto la luna il crepuscolo si perde.
DOVE LA LUCE
Giuseppe Ungaretti
Come allodola ondosa Nel vento lieto sui giovani prati, Le braccia ti sanno leggera, vieni. Ci scorderemo di quaggiù, E del mare e del cielo, E del mio sangue rapido alla guerra, Di passi d’ombre memori Entro rossori di mattine nuove. Dove non muove foglia più la luce, Sogni e crucci passati ad altre rive, Dov’è posata sera, Vieni ti porterò Alle colline d’oro. L’ora costante, liberi d’età, Nel suo perduto nimbo Sarà nostro lenzuolo.
...Non so più se mi manca di più quella carezza della sera o quella voglia di avventura voglia di andare via di la...
New Trolls
Scende la sera. Se resiste il verde sui prati e nel cielo l'azzurro verrà pure il momento in cui la sola luce sarà negli occhi del fanciullo antico.
Sandro Penna
La mia sera
Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c'è un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera! Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. Là, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell'aspra bufera, non resta che un dolce singulto nell'umida sera. E`, quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora e d'oro. O stanco dolore, riposa! La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera. Che voli di rondini intorno! che gridi nell'aria serena! La fame del povero giorno prolunga la garrula cena. La parte, sì piccola, i nidi nel giorno non l'ebbero intera. Né io... e che voli, che gridi, mia limpida sera! Don... Don... E mi dicono, Dormi! mi cantano, Dormi! sussurrano, Dormi! bisbigliano, Dormi! là, voci di tenebra azzurra... Mi sembrano canti di culla, che fanno ch'io torni com'era... sentivo mia madre... poi nulla... sul far della sera.
G. Pascoli
Sera di Liguria
Lenta e rosata sale su dal mare la sera di Liguria, perdizione di cuori amanti e di cose lontane. Indugiano le coppie nei giardini, s'accendon le finestre ad una ad una come tanti teatri. Sepolto nella bruma il mare odora. Le chiese sulla riva paion navi che stanno per salpare.
Vincenzo Cardarelli
A sera
A sera vanno le coppie di amanti lentamente attraverso il campo, donne sciolgono i loro capelli, commercianti contano i soldi, sul giornale della sera leggono ansiosi i borghesi le novità, fanciulli agitano piccoli pugni dormono sonni profondi e lunghi.
Ognuno compie le proprie azioni adempie al sublime dovere, borghesi, poppanti, coppie di amanti - eccetto me?
Certo! Neppure delle mie azioni serali delle quali sono schiavo lo spirito del mondo può privarsi, anch'esse hanno un senso.
E così affondo e risalgo, danzo nelll'intimo, canticchio sciocchi canti di strada, lodo Dio e me stesso, bevo vino fantasticando di essere un pascià,
avverto noie ai reni, sorrido e bevo anche di più, dico si al mio cuore (al mattino non è possibile) da dolori del passato giuocando intesso una poesia, vedo la luna e le stelle ruotare, ne percepisco il significato e via con loro mi sento andare non importa dove.
Hermann Hesse
LA SERA
Vien da lungi la Sera, camminando per la pineta tacita, di neve. Poi, contro tutte le finestre preme le sue gelide guance; e, zitta, origlia. Si fa silenzio, allora, in ogni casa. Siedono i vecchi, meditando. I bimbi non si attentano ancora ai loro giuochi. Cade di mano alle fantesche il fuso.
La Sera ascolta, trepida, pei vetri; tutti - all'interno - ascoltano la Sera.
Rainer Maria Rilke
La stella della sera
L' estate era al suo meriggio, e la notte al suo colmo; e ogni stella, nella sua propria orbita, brillava pallida, pur nella luce della luna, che piu' lucente e piu' fredda, dominava tra gli schiavi pianeti, nei cieli signora assoluta - e, col suo raggio, sulle onde. Per un poco io fissai il suo freddo sorriso; oh, troppo freddo - troppo freddo per me! Passo', come un sudario, una nuvola lanugiosa, e io allora mi volsi a te orgogliosa stella della sera, alla tua remota fiamma, piu' caro avendo il tuo raggio; giacche' piu' mi allieta l' orgogliosa parte che in cielo svolgi a notte, e di piu' io ammiro il tuo fuoco distante che non quella fredda, consueta luce.
