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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 12/06/2013 04:25 |
AMORE SENZA CONFINI Desidero rivederti: perciò non ti amo. La tua lontananza mi fa soffrire: perciò non ti amo. Vorrei che tu fossi mia, interamente mia: perciò non ti amo. Amo la tua bellezza, il tuo corpo la tua dolcezza, la tua intelligenza: perciò non ti amo. Vorrei piacerti, avere la tua stima la tua considerazione: perciò non ti amo. Vorrei che anche tu avessi bisogno di me, che tu mi amassi come io t'amo: perciò non ti amo. Ti amo più d'ogni altra cosa al mondo: perciò non ti amo. No, non ti amo, non so ancora amarti, perché sento che l'amore non è desiderio, né ansia, né sofferenza, né attaccamento, né gelosia. Perché l'amore non può avere oggetto, né sesso, né età, né tempo, né confini. Perché tutto ciò è dell'individuo non dell'amore.
No, non ti amo, perché non c'è amore quando ci sono ancora un "lO" e un "TU". Perché l'amore non conosce frammenti e confini. Quando t'amerò come il fiore che incontro sul prato, come le stelle palpitanti nel cielo, come il gabbiano che si libra sul mare, come il mendicante all'angolo della strada, come tutta l'umanità che conosco e che non conosco, soltanto allora sarà vero Amore.
BUONA GIORNATA Annamaria
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Charles Courtney Curran - Donna tra le malvarose
E’ dolce quello che tu mi dici, ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca. H. Heine
Charles Courtney Curran - Sole d'autunno
DONO D'AMORE
Rabindranath Tagore
Lei è vicina al mio cuore come un piccolo fiore alla terra. Lei è dolce come il sonno che viene per il corpo stanco. L’amore che provo è la mia vita, che scorre veloce come il fiume durante le piene dell’autunno, che scivola in sereno abbandono. Le mie canzoni sono una sola cosa col mio amore, come l’acqua che mormora con le sue onde, le sue correnti.
Charles Courtney Curran - Sicurezza dei critici (partic.)
a tutti da Orso Tony
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UN CUORE NUOVO Cosa posso offrirti adesso che il vento dell’amarezza mi schiaffeggia il viso sull’isola dello sconforto dove l’azzurro mare è un mostro dalle grigie fauci pronto a inghiottire ogni piccolo granello di speranza?
Dovrò prendere il largo sulla barca dei ricordi… mi daranno la forza per remare ancora e dar nuovo vigore ai giorni futuri
La pioggia dell’amore laverà le ferite e all’orizzonte rischiarato ti offrirò un cuore nuovo Giusy Maugeri |
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E POI....POI....
Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche che il vento non è riuscito a portar via un ritornello antico una carezza al momento giusto ... lo sfogliare un libro di poesie l'odore stesso che aveva un giorno il vento. - Mário Quintana -
BUONA GIORNATA
Annamaria
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Eugene de Blaas - La ragazza dei fiori
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che... non provano William Shakespeare
Eugene de Blaas - La corte
I TUOI OCCHI - Nazim Hikmet -
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi che tu venga all’ospedale o in prigione nei tuoi occhi porti sempre il sole.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya, sono cosi, le spighe, di primo mattino;
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi quante volte hanno pianto davanti a me son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi, nudi e immensi come gli occhi di un bimbo ma non un giorno han perso il loro sole;
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti: allora saprò far echeggiare il mondo del mio amore. I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi Così sono d’autunno i castagneti di Bursa le foglie dopo la pioggia e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul. I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi verrà giorno, mia rosa, verrà giorno che gli uomini si guarderanno l’un l’altro fraternamente con i tuoi occhi, amor mio, si guarderanno con i tuoi occhi.
Eugene de Blaas - Momenti di riflessione
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George Clausen – La studentessa
Dell'amicizia a prima vista, come dell'amore a prima vista, va detto che è la sola vera. H. Melville
George Clausen – Lettura alla luce della lampada
VICINANZA ALL'AMATA
~ Goethe ~
Io penso a te quando il raggio del sole
mi raggiunge dal mare.
Penso a te quando il biancore lunare
si specchia nella fonte.
Ti vedo quando sulla via lontana
si solleva la polvere
e quando a notte là sul ponticello
passa il viandante, e trema.
Io odo te quando il mugghiar dell'onda
monta cupo laggiù.
Vado spesso nel quieto bosco e ascolto,
quando tutto è silenzio.
Sono con te: benchè così lontana
tu sei vicina a me.
Cade il sole, mi fan luce le stelle.
Oh, se tu fossi qui!
George Clausen – La tagliatrice di fieno
a tutti da Orso Tony
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Corri, senza mai fermarti, Nelle Grandi distese Tuo cuore. Corri, la colomba non esistono orizzonti, rattristare Passano il Che, il tuo Locale pensiero. Corri, la colomba la luna, se confonde con la Tua ombra, per Poter abbracciare, all'alba La SUA luce del sole. Corri e non fermarti, non lasciarti ingannare, dall'immortale giungla di dolori, perche 'da li' se Uscire puo '. Solo che correva senza fermarti, Un giorno contemplerai le tue mani di Avere Scoprendo Vinto , uno Contro Cuore di scorciatoie privato. Sara 'il Che Allora singolo aspetto diverso, che coprira 'Per tutta la Tua Vita.
Corri amico corse. Lina Ladu
BUONA GIORNATA
Annamaria
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John William Waterhouse - Mia dolce rosa
Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato. Walt Whitman
John William Waterhouse - Santuario
ROSA PURPUREA
Hermann Hesse
Ti avevo cantato una canzone. Tu tacevi. La tua destra tendeva con dita stanche una grande, rossa, matura rosa purpurea.
E sopra di noi con estraneo fulgore si alzò la mite notte d'estate, aperta nel suo meraviglioso splendore, la prima notte che noi godemmo.
Salì e piegò il braccio oscuro intorno a noi ed era così calma e calda. E dal tuo grembo silenziosa scrollasti i petali di una rosa purpurea.
John William Waterhouse - Rose selvatiche
a tutti da Orso Tony
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Jeffrey T. Larson - La colazione
Chi non ha mai amato non ha mai vissuto! Oscar Wilde
Jeffrey T. Larson - Rose stampate
HO SOGNATO DI VOLARE Dacia Maraini
Ho sognato di volare tante volte in una una volta in tante, leggera sopra i tetti con un sospiro di gioia nera posandomi sui cornicioni seduta in bilico su un comignolo quanto quanto quanto ho camminato sulle vie ariose dell'orizzonte fra nuvole salate e raggi di sole un gabbiano dal becco aguzzo un passero dalle piume amare erano le sole compagnie di una coscienza addormentata vorrei saper volare ancora in sogno ancora, come una rondine, da una tegola all'altra e poi sputare sulle teste dei passanti e ridere della loro sorpresa, piove? O sono lacrime di un Dio ammalato? Volo ancora, ma nelle tregue del sonno il piede non più leggero scivola via, una mano si aggrappa alla grondaia che scappa vorrei volando volare e riempire di allegrie le spine del buio.
Jeffrey T. Larson - Malvarosa
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