De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 20/05/2013 08:41 |
Nato a Sassoguidano nella zona montana della provincia di Modena, fu costretto dalla povertà della propria famiglia a lavorare fin da ragazzo nei campi o nei boschi, cosicché la sua frequenza alla scuola si arrestò alla licenza di terza elementare. Appena adulto emigrò, come tanti altri uomini dell'Appennino, per lavorare come taglialegna in Corsica. Da qui passò poi in Francia dove aderì al Partito comunista. Partecipò da volontario alla guerra civile spagnola e gli fu affidato il compito di commissario politico di un reparto della brigata Garibaldi che combatteva contro i franchisti. Tornato in Francia fu arrestato e incarcerato per alcuni mesi per attività sovversiva. Nel 1941 ritornò in Italia e qui fu processato come antifascista e inviato al confino a Ventotene. Qui lo colse la caduta del fascismo cosicché poté rientrare nel suo paese natale, dove cominciò subito ad organizzare un reparto di partigiani, a Montefiorino ove nascerà poi la prima Repubblica partigiana in Italia, la Repubblica di Montefiorino. Molti giovani del luogo, o saliti dalla pianura, si aggregarono al suo gruppo, che prese il nome di '"Divisione Modena - Armando", dal nome di battaglia di Mario Ricci che era appunto "Armando". Questa divisione presidiò il territorio del capoluogo del comune di Montefiorino e dei dintorni. Alla caduta della Repubblica partigiana seguita all'attacco in forze dei tedeschi le formazioni partigiane si sganciarono e la Divisione Armando si trasferì al di là del crinale appenninico raggiungendo in Toscana la 5ª Armata alleata, a cui si aggregò per continuare la lotta contro i tedeschi. La Divisione, a partire dai 600 uomini che avevano lasciato Montefiorino, per effetto dell'aggregazione di gruppi di partigiani modenesi e bolognesi raggiunse quasi 2000 uomini. La divisione Modena Armando, inquadrata nelle file della 5ª Armata, rappresentò in Italia una delle poche formazioni partigiane riconosciute cobelligeranti a fianco dell'esercito alleato, assieme alla 28ª Brigata Garibaldi “Mario Gordini ed alla Brigata Maiella. Alla fine della guerra Ricci fu nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale sindaco del comune di Pavullo, carica a cui fu confermato nelle elezioni del 1946 e in quelle successive rimanendo sindaco ininterrottamente fino al 1960. Nel 1948 venne eletto deputato e tale sarà per due legislature facendo parte della Commissione Difesa della Camera. Eletto presidente di associazioni partigiane e di ex combattenti e reduci si impegnò costantemente nell'associazionismo partigiano. Nel 1953 è stato decorato con medaglia d'oro al valore militare in riconoscimento della sua importante partecipazione alla lotta partigiana.
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Medaglia d'oro al valor militare |
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«Promotore ed animatore della lotta di resistenza nell’Appennino Emiliano, da posti di grande responsabilità e di elevato comando metteva in luce esimie doti di organizzatore e di capo. Coraggioso e deciso, si imponeva all’ammirazione dei combattenti riscuotendo larga fama fra le file partigiane. Ripetute e chiare le prove di valore da lui fornite e particolarmente distinto il contegno da lui tenuto dal 13 al 19 giugno 1944 attaccando, in quel di Monte fiorino, munite posizioni fortemente presidiate, vincendo in duri combattimenti la resistenza nemica e liberando una vasta zona di territorio del quale manteneva per qualche tempo il controllo. Infaticabile, ardito, sempre presente, continuava strenuamente nella lotta sino alla liberazione impegnando in combattimento intiere grandi unità nemiche.» — Appennino Tosco Emiliano, settembre 1943 - aprile 1945. |
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