De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 02/06/2013 16:39 |
Antifascista, confinato politico, partigiano, torturato e ucciso dai nazisti, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Antonio Spazzoli (detto Tonino) fu volontario nella Prima Guerra Mondiale, nel corso della quale restò mutilato e fu pluridecorato. Seppur di idee repubblicane, fu volontario fiumano ed ebbe inizialmente simpatie per il fascismo rivoluzionario. Ma già nel 1925 maturò sentimenti antifascisti. Di professione industriale, si oppose attivamente al regime tanto da essere condannato al confino e segnalato in rubrica di frontiera (schedato al Casellario Politico Centrale come repubblicano). Dopo il 25 luglio 1943, da leader del partito repubblicano romagnolo (che prima del fascismo era il partito di maggioranza relativa nella regione), diede vita, con elementi socialisti-repubblicani all'Unione dei Lavoratori Italiani (ULI). Dopo l'8 settembre del '43 fu tra i fondatori del Fronte Nazionale romagnolo che diede l'impulso per la costituzione dei primi distaccamenti partigiani e, in particolare, della Brigata Garibaldi Romagnola. Fondamentale il suo apporto organizzativo per tutte le formazioni partigiane della zona e per il supporto fornito ai prigionieri Alleati in fuga (in particolare fu grazie a Tonino Spazzoli che i generali Richard O'Connor e Philip Neame poterono rientrare in patria). Arrestato una prima volta dai nazifascisti, riuscì a fuggire e a proseguire la lotta, come partigiano combattente del Battaglione Corbari. Catturato una seconda volta, poco dopo l'uccisione del fratello Arturo Spazzoli, fu trucidato nei pressi di Coccolia il 19 agosto 1944, dopo aver subito atroci torture. Ai componenti la famosa “Banda Corbari”, venne dedicata una serie di marche; oltre all’immagine, vi era indicata la data e il luogo (indicato avvenuto a Castrocaro) dell’uccisione a seguito di imboscata. Un’altra marca fu dedicata ad Tonino Spazzoli, fratello di Arturo, che venne ucciso due giorni dopo il fratello. Tonino, già prigioniero dei nazi-fascisti, venne portato la sera del 19 agosto in Piazza Saffi sotto il corpo penzolante del fratello; uno dei repubblichini presenti gli sollevò il capo e gli disse: “lo riconosci? domani ci sarai pure tu!”.
E la promessa fu mantenuta.
Onorificenze
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Medaglia d'oro al valor militare |
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«Volontario della prima guerra mondiale, mutilato e pluridecorato al valor militare, fu nella guerra di Liberazione organizzatore audace, sereno e cosciente e diede vita e diresse formazioni partigiane fedeli continuatrici delle più fulgide tradizioni. I più audaci colpi di mano, i più rischiosi atti di sabotaggio, le più strenue azioni di guerriglia lo ebbero primo fra i primi, di esempio a tutti per coraggio, valore e sublime sprezzo del pericolo. Arrestato una prima volta e riuscito ad evadere si arruolava in un battaglione partigiano continuando senza sosta nella sua attività che mai dette tregua all’avversario. Caduto ancora nelle mani del nemico durante l’espletamento di una missione rischiosa affidata al suo leggendario coraggio, subiva sevizie atroci e martirii inenarrabili senza nulla rivelare che potesse tradire la causa. A compimento della sua eroica esistenza tutta dedicata alla Patria, cadeva sotto i colpi degli sgherri nemici che barbaramente lo trucidarono.» — Romagna, 8 settembre 1943 - Coccolia, 19 agosto 1944. |
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