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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 19/03/2013 09:58 |
STORIA E ORIGINI DELLA FESTA DEL PAPA'
La festa del Papà è un giorno speciale per tutti gli uomini che hanno avuto l'onore e l'onere della paternità, soprattutto oggi che questa figura è sempre più rivalutata nell'ambito della famiglia. Le più antiche notizie farebbero risalire le origini di questa festa addirittura ai tempi dei babilonesi. La leggenda vuole, infatti, che un giovane ragazzo dal nome Elmesu, quasi 4.000 anni fa, scrivesse al padre, su una piastra di argilla, un messaggio di augurio di buona salute e lunga vita. In tempi decisamente più recenti, alcune fonti, riferiscono che questa usanza avrebbe avuto le sue origini in Olanda nel 1936 dove, in occasione di questa festa, i padri intraprendevano una gita per soli uomini. Oggi, tuttavia, la festa del papà viene celebrata solo in alcuni paesi europei, in giorni diversi e in modo differente da un nazione all'altra. In Olanda, viene festeggiata il 18 Giugno ed anche nei paesi anglosassoni, la festa del papà ricorre a Giugno e non ha alcuna connotazione religiosa. Secondo questa stessa tradizione, l'idea di individuare una giornata in cui i figli possano onorare il loro padre nacque intorno ai primi del 1900 a Spokane, Washington, da una donna, Sonora Smart Dodd, mentre stava ascoltando il sermone nel giorno della festa della mamma. Sonora fu cresciuta dal padre Henry Jackson Smart (dopo la morte della madre) e volle far conoscere a tutti quanto questo premuroso genitore fosse importante per lei. Un padre che le fece anche da madre, con coraggio, altruismo e soprattutto amore e dolcezza. Fu scelta la data del 19 Giugno, proprio perché il padre di Sonora era nato in quella data. La prima festa del papà fu celebrata proprio il 19 Giugno 1910 a Spokane, Washington. Nel 1924, il Presidente Calvin Coolidge (1923-1929) proclamò la terza domenica di Giugno giorno ufficiale del papà. Le rose sono il simbolo di questa festa, rosse, se il genitore è ancora in vita, bianche, in caso contrario. Solamente quando questa usanza giunse anche in Italia, si decise che sarebbe stato più adeguato festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. Nella tradizione popolare, infatti, San Giuseppe, sposo di Maria, è il padre "terreno" di Gesù e quindi figura emblematica per ricoprire questa carica! Inizialmente la Festa del Papà fu dichiarata festa nazionale, successivamente abrogata, ma è rimasta comunque un'occasione per le famiglie, e soprattutto per i bambini, di festeggiare i loro papà. Anche se in Italia la ricorrenza ha questa connotazione religiosa, sembra comunque che solo dal 1968 la festa del papà fu fatta coincidere con il giorno dell'onomastico del Santo, e che la connotazione commerciale della festa è stata voluta dalla Buton per promuovere la vendita del proprio brandy "Vecchia Romagna". Due tradizioni, in particolare, caratterizzano la festa del 19 Marzo un po' in tutta Italia: i falò e le "zeppole". Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, le celebrazioni rituali religiose, come spesso accade, si sovrappongono a quelle pagane come i riti di purificazione agraria, di antica memoria. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle "zeppole", le famose frittelle di S. Giuseppe, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa. A Roma la preparazione delle zeppole, affiancate dai bignè di San Giuseppe, ha un fervore particolare. In passato, ad ogni angolo di strada era possibile trovare un banco di frittelle, e tutta la città era addobbata da festose decorazioni. In questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi che, in un paese straniero ed in attesa del loro Bambino, si videro rifiutare la carità di un riparo per la notte per consentire a Maria di poter dare alla luce il Figlio dell'uomo. Questo atto, che viola due sacri doveri: l'ospitalità e l'amore familiare, viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno, si usava invitare i poveri al banchetto di San Giuseppe. In questa occasione, un sacerdote benediceva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa. In alcune città, il banchetto veniva addirittura allestito all'interno della chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte, tante quante le pietanze che venivano servite. Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
(Dal web)
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Le origini della festa
La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, che nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
Pare che l'usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre.
Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe.
In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un'occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro amati padri.
La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltre da due tipiche manifestazioni, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole.
Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze.
Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe.
Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.
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Testo dal Web - Impaginazione di Orso Tony
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