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Era uno Studente di Liceo, molto impegnato in politica sia a scuola che fuori infatti era un dirigente della FGCI la giovanile, fiero oppositore della 'Ndrangheta nel suo attivismo politico; Poco tempo prima di morire aveva pronunciato un discorso contro la 'ndrangheta, a nome del liceo scientifico che frequentava dicendo: "Bisogna spezzare questa ragnatela che ci opprime". Erano tempi duri per quel territorio, (dal 1964) era in atto una Faida tra le 'ndrine locali: da una parte i Facchineri dall'altra i Raso-Albanese che si contrastavano per ottenere la supremazia criminale, numerosi i morti e gli attentati anche nei confronti di bambini (Domenico e Michele Facchineri di 11 e 9 anni, ammazzati il 13 aprile 1975); l'assassinio di Vinci va inquadrato in questo contesto di guerra impazzita, all'inizio si pensava fosse una reazione delle cosche alla sua azione antindrangheta ma successivamente si scopre che è stato ucciso per errore non era lui il bersaglio che si voleva colpire. Il delitto avviene la sera del 10 dicembre 1976, il paese è in preda alla guerra di mafia; Vinci decide di accompagnare, con la macchina del cugino, la zia in campagna per prendere il marito, arrivano nei pressi del cimitero cittadino e scatta l'agguato, colpi di fucile e pistola all'indirizzo della macchina uccidono Vinci e feriscono la zia. I killer volevano uccidere probabilmente un suo cugino. I suoi funerali, con migliaia di studenti raccolti da tutta la provincia, rappresentano la prima grande manifestazione antimafia degli studenti calabresi. La reazione della comunità sociale fu enorme, scesero migliaia in piazza per il suo funerale: studenti, gente del paese, partiti politici, associazioni tutti per ribellarsi alla violenza mafiosa, anche nei giorni successivi ci furono manifestazioni e a scuola Ciccio venne eletto comunque rappresentante degli studenti nonostante fosse morto, l'onda della protesta anti'ndrangheta non si calmò negli anni a venire infatti l'omicidio di Vinci diede il via ad una stagione di lotta e ribellione contro il malaffare. Per la morte di Vinci furono condannati alcuni giovani del paese (uno di questi era suo compagno di classe Vincenzo Marvaso): Vincenzo Marvaso,Gerardo Galluccio e Francesco Trimarchi; Secondo le risultanze processuali a sparare furono Vincenzo Marvaso e Trimarchi, le condanne furono 30 anni per tutti e tre mentre in appello le pene scesero fino a 24 anni. |