Non fatemi domande
Ho il cuore pesante di tante cose che conosco, è come se portassi pietre smisurate in un sacco, o la pioggia fosse caduta, senza sosta, sulla mia memoria. Non chiedetemi di quello. Non so di che cosa state parlando. Non ho saputo che cosa è successo. Gli altri neanche sapevano e così girai di nebbia in nebbia pensando che nulla accadesse, cercando frutti per le strade, pensieri nelle praterie e il risultato è il seguente: che tutti avevano ragione e io nel frattempo dormivo. Per ciò aggregate nel mio petto non solo pietre ma ombra, non solo ombra ma sangue. Così stanno le cose, ragazzo, e così anche non stanno le cose, perchè, malgrado tutto, io vivo, e la mia salute è eccellente, mi crescono l'anima e le unghie, giro per le barbarie, vado e vengo dalle frontiere, reclamo e segno posizioni, ma se volete saperne di più si confondono le mie rotte e se udite latrare la tristezza vicino a casa mia, è l'amore, il tempo perduto è il pianto. Quindi di ciò che ricordo e di ciò di cui non ho memoria, di quello che so e di ciò che ho saputo, di quello che ho perduto per strada fra tante cose perdute, dei morti che non mi sentirono e che forse volevano vedermi, meglio che non mi chiedete niente. Toccate qui, sul panciotto, e vedrete come mi palpita un sacco di pietre oscure.
Pablo Neruda
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