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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN  (Mensaje original) Enviado: 21/12/2012 05:43
 
   


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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 23/12/2012 09:50
 

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Il mio presepe privato di Alda Merini

Questo è un articolo sul Natale scritto da Alda Merini nel 2006, pubblicato da “Avvenire” ed io volevo condividerlo con voi.
Vi abbraccio forte e vi auguro ancora un Natale speciale, pieno di cose semplici e belle, un Natale che sia un abbraccio caldo e sincero.

 

È Natale e sui Navigli, come in centro a Milano, non si riesce più a entrare nei negozi: i magri o i lauti stipendi consentono a tutti una ressa ingenerosa alla ricerca di una felicità che non c’è, o che almeno non si compra.Io quest’anno ho spento le candele: tutti mi hanno invitato, ma quella notte non farò nulla di diverso, nulla che io non faccia sempre, proprio come quando ero bambina; al limite si cambiava stanza, si andava dalla camera al tinello per vedere se era arrivato Gesù, e per mangiare il panettone, che allora si chiamava “el pan de Toni”… Ma oggi Milano si affanna a cambiare faccia, ad abbattere le nostre vecchie dimore per apparire moderna, così i rifacimenti delle case hanno abbattuto anche noi, gli anziani. C’è una bella poesia dialettale che dice “fai piano, ogni volta che dai un colpo al muro lo dai al mio cuore…”.
Casa: quanto la ami a Natale! Ricordo quando, sempre bambina, persi la mia, abbattuta anche quella: allora c’erano le bombe, ci rifugiammo chi nelle risaie e chi nei paesi limitrofi, dove tutti eravamo un po’ degli stranieri. Nei granai la sera recitavamo il rosario su dei pagliericci di fortuna, poi di giorno si andava nelle cascine in cerca di pane, in breve… si mendicava dai contadini abbienti. Oggi, invece, che abbiamo una casa non abbiamo più quella cortesia e quell’amore dei contadini. Io dormivo con una vecchia che ogni notte pregava la morte che la venisse a prendere, e avevo paura. Ma come bambina ho dovuto accontentarmi.
Adesso che sono un’anziana poetessa… continuo ad accontentarmi. Ma ripenso con nostalgia a quei Natali solenni, quando la mamma faceva enormi presepi, metteva le figurine dei pastori e i laghetti di specchio. Ci facevano trovare il carbone, alle volte, ma eravamo contenti lo stesso: poi, dietro il carbone, c’erano sempre tre caramelle. Però era arrivato Gesù, era questo che importava, vedere che sulla paglia del presepe qualcuno aveva deposto il bambino. E si pregava, si pregava insieme davanti a quella statuina, ignorando che il piede lieve della mamma era andato lì di notte per deporlo… Allora ignoravamo tutto della vita, anche il mistero della nascita, un evento che per noi cadeva dal cielo. La Madonna non appariva sorpresa, neanche San Giuseppe, e noi piccoli eravamo in un regno di favola bello che abbiamo perduto. Ci dimenticavamo dei doni e stavamo piuttosto a guardare quel bambino appena nato domandandoci se aveva freddo, ma la mamma ci diceva che aveva l’amore della Madre… Ecco, forse anche in tarda età chi mi scalda ancora nelle notti di solitudine è l’amore della mamma, che io amavo tanto e che credevo che, come Maria, non sarebbe mai morta.
Sì, si può morire d’amore per un uomo, ma quello che mi fece impazzire, forse, fu quella porta chiusa di mia madre dolcissima, che io credevo eterna, come tutti i figli. E mi sono resa conto, a un tratto, che non avevo mai ascoltato i suoi lamenti tanto ero giovane. Ma quanto si paga la giovinezza! Anch’io, come le mie figlie, quando andavo a casa sua le portavo via gli oggetti più preziosi perché… nella mia casa sarebbero stati bene, e una madre si fa sempre derubare. A lungo andare morì, senza chiedere mai niente, ma era così felice della nostra gioia che forse non morì veramente mai. L’abbiamo derubata, ma soprattutto – e sembra un eufemismo – avremmo voluto (che Dio mi perdoni) portarle via quegli occhi, così verdi, così dolci, così innamorati di noi. Sono passati decenni da quei Natali e ancora cerco l’odore dei mandarini o del bollito, che si mangiava solo quel giorno. Erano i nostri doni. Oggi invece si tende a saltare il Natale, si va direttamente all’arrivo dei Magi, ai doni, la nascita quasi non esiste più, forse perché le nostre donne non sanno essere madri. E i bambini, tra televisione e futili regali, sono i più grandi emarginati del nostro tempo: abbiamo rubato loro l’infanzia e la religiosità della vita.
Mi si chiede cosa vorrei trovare questa notte sotto il presepe: la mia Barbara, la mia Flavia, le mie figlie che mi furono tolte quando una maestra, assistente sociale, trovando che la casa non era ordinata me le portò via. Sono sempre stata una disordinata perenne, ma avevo quattro bambine felici alle quali suonavo le “nenie” di Natale. Andando in solaio ho trovato le mie vecchie famose poesie tutte imbrattate delle loro figurine: giocavano con le mie grandi poesie! Io non ho pianto su queste, ma su quelle figurine sì. Loro non sapevano cosa vuol dire genio, conoscevano solo due parole: mamma e bambino. Il mio presepe privato.

