I DUE CUORI INNAMORATI
(by worldweb)
C’era una volta un cuore solitario.
Un giorno, stanco di battere soltanto per vivere, decise che era giunto il momento di fermarsi e lasciarsi lentamente morire,
senza non aver prima però, regalato tutto se stesso, a piccoli pezzi,
alle persone che avesse incontrato lungo la strada e che avevano bisogno di un piccolo aiuto.
E cosi fece.
Una bella mattina si incamminò ed iniziò quel suo primo ed unico viaggio per il mondo
alla ricerca dei cuori solitari, tristi, affranti e delle persone infelici bisognose di affetto, amore e speranza,
così da poter dedicargli una piccola parte di lui, fino a restarne senza e morire,
ma felice e con la convinzione che il suo corpo avrebbe continuato a battere e vivere in tanta altra gente.
Durante il suo viaggio incontrò tanti visi e conobbe l’avarizia, la perfidia, l’angoscia e la solitudine, ma mai l’amore.
Vide una donna raccolta in uno scialle nero e stremata dal dolore
per il dispiacere di non essere riuscita ad avere un bambino tutto suo ed essere chiamata mamma.
Lui le si avvicinò e le regalò un pezzetto del suo cuore dicendogli:
"Ecco, avvicinalo a quello tuo e fallo battere in te.
Io non riuscirò a sostituire un figlio tutto tuo,
ma sappi che nella vita è più importante amarsi che lasciarsi compiangere e sentirsi morire dentro giorno dopo giorno la voglia di vivere. Bisogna amare noi stessi e il nostro cuore perché se lui si sente trascurato
prima o poi ci abbandona e noi resteremmo madri e padri incompiuti, lasciando al mondo dei figli soli.
Ama il tuo cuore, sarà lui a sapersi sostituire alla gioia di un figlio
e con i suoi occhi saprai amare tutti i bambini del mondo che saranno per te come dei figli tuoi".
Continuò il suo cammino ed incontrò un bambino che piangeva per strada la morte dei suoi genitori
nel bel mezzo di una violenta guerra che l’aveva lasciato solo per il mondo.
Il cuore si avvicinò a lui ed accarezzandogli i capelli prese un pezzo del suo tenero battito e glielo appoggiò tra le mani dicendogli:
"La guerra è un male incurabile che miete le sue vittime tra l’ipocrisia e la malvagità di quella folle sete del successo di ottenere sempre più spazi e denaro per se. Acceca padri che combattono i propri figli e lasciano dietro se solo lunghissime strisce di sangue che macchiano in modo indelebile la memoria di chi perde tutto, da una casa agli affetti più veri.
Io ti regalo un pezzo del mio cuore affinché tu possa sperare
che al mondo ci sarà ancora gente disposta a regalarti un sorriso e l’affetto che si sostituirà a quello dei tuoi genitori e,
pur se non con lo stesso entusiasmo ed impeto,
sapranno convincerti che esiste ancora chi è buono di animo ed ama il suo prossimo senza nulla a pretendere in cambio".
Gli diede un bacio ed andò via
Continuando il suo cammino incontrò altri fanciulli seduti ai bordi di un marciapiede che piangevano perché avevano fame.
Lui si avvicinò a loro e per ognuno di essi, regalò un pezzo del suo cuore dicendo:
"Io non riuscirò a saziare la vostra fame,
ma riuscirò a fare più forte i vostri deboli cuori affinché vincano l’indifferenza della gente e sappiano farvi sopravvivere.
Il mio gesto sincero servirà ed illuminare la strada buia in cui siete finiti
e vi porterà a bussare a porte di chi vi accoglierà felici e vi regalerà un pezzo di pane."
E continuò ad andare avanti.
Incontrò mille altre realtà tristi e diverse e per ognuna di esse regalò un po’ del suo cuore
fin quando si trovò di fronte ad un cuore desolato e solitario proprio come lui.
Si avvicinò e gli chiese perché fosse così triste ed il cuore desolato gli rispose:
"Mi sento sola e disamorata.
Nessuno più si interessa a me e non riesco ad abituarmi all’idea che non ci saranno più fremiti per me,
giornate vissute a pensare ininterrottamente a chi vorresti avere sempre accanto e, soprattutto,
non riesco a dimenticare quelle poesie d’amore che mi hanno regalato un tempo.
Non resisto all’idea di non sentirmi più amata.
Io senza amore non ci vivo e preferisco morire".
Il cuore cercò un pezzo di se stesso da potergli regalare
ma si accorse che l’aveva dato a tutti quelli che aveva già incontrato e ne era rimasto senza.
Guardò negli occhi il cuore desolato e gli disse:
"Aspettami qui fino al tramonto, io torno indietro e vado alla ricerca di quelle persone a cui ho dato me stesso
affinché mi possano ridare un pezzo del mio cuore da dedicarti e farti ritornare ad amare e soprattutto
sentirti nuovamente desiderata da qualcuno, che viva di te e per te
e che solo quando non gli sei accanto, si rende conto che la sua vita è inutile ed incompleta".
Ed andò via.
Ripercorse la strada di corsa e per ogni persona incontrata a cui aveva regalato una parte di se stesso
chiese che gli restituissero un pezzetto di cuoramore da poter dedicare a quel cuore desolato.
Ma nessuno gli diede ascolto.
Tutti avevano dimenticato in fretta il suo aiuto e nessuno volle privarsi di quel nuovo amore per se stessi ritrovato.
Il bambino senza genitori era riuscito a conquistare stima in se stesso ed ora giocava felice con altri suoi coetanei; la madre senza figli era accerchiata da tanti fanciulli in girotondo e non intendeva rinunciare ad una simile gioia, e così via: insomma nessuno tra quelli che aveva aiutato fu pronto a restituirgli una sola oncia del suo cuore.
A notte inoltrata tornò sconsolato ed avvilito verso il cuore desolato e non avendo nulla da potergli regalare gli chiese scusa e continuò il suo cammino in attesa che sopraggiungesse la morte per lui.
Il cuore desolato lo fermò, e guardandolo fisso negli occhi gli disse:
"Non ho bisogno che mi regali nulla,
mi è bastato sapere che al mondo c’è ancora qualcuno che si sia accorto di me
e che ha fatto di tutto pur di dedicarmi un pezzo del suo cuore.
Vieni accanto a me,
sarò io ad offrirti tutto il mio cuore nel quale ti lascerò vivere e battere,
fino a diventare un solo ed unico grande CUORE INNAMORATO".
lo strinse, gli diede un bacio e da allora vissero entrambi innamorati e contenti.