Agente scelto della polizia penitenziaria, prestò prima servizio al carcere Le Vallette di Torino. Era in servizio da un paio d'anni al carcere dell'Ucciardone di Palermo, nella sezione di massima sicurezza, quella riservata ai boss. Ucciso la vigilia di Natale da due killer in una frazione di Trapani, Pietretagliate, davanti alla casa del suocero, presenti la moglie incinta e la figlia di 10 mesi. Il delitto fu considerato un avvertimento dei vertici di Cosa Nostra nei confronti del trattamento dei boss nelle carceri. Anni dopo un pentito, Francesco Milazzo, rivelò che fu ucciso perché aveva sequestrato un bigliettino fatto arrivare in carcere ai boss Mariano Agate, Raffaele Ganci e Giuseppe Graviano. Per l'omicidio è stato condannato all'ergastolo come esecutore materiale un ex campione di tiro a volo, Vito Mazzara. Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al merito civile alla memoria.
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Medaglia d'oro al valor civile |
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«Preposto al servizio di sorveglianza di esponenti del clan mafioso denominato "Cosa Nostra", nonché di criminali sottoposti al regime carcerario 41 bis, assolveva il proprio compito con fermezza, abnegazione e alto senso del dovere. Proditoriamente fatto segno a colpi d'arma da fuoco in un vile attentato tesogli con efferata ferocia da appartenenti all'organizzazione criminosa, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni. Località Palma (TP), 23 dicembre 1995.
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La Provincia regionale di Trapani dal 2007 ha istituito la borsa di studio "Giuseppe Montalto", assegnata ogni anni a parenti di vittime della mafia o di incidenti del lavoro.