La sera e' un momento di immersione nel mondo notturno. E' un momento per allontanare il quotidiano e permettere all'uomo di aprire gli occhi dell'anima che vedono cio' che alla luce diurna non e' possibile vedere.........
Molto bella e' la descrizione che ne fa il Manzoni nei Promessi Sposi: "C'era in fatti quel brulichío, quel ronzío che si sente in un villaggio, sulla sera, e che, dopo pochi momenti, dà luogo alla quiete solenne della notte. Le donne venivan dal campo, portandosi in collo i bambini, e tenendo per la mano i ragazzi più grandini, ai quali facevan dire le divozioni della sera; venivan gli uomini, con le vanghe, e con le zappe sulle spalle. All'aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e là i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsità della raccolta, e sulla miseria dell'annata; e più delle parole, si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno.
Le gravi ali dell’anima tu innalzi. Noi ci sentiamo oscuramente e ineffabilmente agitati – …Come infantile e misera mi sembra ora la luce – come grato e benedetto l’addio del giorno. – …Più divini che gli astri fulgenti, a noi sembrano gli occhi infiniti che la notte in noi schiuse Più lontano essi vedono che i più pallidi astri di quella schiera infinita – non bisognosi di luce scorgono essi il profondo di uno spirito amante..... Novalis
O falce di luna calante che brilli sull’acque deserte, o falce d’argento, qual messe di sogni ondeggia al tuo mite chiarore quaggiù! Aneliti brevi di foglie, sospiri di fiori dal bosco esalano al mare: non canto non grido non suono pe 'l vasto silenzio va. Oppresso d’amor, di piacere, il popol de’ vivi s’addorme… O falce calante, qual messe di sogni ondeggia al tuo mite chiarore qua giù! D'Annunzio
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno toglieva li animai che sono in terra da le fatiche loro; e io sol un m’apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra Dante Inf.II
La notte che le cose ci nasconde tornava ombrata di stellato ammanto: e l’usignol sotto le amate fronde cantando ripetea l’antico pianto; ma solo a’ suoi lamenti Eco risponde, ch’ogn’altro augel quetato avea già ’l canto: dalla cimmeria valle uscian le torme de’ sogni negri con diverse forme. T.Tasso Gerusalemme Liberata
Le stelle sono apparse nel firmamento e la luna brilla sulle cime dei monti rilucenti di neve. -- Magnifico! Io m’indugio ancora a contemplare la natura, perché la notte ha sempre avuto per me un aspetto più famigliare di quello dell’uomo; e nell’ombra stellata della sua severa e solitaria bellezza ho appreso il linguaggio di un altro mondo. Byron
La luce del crepuscolo si attenua: inquieti spiriti sia dolce la tenebra al cuore che non ama più! Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare, sorgenti, sorgenti che sanno sorgenti che sanno che spiriti stanno che spiriti stanno a ascoltare… Ascolta: la luce del crepuscolo attenua ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra: ascolta: ti ha vinto la sorte: ma per i cuori leggeri un’altra vita è alle porte: non c’è di dolcezza che possa uguagliare la morte più più più intendi chi ancora ti culla: intendi la dolce fanciulla che dice all’orecchio: Più Più. Dino Campana
Cari amici della poesia... dopo aver trattato il tema dell'alba...
stavolta affronteremo il tema della sera e prossimamente,
concludendo la trilogia, quello della notte.
LA SERA IN POESIA... MUSICA... ARTE E... NON SOLO by Tony Kospan
Vi domanderete. Ma perché saltiamo il giorno?
Il motivo è semplice. Non ci sono molte grandi poesie sul pieno giorno...
Il giorno infatti, con le sue concrete e pratiche occupazioni..., i suoi ritmi ed il suo tran tran... non ci porta a fermarci a pensare... a sognare... a poetare...
Il tema è la sera dunque... che in questo periodo dell'anno...
con i giorni sempre più corti, ci fa compagnia molto più a lungo...
La sera, da sempre, rappresenta anche il momento di riposo dopo le fatiche del giorno...
e dell'incontro familiare... sul quale ormai però incombe la tv... il pc...
Oggi in verità ci stiamo abituando a vivere intensamente anche di notte... ma il tramonto e la sera conservano comunque intatto il loro fascino.
Le poesie sul tema sono tantissime per cui, come al solito,
quest'anno ho selezionato le seguenti e come sempre
sarebbe bello leggere quelle che piacciono a voi...
