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POESIE SUBLIMI E DI SOGNO: L ALLODOLA... GRANDE POESIA DI ANTONIA POZZI
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Orso Tony  (Mensaje original) Enviado: 25/06/2013 17:20
 
 
 
 
 
 
 
Questa è una delle più belle
e più simboliche poesie
della grande e sfortunata poetessa milanese.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALLODOLA
- ANTONIA POZZI -
POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Una poesia apparentemente idilliaco-malinconica… questa…
che nasconde invece
un dramma d’amore infinito e forse troppo annullante…
 
 
L’autrice qualche tempo dopo si suicida…
forse anche per le altre difficoltà createle dalla sua famiglia,
molto in vista nell’alta borghesia milanese…
 
 
Era stata costretta a troncare  
una relazione d’amore
col suo professore di latino e greco…
parecchio più grande di lei…
relazione considerata disdicevole
nell'ambiente "bene" che le era proprio.
 
 
 
 
Antonia Pozzi
Milano 13 2 1912 - Milano 3 12 1938
 
 
 
La scelta di alcune parole infatti testimonia
la profondità… direi quasi l’abisso…
del suo dolore… mentre altre…
sembrano dolci parole rivolte solo ad un amore rimpianto.
 
 
Sottolineo in tal senso,
 così come m’è stato dato di apprendere e condividere  
nella trasmissione Inconscio e magia di Gabriele La Porta
alcune significative espressioni 
 
 
 
conchiglia che custodiva la pace.
 
Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
 
 - cammina sul lago
 
 
 
 
 
 
 
 
La poesia dunque…
è una lirica straordinaria, bellissima e coinvolgente,
la sublimazione di un amore impossibile…
 
 
Debbo dire che la poesia mi fa rivivere il dramma che scuote
l’anima sensibile ed elevatissima della poetessa
e la cosa mi commuove… facendomela sentire vicina...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Se avete vostre riflessioni… concordi o discordi…
m piacerebbe leggerle.
 
 
Ma veniamo alla poesia…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALLODOLA
Antonia Pozzi
 
 
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Immagini gif della grande poetessa
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA DI FB


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 26/06/2013 23:49

 

 

 

 

 
 
Provo sempre una grande tenerezza quando leggo l'opera, importante, di questa ragazza graziosa,
sportiva e sorridente, e mi pare quasi impossibile che abbia potuto essere invece così
disperatamente infelice da decidere di togliersi la vita a soli 26 anni.....
 
L'Allodola è una delle mie preferite, ma mi ha sempre colpita una poesia in cui si mette a
nudo, e dove purtroppo è già presente il presagio di quel che sarà.....
 
 
 
 
Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
 
 
 
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 27/06/2013 23:49
 
 
 
Dopo "L'allodola", di cui abbiamo parlato ieri,
ecco un'altra poesia sublime di Antonia Pozzi.
 
 
 
 
 
 
 
 
CONFIDARE
 ANTONIA POZZI 
 
 
POESIA SUBLIME
a cura di Tony Kospan
 
 
 

 

 

 

Questa la possiamo facilmente dividere in 3 parti...

I primi versi ci portano ad una visione dell’amore quasi come... divinizzazione dell’amata/o… 

Questo certo è un aspetto non nuovo se pensiamo alla donna angelicata cantata da Dante nelle sue poesie per Beatrice… ed al "dolce stil novo"...

 

 

 

 

 

 

Nella seconda strofa Antonia associa poi alla persona amata tutte quelle doti capaci di far nascere e vivere dovunque... fiori di luce.

 

La terza infine, attraverso la figura dell’arabo avvolto nel suo barracano
(all’epoca… siamo nel 1934…  per la cultura occidentale era l’emblema della tranquillità…)
esalta il suo assoluto sentir se stessa commossamente serena e protetta…

 

 

 

 

 

 

Tuttavia... nonostante quest’esaltazione dell’amore sublime… e quasi a negar la lettera dei versi…  traspare in modo invisibile ma evidente... un urlo silenzioso sottile disperato ed esasperato per il suo difficile amore... tanto contrastato dalla sua famiglia e dalla società "bene" di Milano.

 

 

Antonia Pozzi
 
 
 
 

Come sappiamo l’impossibilità a vivere il suo amore la portò ad abbreviar la sua vita…
recidendola ancora in fiore…

 

Ma leggiamo la poesia…

 

 

 

 

 

 

CONFIDARE

Antonia Pozzi

 

 

Ho tanta fede in te. Mi sembra

che saprei aspettare la tua voce

in silenzio, per secoli

di oscurità.

 

Tu sai tutti i segreti,

come il sole:

potresti far fiorire

i gerani e la zàgara selvaggia

sul fondo delle cave

di pietra, delle prigioni

leggendarie.

 

Ho tanta fede in te. Son quieta

come l’arabo avvolto

nel barracano bianco,

che ascolta Dio maturargli

l’orzo intorno alla casa.

 

(8 dicembre 1934)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi farebbe piacere, come sempre,  conoscere anche il vostro parere…
 
 
 

Tony Kospan

 

 

 

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