|
De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 22/04/2013 13:33 |
Quando il pensiero si invola tra i ricordi sconfinando oltre i confini delle memorie riemerge liberandosi dalle profondità come farfalla uscendo dal suo bozzolo in una moltitudine di voli pindarici vaga alla ricerca del suo preferito fiore.
A volte il nostro parlare non riesce a riempire i nostri silenzi... Un fiore può parlare con delicatezza... dire senza parole le cose che vorremmo dire.. ma, non riusciamo a pronunciare...
un fiore sboccia...
da un seme, in cerca della sua terra... tenero germoglio, un arbusto diverrà, sotto il sole cocente, o la neve che imbianca, fiorirà...
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 5 de 5
Siguiente
Último
|
|
A volte il nostro parlare non riesce a riempire i nostri silenzi...
Com'è vera questa frase! In un mondo fatto di tante parole, reali e virtuali, quanto silenzio a volte dentro l'anima, silenzio che nonostante tutto grida, per amarezza, per solitudine, per stanchezza, per mancanza di tempo, per malattia.......
Se ci fermassimo un pò....forse quel silenzio otterrebbe un pò di ascolto.......
|
|
|
|
L'ASSENZA
A volte milioni di piccoli momenti, di affettuosi gesti di presenza, si notano solo quando è troppo tardi, gridano forte come ricordo, e per udire quel grido bastano poche pochissime ore di assenza.
L’assenza è molto più sentita della presenza. Essere presenti è come costruire iniseme qualcosa, mattone dopo mattone, sasso dopo sasso, impercettibili, piccoli gesti quotidiani che a lungo termine sono evidenti, ma mai mentre li vivi. [...] L’assenza è come un gesto unico che quel muro costruito lo fa crollare. Tu sei li, e interte, inerme ti chiedi il motivo, ma non trovi spiegazioni. Avverti solo un crollo improvviso, un tuffo al cuore e poi …silenzio, il peggiore: quello dell’indifferenza.
Quindi, come sempre, la sera si mescolava all’essere sola. Al restare sola, perché la solitudine non mi appariva più una questione di presenze o di numeri. E nemmeno un problema di sedie vuote o di spazi da riempire. Nel silenzio della casa, ascoltavo i miei pensieri. Sola, le sillabe sono due, un plurale incompiuto, morente. Avvelenato dall’assenza. Anton Vanligt
|
|
|
|
La falsita' di alcune persone si sente anche quando stanno zitte...
Una cosa avrebbe voluto dire, e me lo ripeteva con veemenza, ad alcune amiche: non le sopportava. Non sopportava quei sorrisi che si spegnevano appena lo sguardo si voltava. La voglia che avevano di ascoltare senza condividere. I loro commenti fatti di: io lo sapevo e te l’avevo detto. Le occhiate di insopportabile compiacenza quando minimizzavano o rendevano volgare la vita degli assenti. Marta avrebbe voluto tacere, smetterla di raccontare la sua vita a chiunque. Soprattutto a loro. Ma chi sarebbe stato in grado di ascoltarla? Ascoltarla come lei avrebbe voluto. Ascoltarla guardandola negli occhi. Presente ad ogni invisibile lacrima. Marta, Gianfranco Brevetto
BUON POMERIGGIO
Annamaria
|
|
|
|
|
Aspettami ed io tornero',
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quanto le gialle piogge
ti ispirano tristezza.,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c'e' caldo,
quando piu' non si aspettano gli altri.
Aspettami, quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere.
Aspettami ed io tornero'.
(Da Cielo chiaro di Romano Battaglia)
BUON POMERIGGIO
Annamaria
|
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 5 de 5
Siguiente
Último
|