Le immagini sono tutte di Claude Théberge
(4 settembre 1934 Edmunston - 15 maggio 2008 Montreal)
inconfondibile artista franco canadese...
che ha dedicato tantissimi dipinti alla sera...
Iniziamo con 2 mitiche amatissime gemme di 2 grandissimi poeti
che in pochissimi versi "illuminano" questa parte del giorno...
e proseguiamo con altre poesie tutte di noti autori...
STASERA Ungaretti
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
ED E' SUBITO SERA Salvatore Quasimodo
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.
TERRAZZA Vittorio Sereni
Improvvisa ci coglie la sera. Più non sai dove il lago finisca; un murmure soltanto sfiora la nostra vita sotto una pensile terrazza. Siamo tutti sospesi a un tacito evento questa sera entro quel raggio di torpediniera che ci scruta poi gira se ne va.
SEI LA NUVOLA DELLA SERA... Tagore
Tu sei la nuvola della sera che vaga nel cielo dei miei sogni. Io ti dipingo e ti modello con i miei desideri d'amore. Tu sei mia, solo mia, l'abitatrice dei miei sogni infiniti! I tuoi piedi sono rosso-rosati per la vampa del mio desiderio, spigolatrice dei miei canti al tramonto! Le tue labbra sono dolci-amare del sapore del mio vino di dolore. Tu sei mia, solo mia, abitatrice dei miei sogni solitari! Ho oscurato i tuoi occhi con l'ombra della mia passione, frequentatrice della profondità del mio sguardo! T'ho presa e ti stringo, amore mio, nella rete della mia musica. Tu sei mia, solo mia, abitatrice dei miei sogni immortali!
A SERA Hermann Hesse
A sera vanno le coppie di amanti lentamente attraverso il campo, donne sciolgono i loro capelli, commercianti contano i soldi, sul giornale della sera leggono ansiosi i borghesi le novità, fanciulli agitano piccoli pugni dormono sonni profondi e lunghi. Ognuno compie le proprie azioni adempie al sublime dovere, borghesi, poppanti, coppie di amanti - eccetto me? Certo! Neppure delle mie azioni serali delle quali sono schiavo lo spirito del mondo può privarsi, anch'esse hanno un senso. E così affondo e risalgo, danzo nell'intimo, canticchio sciocchi canti di strada, lodo Dio e me stesso, bevo vino fantasticando di essere un pascià, avverto noie ai reni, sorrido e bevo anche di più, dico sì al mio cuore (al mattino non è possibile) da dolori del passato giuocando intesso una poesia, vedo la luna e le stelle ruotare, ne percepisco il significato e via con loro mi sento andare non importa dove.
IL TRAMONTO DEL SOLE G. Lorca
Il sole è tramontato. Gli alberi meditano come statue. Ormai il grano è falciato. Che tristezza le norie ferme! Un cane campagnolo vuole mangiarsi Venere, e le latra. Splende sul suo campo di pre-bacio come una grande mela. Le zanzare - Pegasi della rugiada - volano nell'aria calma. La Penelope immensa della luce tesse una notte chiara. "Figlie mie, dormite, viene il lupo", le pecorelle belano." è arrivato l'autunno, compagne?" dice un fiore avvizzito. A momenti verranno i pastori coi loro nidi dalla sierra lontana! Giuocheranno le bambine sulla porta della vecchia casa, e ci saranno strofe d'amore
Eppure la stanchezza, simile in questo ad una vela pesante, si riempie alla fine del giorno, di tutto il vento trascorso e lentamente muove i miei pensieri nella sera. Così il silenzioso soffio della mente e del sonno, disincaglia il corpo dalla luce. Io m’addormento in questo scafo azzurro e già le lenzuola accarezzano l’acqua, e già la riva è lontana....
Valerio Magrelli
È l'ora in cui s'ode tra i rami la nota acuta dell'usignolo; È l'ora in cui i voti degli amanti sembrano dolci in ogni parola sussurrata e i venti miti e le acque vicine sono musica all'orecchio solitario.
Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore e in cielo sono spuntate le stelle e c'è sull'onda un azzurro più profondo E nei cieli quella tenebra chiara, dolcemente oscura e oscuramente pura, che segue al declino del giorno mentre sotto la luna il crepuscolo si perde.