 

Il Buon Natale

A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
Alda Merini


Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 23/12/2012 16:09

 

 

 
 
 
 
I miei auguri... di...
 
 
 
 

 

 

Che sia soprattutto l'occasione

di un momento sereno, armonioso e gioioso per tutti noi

e le nostre famiglie.

 

 

 

 

 

Jingle bells

 

 


Ritengo però doveroso anche rivolgere un pensiero,

soprattutto quest'anno contraddistinto dai morsi della crisi,

se possibile corredato da un gesto concreto di solidarietà

verso per chi è solo...

verso chi soffre...

verso chi è povero...

verso chi si è... smarrito...

 

 

 

 

 

 


Spero anche che questa grande festività possa

darci l'occasione per un ripensamento

sul nostro modo di vivere

così affannosamente consumistico ed egoistico

al punto da farci dimenticare

i veri valori della vita.

 

 

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Non può poi mancare in questo post d'auguri

una bella poesia natalizia... di cui s'ignora l'autore...

ma che sembra parlare anche delle nostre amicizie virtuali.

 

 

 

 

 

 

Tu
che
ne dici
SIGNORE se
in questo Natale
faccio un bell’albero
dentro il mio cuore, e ci
attacco, invece dei regali,
i nomi di tutti i miei amici: gli
amici lontani e gli amici vicini, quelli
vecchi e i nuovi, quelli che vedo ogni gior-
no e quelli che vedo di rado, quelli che ricordo
sempre e quelli a volte dimenticati, quelli costanti
e quelli alterni, quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire
e quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire, quelli che
conosco profondamente e quelli che conosco appena, quelli che mi
devono poco e quelli ai quali devo molto, i miei amici semplici ed i miei
amici importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella mia vita.


Un albero con radici
molto profonde, perché
i loro nomi non escano
mai dal mio cuore; un
albero dai rami molto
grandi, perché i nuovi
nomi venuti da tutto il
mondo si uniscano ai già
esistenti, un albero con
un’ombra molto gradevole
affinché la nostra amicizia,
sia un momento di riposo
durante le lotte della vita

 

 

  

 


 

Infine rinnovo con tutto cuore
i miei auguri con questo video
donatomi da un'amica...
 
 
 
 
[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=rwb4w5NYAEE]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

da Tony Kospan...

 

 

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Ricordo, per chi desidera farvi un salto,
il mio Blog d'arte, poesia, musica,
buonumore, riflessioni etc...
 
 
 

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 24/12/2012 11:45

 

 

                                                                                                                                                                                               

 

 

 

 

 
 

               

Natale è un flauto d'alba, un fervore di radici
 che in nome Tuo sprigionano acuti di ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
Invisibile aria: Tu impregni ciò che vive
e solo vive se di Te si impregna.
Tu sei d'ogni radice l'alto mistero in musica
che innerva il tralcio- lazzaro e lo spinge a fiorire.

 

M. Luisa Spaziani

 

     

 

        

             

 
                                                                                                                                                                                                                         
 

 


Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 29/12/2012 14:39
 

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: Melissa23 Enviado: 29/12/2012 17:28
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Molte volte mi sono chiesto cosa fosse la fine dell'anno.
Alcuni giorni vorremmo cancellarli e altri mai vorremmo lasciarli,
ci lasciano dentro delusioni, amarezze, dolori.
Così come allo stesso tempo non vorremmo mai lasciare chi amiamo, ci sostiene e ci aiuta a stare bene.
Il tempo passa inesorabile e non permette a nessuno di fermarlo.
Dobbiamo amare senza opporci al destino e aprirci alle gioie che la vita comunque ci riserva-
la felicità è guardare la vita con gli occhi dei bambini e avere il loro stesso cuore.
Solo così la vita sarà meravigliosa.
Questo è il mio augurio per voi tutti.


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