Nasce una notte piena di finte buche, di suoni morti come di sugheri di reti calate nell'acqua.
Le tue mani si fanno come un soffio d'inviolabili lontananze, inafferrabili come le idee.
E l'equivoco della luna e il dondolio, dolcissimi, se vuoi posarmele sugli occhi, toccano l'anima.
Sei la donna che passa come una foglia.
E lasci agli alberi un fuoco d'autunno.
G. U.
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