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De: Orso Tony (Mensaje original) |
Enviado: 03/03/2013 12:57 |
Un bellissimo originale articolo di Lella Costa in difesa della libertà e dignità della donna… che sfata con splendida amara ironia…
i ridicoli luoghi comuni assolutori…
STOP VIOLENZA SULLE DONNE!
E BASTA CON LE SCUSE!
Dovrebbero essere cose scontate ma ahimé ancor oggi, sotto la vernice perbenista, della nostra Società si nasconde di tutto… e di più…
a partire da una visione vetero-maschilista
di cui perfino dei noti politici fanno poco onorevole sfoggio per giungere, incredibile ma vero,
a donne che sono contro le donne.
Penso proprio che in prossimità della festa della Donna...
può esser utile leggerlo o rileggerlo...
e che sull’argomento tutti noi potremmo e dovremmo dire la nostra…
Eh sì se proprio fosse necessario ricordare
l'importanza di questa festa
(che non consiste nel regalare cioccolatini
nè negli streap tease maschili)
questo motivo già basterebbe...
Ma leggiamolo...
e ci accorgeremo che non è affatto banale...
SMETTETELA! E PER SEMPRE!
La prima volta che per la strada, tornando da scuola, un tale ti si è avvicinato e ha cominciato a dirti cose, e tu non le capivi nemmeno, ma hai intuito lo schifo prima ancora del pericolo, e sei scappata via, e la notte non riuscivi a dormire, ma neanche a dirlo.
Come se un pò, almeno un pò, te la fossi andata a cercare.
La manomorta sull’autobus, e se provi a reagire intorno c’è solo scherno, e donne più grandi che stringono le labbra contrariate – da che mondo e mondo – son cose che succedono, non sei nè la prima nè l’ultima, fai finta di niente che è meglio, e poi a vestirti in quella maniera un pò, almeno un pò, te la sei andata a cercare.
(Quale maniera, di che cosa state parlando, avevo i jeans, faceva freddo, non si vedeva niente.)
Le facce delle madri degli imputati nei processi per stupro.
Ti aspetteresti che maledicessero i figli, che li disconoscessero, bibliche, inesorabili, che stringessero tra le braccia la vittima, e la consolassero, e le chiedessero scusa e avessero cura di lei.
E invece la guardano con odio e disprezzo lei, la rovina dei loro bravissimi ragazzi, lei che ci stava, altroché se ci stava, lei che li ha provocati, lei che se l’è andata a cercare.
Le donne, le bambine violentate dai padri, dai mariti, dai fratelli, dagli amici di famiglia, che preferiscono tacere, subire, sperare che la smettano da soli, perché mai, mai potrebbero sopportare che si sapesse, che se ne parlasse.
Troppa vergogna. Le vittime che si vergognano al posto dei loro carnefici.
Niente da dire, è il crimine perfetto. Complimenti.
E poi, si fa presto a dire violenza, a dire stupro, ma insomma si sa che a volte si trascende, ma il desiderio acceca, travolge e poi che diamine, alle donne piace… è sempre stato così.
Vis grata puellae, no?
No.
Che siate stramaledetti, no.
Non provate a spacciare per complicità il sopruso, per gioco la brutalità.
E soprattutto smettetela di tirare in ballo l’istinto, la provocazione, il desiderio irrefrenabile. Balle. Non c’è desiderio in uno stupro, mai.
Non c’è nemmeno sguardo. Una donna vale l’altra, con buona pace dei moralisti e dei prefetti. Non c’entra l’abbigliamento, l’ora, il posto, l’incoscienza, neppure l’età – andate a chiederlo a chi lavora nei centri di soccorso – alle donne stuprate.
Andate a leggere i resoconti di donne più che adulte, più che modeste, a volte precocemente piegate da una vita di torti e miseria. Andate a dirlo a loro, che se la sono andata a cercare.
Andate a dirlo alla ragazza omosessuale che è stata violentata perché “imparasse la lezione”, che si è trattato di attrazione fatale e incontrollabile.
Andate a dirlo alle donne vittime di quelli che chiamiamo stupri etnici, e neanche ci rendiamo conto dell’abominio, dell’orrore assoluto che evochiamo.
E poi smettetela, per sempre.
Lella Costa
(E polis - Milano)
Ciao da Tony Kospan
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Meglio essere diverso da quello sguardo come tutti gli altri, si perde in questo mondo tutti uguali. La differenza si può non perdersi e non cambiare per essere accettato di adottare una personalità che non è la nostra, quelli che vogliono il cambiamento che vuole farci perdere il nostro dono di essere unici. Meglio mantenere se stessi e unici, che cambiano a diventare un altro e diventare uno. differenza che è la vita.
"Questa è la differenza che si coltiva l'intelligenza.
