Gustav Klimt
Non avrei mai creduto di poter annoverare
tra le poesie sublimi e di sogno…
una poesia del... Vate.
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita...
che lo ritenevo incapace di visioni profonde…
D’Annunzio
Ma questa poesia,
che per certi aspetti precorre la psicanalisi freudiana…,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia quel…
"letto di porpora"…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimé…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito…
Tamara de Lempicka
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
che vada oltre la morte…
Mi farebbe piacere conoscere però anche il vostro pensiero…
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.