Ottorino Respighi
(Bologna, 9 luglio 1879 – Roma, 18 aprile 1936)
è stato un compositore italiano,
noto soprattutto per i suoi poemi sinfonici.
Iniziò gli studi musicali di pianoforte e violino sotto la guida del padre Giuseppe, per poi frequentare la classe di composizione presso il Conservatorio di Bologna e recarsi in Russia in qualità di prima viola dell'orchestra del Teatro Imperiale a San Pietroburgo per la stagione d'opera italiana; fu in quel contesto che ebbe modo di studiare e poté apprendere a fondo l'arte della sinfonia orchestrale e del poema sinfonico. Nel 1908 fu chiamato a Berlino dal famoso soprano ungherese Etelka Gerster come accompagnatore della sua scuola di canto, incarico che gli permise di conoscere Arthur Nikisch, Ferruccio Busoni, nonché di studiare ancora composizione . Fino al 1908 la sua attività principale fu quella di violista (fece parte anche del "Quintetto Mugellini" insieme ai violinisti Mario Corti e Romualdo Fantuzzi, al violoncellista Antonio Certani e al pianista Bruno Mugellini), in seguito si dedicò interamente alla composizione. Respighi si trasferì a Roma nel 1913, dove visse per il resto della sua vita; fu docente di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia, di cui fu anche direttore dal 1923 al 1926. Nel 1932 fu eletto Accademico d'Italia. Nel 1919 Respighi sposò Elsa Olivieri Sangiacomo, compositrice, cantante e pianista che era stata sua allieva al conservatorio; sarà Elsa a completare l'ultima opera del maestro, "Lucrezia", lasciata incompiuta dalla sua prematura scomparsa. Respighi si spense infatti per un'endocardite nel 1936, all'età di 56 anni, nella sua villa romana "I Pini". È sepolto alla Certosa di Bologna. Insieme ad Alfredo Casella, Franco Alfano, Gian Francesco Malipiero e Ildebrando Pizzetti appartenne alla cosiddetta "generazione dell'Ottanta". Respighi fu anche musicologo, particolarmente devoto alla musica italiana del periodo tra il XVI ed il XVIII secolo; pubblicò e revisionò musiche di Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello, e si interessò in modo particolare al canto gregoriano; tali interessi erano destinati a lasciare una traccia molto profonda sulla sua attività compositiva, al punto che molte delle sue opere hanno un'impostazione decisamente modale. Maestro dell'orchestrazione, Respighi ha trascritto numerose delle melodie antiche su cui studiò e lavorò in versione orchestrale: vanno citati in merito i tre cicli intitolati Antiche arie e danze per liuto, orchestrazione di brani risalenti al XVI e XVII secolo, e "Gli uccelli". Egualmente degne di nota sono inoltre le trascrizioni orchestrali per organo di Bach e dei pezzi pianistici di Rossini per il balletto La boutique fantasque, che testimoniano la sua straordinaria versatilità e restano tra i migliori esempi del genere. Tra le sue opere orchestrali più famose vi è la cosiddetta "Trilogia romana", composta dai poemi sinfonici "Le fontane di Roma" (1916), "I pini di Roma" (1924) e "Feste romane" (1928), lavori questi in cui si notano chiaramente le peculiarità del linguaggio maturo del compositore. Compose inoltre numerosi lavori per il teatro, tra cui otto opere (da ricordare soprattutto "Belfagor", "La campana sommersa", "Maria Egiziaca", "La fiamma") e numerosi balletti; scrisse anche numerosi cicli di liriche per voce e pianoforte, spesso da lui interpretati in concerti assieme alla moglie Elsa, e molta musica da camera.