Serena S.Domenica Baci ....Baci ...& Abbracci
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De: haiku04 |
Enviado: 04/03/2013 14:57 |
BASTA BASTA BASTA!
Ma si fa presto a dire: denunciate!..... in quanti casi il denunciato, il violento è stato condannato
agli arresti domiciliari?
Oppure fermato per poche ore e poi rimandato a casa, proprio nella stessa casa dove vive la sua vittima?
Oppure denunciato dalla ex fidanzata, che ha ricevuto gravi minacce anche a mano armata,
e le parole della futura vittima sono cadute nel vuoto?
Quante cose dovrebbero cambiare.... solo leggi che fanno paura potrebbero fermare i violenti,
che poi sono solo vigliacchi che si sfogano sui più deboli, donne e bambini...
BASTA, MA SI FACCIA REALMENTE QUALCOSA!
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Un terzo delle donne subirà violenza: fino a quando?
Gli episodi di maltrattamento, sia psicologico che fisico, purtroppo non si fermano.
E troppi luoghi comuni restano ancora da sfatare. I dati dicono che una donna su tre nella sua vita verrà maltrattata. Dalle istituzioni proposte per combattere ogni discriminazione
Iviolenza sulle donne
un’operazione tanto facile e diffusa quanto sbagliata.
sfatare almeno i pregiudizi più grossolani. trend in crescita
Sono aumentati i casi o è aumentata la capacità delle donne vittime di
violenza di denunciarle?
dei reati avviene fra le mura domestiche a opera del partner.
Il fenomeno della violenza riguarda donne di tutte le età.
Fino a quando la nostra società rimarrà così incivile da permettere tutto questo? Non stare Zitta ......Basta. |
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Non concordo...
A mio parere il problema è soprattutto culturale ed investe anche le donne... come madri...
Perché quei violenti hanno avuto una madre che
a) non ha saputo insegnar il rispetto delle donne (ma anche per chi è diverso etc..)
b) ha addirittura coperto e difeso le violenze del figlio (basta legger le cronache e veder come la madri attaccano le... vittime).
Non è con leggi più severe (le carceri sono sovrappiene) ma con una evoluzione culturale della ns società
che si può risolvere, e lentamente, il problema... dato il ns millenario maschilismo (le donne votano solo da 60 anni).
Ma poi... se abbiamo avuto un ex premier (ed ancora dirigente politico) che compra le donne e che pubblicamente chiede ad una signora... quante volte "viene" come facciamo a non accorgerci della ns arretratezza culturale?
Non è riempiendo le carceri ma educando bene le future generazioni che possiamo,
in futuro, risolvere il problema...
Il fatto è che su questo campo, ahimé, non si è mai fatto nulla... e se ci pensiamo...
capiremo anche perché...
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De: haiku04 |
Enviado: 05/03/2013 01:18 |
Direi entrambe le cose Tony. L'educazione e la sensibilizzazione da parte della famiglia e anche della scuola sono basilari, e sono assolutamente e fermamente da biasimare quelle madri che difendono i figli ad oltranza.... ma come ben saprai in famiglie con più figli, educati nello stesso modo, spesso c'è la pecora nera, quello sordo ad ogni regola, che segue la propria natura violenta o deviata. Per cui, quando la donna rimane vittima di soprusi e vede la propria vita in pericolo, cosa deve fare? Rimane solo la legge, che dovrebbe non punire, ma addirittura prevenire, in caso di minacce.... ma il codice non prevede questo!
Purtroppo i "femminicidi", come vengono chiamati, sono, non in diminuzione ma in aumento, e non credo che sia solo colpa delle famiglie inadeguate, è tutta la società che andrebbe rivista, e non è facile.... gli esempi che vengono "dall'alto" sono vergognosi e assolutamente diseducativi.... insomma, la strada purtroppo è ancora lunga, pericolosamente lunga....
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Bè in verità ora abbiamo lo "stalking" per punire le minacce che creano effettivo timore...
ed è un'ottima legge anche con buoni risultati...
Ma certo non riesce a risolver il problema del femminicidio e della violenza contro le donne
che tra l'altro non riguarda solo le classi povere ma ahimé tutte le classi sociali
a riprova che non si tratta di un problema di cultura nozionistica
bensì di cultura e civiltà che si respirano e si imparano in famiglia, nella scuola e nell'ambiente che si frequenta.
Pesa poi in modo molto negativo sul punto quel che mass media e internet... propinano...
Ma il discorso è lunghissimo...e quel che fa più male è che nonostante il gran parlare di diritti civili
sembra proprio che stiamo arretrando invece di avanzare...
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Non stare Zitta ...... Basta. ------------------ Bisogna denunciare ,perchè un uomo che usa violenza sulle donne è malato .Non smettete di denunciare ,non bisogna aver paura
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