La terra vi concede generosamente
i suoi frutti
e non saranno scarsi se solo saprete
riempirvi le mani.
E scambiandovi i doni della terra scoprirete
l’abbondanza
e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà
in amore e in
generosa giustizia, renderà gli uni avidi e
gli altri affamati.
Quando voi, lavoratori del mare dei
campi e delle vigne
incontrate sulle piazze del mercato
i tessitori e i vasai e gli speziali, invocate
lo spirito supremo
della terra affinché scenda in mezzo a voi
a santificare le
bilance e il calcolo, affinché il valore
corrisponda a valore.
E non tollerate che tratti con voi chi ha la
mano sterile
perché vi renderà chiacchiere in cambio
della vostra fatica.
A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi
o andate con i nostri
fratelli a gettare le reti nel mare.
La terra e il mare
saranno con voi generosi quanto con noi».
E se là verranno i cantori, i danzatori e
i suonatori di flauto, comprate
pure i loro doni.
Anch’essi sono raccoglitori di incenso e
di frutti
e ciò che vi offrono, benché sia fatto
della sostanza dei sogni,
distillano ornamento e cibo
all’anima vostra.
E prima di lasciare la piazza del
mercato, badate
che nessuno vada via a mani vuote.
Poiché lo spirito supremo della terra
non
dormirà in pace nel vento
sino a quando il bisogno dell’ultimo
di voi non sarà appagato
GIBRAN
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