Papaveri agli angoli dei marciapiedi
Li ricordavo alti e delicati, impermaliti dall’ acquazzone
che quasi li distruggeva, rendendoli fradici e impoveriti.
Adesso, mentre guido al mattino, lì vedo lì,
agli angoli dei marciapiedi, a prendere la polvere, e
lo smog che offre la strada. Il colore è sempre lo stesso,
ma lo stelo no, è più corto, molto più corto.
Probabilmente si sono dovuti abbassare, per non farsi del male.
Hanno rinunciato alla loro ricchezza a ciò che da sempre gli piaceva:
al campo, alla compagnia delle margherite, al riposo delle farfalle.
Sempre povera cosa, d’accordo, ma si vede che anche per loro,
la vita è dura, e per sopravvivere, nascendo dove capita,
hanno modificato la loro natura.
Chissà, se qualche volta ricordano, quello che vedevano dall’alto.